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Rendita catastale impianto eolico: la torre è esclusa

Una società energetica impugnava avvisi di accertamento catastale che aumentavano la rendita dei suoi aerogeneratori. Il contenzioso riguardava l’inclusione della torre nel calcolo della rendita catastale impianto eolico. Durante il giudizio in Cassazione, l’Agenzia delle Entrate ha annullato i propri atti in autotutela, recependo l’orientamento giurisprudenziale secondo cui la torre è una componente funzionale della macchina e quindi esclusa dal calcolo. La Corte ha dichiarato la cessazione della materia del contendere, cassando la sentenza precedente e compensando le spese.

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Pubblicato il 4 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rendita Catastale Impianto Eolico: La Torre non si Conta

Un recente provvedimento della Corte di Cassazione chiude una lunga controversia sulla corretta determinazione della rendita catastale impianto eolico, confermando un principio fondamentale per il settore delle energie rinnovabili. La vicenda si è conclusa in modo inaspettato, non con una sentenza nel merito, ma con la dichiarazione di cessazione della materia del contendere a seguito di un passo indietro da parte dell’Amministrazione finanziaria. Analizziamo i dettagli di questa importante ordinanza.

I Fatti del Contenzioso

Una società operante nel settore energetico aveva impugnato una serie di avvisi di accertamento catastale emessi dall’Agenzia delle Entrate. Tali avvisi avevano notevolmente aumentato la rendita attribuita a diversi aerogeneratori di sua proprietà, passando da circa 674 euro a oltre 5.600 euro per ciascun impianto. La questione centrale del disaccordo era puramente tecnica: la torre di sostegno dell’aerogeneratore doveva essere inclusa nel calcolo della rendita catastale oppure no?

Inizialmente, il contribuente aveva ottenuto ragione in primo grado, sostenendo che la torre avesse una mera funzione di sostegno. Tuttavia, la Commissione tributaria regionale aveva ribaltato la decisione, accogliendo l’appello dell’Agenzia delle Entrate. La società ha quindi presentato ricorso alla Corte di Cassazione per far valere le proprie ragioni.

La Sorpresa: L’Annullamento in Autotutela dell’Agenzia

Mentre il caso era pendente dinanzi alla Suprema Corte, è intervenuto un colpo di scena. L’Agenzia delle Entrate, con un atto di autotutela, ha comunicato al contribuente di aver annullato il precedente classamento. Questa decisione è stata presa alla luce di una nuova circolare interna (n. 28/E del 2023) e, soprattutto, del consolidato orientamento della stessa Corte di Cassazione in materia.

L’Amministrazione finanziaria ha di fatto riconosciuto la fondatezza delle argomentazioni del contribuente, facendo venir meno l’oggetto stesso della lite. Di conseguenza, è stata chiesta alla Corte di dichiarare la cessazione della materia del contendere.

La Decisione della Cassazione sulla Rendita Catastale Impianto Eolico

Preso atto dell’annullamento in autotutela, la Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione del giudizio. Quando la controversia viene risolta dalle parti stesse, come in questo caso, non c’è più bisogno di una pronuncia del giudice. La Corte ha quindi “cassato senza rinvio” la sentenza impugnata, rimuovendola dall’ordinamento giuridico in quanto superata dai fatti. Inoltre, ha disposto la compensazione delle spese legali tra le parti, considerando l’evoluzione della giurisprudenza avvenuta nel corso del giudizio.

Le Motivazioni

La Corte ha colto l’occasione per ribadire il principio giuridico ormai consolidato in materia di rendita catastale impianto eolico. Ai sensi della normativa introdotta con la Legge di Stabilità 2016 (L. 208/2015), dal calcolo della rendita catastale vanno esclusi macchinari, congegni, attrezzature e altri impianti, funzionali allo specifico processo produttivo.

Nel caso degli aerogeneratori, la torre, sebbene stabilmente infissa al suolo, non è considerata un semplice elemento strutturale dell’immobile. Essa svolge un ruolo essenziale e attivo nel processo di produzione di energia: non solo sostiene il rotore e la navicella, ma contrasta attivamente la forza del vento sulle pale. È, a tutti gli effetti, una componente integrante della “macchina” preposta alla produzione di energia elettrica. Pertanto, in base alla legge, deve essere esclusa dal calcolo della rendita, che si baserà solo sul valore del suolo e delle eventuali costruzioni strettamente edili (come la fondazione).

Conclusioni

Questa ordinanza, pur concludendosi con una declaratoria di estinzione, ha un’importante valenza pratica. Conferma in modo definitivo che per la determinazione della rendita catastale impianto eolico, la torre di sostegno non deve essere conteggiata. Questo principio, ormai recepito anche dall’Amministrazione finanziaria, fornisce certezza giuridica agli operatori del settore delle energie rinnovabili, evitando contenziosi futuri e garantendo un’applicazione uniforme della normativa fiscale su tutto il territorio nazionale. La decisione di compensare le spese riflette la correttezza di un approccio che tiene conto dell’evoluzione giurisprudenziale come fattore determinante per la risoluzione della lite.

Perché la causa si è conclusa con una ‘cessazione della materia del contendere’ e non con una sentenza di merito?
La causa si è conclusa in questo modo perché, durante il processo in Cassazione, l’Agenzia delle Entrate ha annullato in autotutela gli atti di accertamento impugnati. Avendo l’Amministrazione stessa rimosso l’atto che aveva dato origine alla lite, è venuto meno l’interesse delle parti a proseguire il giudizio per ottenere una decisione.

La torre di un aerogeneratore va inclusa nel calcolo della rendita catastale?
No. Secondo l’orientamento consolidato della Corte di Cassazione, recepito nell’ordinanza, la torre di un impianto eolico è una componente essenziale e funzionale della macchina per la produzione di energia elettrica. Come tale, ai sensi della Legge n. 208/2015, è esclusa dal calcolo della rendita catastale, che deve basarsi solo sul valore del suolo e delle opere murarie.

Cosa ha deciso la Corte riguardo alle spese legali in questo caso?
La Corte ha deciso di compensare le spese legali tra le parti. Ciò significa che ogni parte si fa carico delle proprie spese. Questa scelta è stata motivata dal fatto che l’orientamento giuridico che esclude la torre dal calcolo si è consolidato solo nel corso della causa e che la lite si è conclusa per un intervento in autotutela dell’Amministrazione, giustificando così la non applicazione del principio della soccombenza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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