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Rendita catastale impianti: esclusi i piani inclinati

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 8985/2024, ha stabilito che i piani inclinati di una centrale elettrica, essendo impianti funzionali al ciclo produttivo, non concorrono alla determinazione della rendita catastale impianti. La Corte ha rigettato il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, confermando che la Legge di Stabilità 2016 (L. 208/2015) esclude dalla stima catastale i cosiddetti ‘imbullonati’, ovvero i macchinari destinati alla produzione, anche se infissi al suolo.

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Pubblicato il 11 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rendita Catastale Impianti: La Cassazione Esclude i “Piani Inclinati”

Con la recente sentenza n. 8985 del 4 aprile 2024, la Corte di Cassazione è intervenuta su un tema cruciale per le imprese del settore energetico e manifatturiero: la corretta determinazione della rendita catastale impianti. La pronuncia chiarisce in modo definitivo che i cosiddetti ‘imbullonati’, ovvero i macchinari strettamente funzionali al ciclo produttivo, non devono essere inclusi nella stima catastale. Nel caso specifico, i ‘piani inclinati’ di una centrale idroelettrica sono stati qualificati come tali, segnando un punto a favore del contribuente.

Il caso: la stima catastale di una centrale elettrica

Una società operante nel settore energetico aveva impugnato un avviso di accertamento catastale con cui l’Agenzia delle Entrate aveva ricalcolato la rendita di una sua centrale, includendovi il valore dei piani inclinati. Questi manufatti, simili a funicolari, sono essenziali per l’accesso e la manutenzione degli impianti in quota e della diga, in assenza di strade carrabili.

La società sosteneva che tali strutture fossero componenti impiantistiche e che, in base alla Legge di Stabilità del 2016 (L. n. 208/2015), dovessero essere escluse dalla stima. I giudici di merito, sia in primo che in secondo grado, avevano dato ragione alla società, ritenendo i piani inclinati componenti impiantistiche escluse dalla stima e l’avviso di accertamento carente di motivazione. L’Agenzia delle Entrate ha quindi proposto ricorso in Cassazione.

La decisione della Cassazione sulla rendita catastale impianti

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, confermando la decisione della Commissione Tributaria Regionale. Il fulcro della decisione risiede nell’interpretazione e applicazione dell’art. 1, comma 21, della legge n. 208 del 2015.

L’applicazione della Legge di Stabilità 2016

Questa norma ha introdotto un cambiamento fondamentale nei criteri di stima dei fabbricati speciali. Ha stabilito che, a partire dal 1° gennaio 2016, dalla stima diretta finalizzata al calcolo della rendita catastale devono essere esclusi macchinari, congegni, attrezzature e altri impianti che sono funzionali allo specifico processo produttivo. Il criterio determinante non è più se l’impianto sia fisicamente ancorato al suolo, ma la sua destinazione all’attività produttiva.

La natura funzionale dei piani inclinati

La Corte ha riconosciuto che i piani inclinati, nel caso di specie, sono manufatti univocamente funzionali al processo produttivo. Essi non offrono un’utilità generica e trasversale all’immobile, ma servono esclusivamente al funzionamento e alla manutenzione della centrale. Il fatto che garantiscano l’accesso agli impianti in quota non modifica questa natura, poiché tale accesso è, a sua volta, strumentale al ciclo produttivo e alla sicurezza della diga.

Le motivazioni: perché i piani inclinati sono esclusi?

La Suprema Corte ha motivato la sua decisione sulla base di un principio chiaro: la distinzione tra la componente immobiliare e quella impiantistica. Mentre la componente immobiliare, come ad esempio il capannone che ospita l’attività, conserva un’autonomia strutturale e va inclusa nella stima, le componenti strettamente strumentali al processo produttivo devono essere escluse. I piani inclinati rientrano in questa seconda categoria. Sono equiparabili a macchinari che, sebbene di grandi dimensioni e infissi al suolo, hanno come unica ragione d’essere quella di servire l’attività produttiva. Di conseguenza, il loro valore non può contribuire a formare la base imponibile per la rendita catastale impianti, in quanto il loro valore è legato alla produzione e non al bene immobiliare in sé.

Conclusioni: il principio di diritto e le implicazioni pratiche

La Corte ha enunciato il seguente principio di diritto: “in materia catastale, a decorrere dal 1° gennaio 2016, i piani inclinati delle centrali elettriche non rilevano ai fini della determinazione della rendita catastale, in quanto sono impianti funzionali al ciclo produttivo”.

Questa sentenza ha importanti implicazioni pratiche per tutte le imprese con impianti produttivi complessi. Consolida l’orientamento secondo cui il valore degli ‘imbullonati’ deve essere scorporato dalla rendita catastale, riducendo potenzialmente il carico fiscale su tali immobili. Le aziende devono quindi prestare particolare attenzione, in sede di dichiarazione DOCFA o di contenzioso, a distinguere correttamente la componente puramente immobiliare da quella strumentale al processo produttivo, per assicurarsi una corretta e più equa determinazione della rendita.

I macchinari funzionali al processo produttivo, come i piani inclinati di una centrale elettrica, devono essere inclusi nel calcolo della rendita catastale?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che, a partire dal 1° gennaio 2016, i piani inclinati e altri impianti funzionali al ciclo produttivo non rilevano ai fini della determinazione della rendita catastale, in applicazione dell’art. 1, comma 21, della L. n. 208 del 2015.

Cosa si intende per ‘impianti funzionali al ciclo produttivo’ (i cosiddetti ‘imbullonati’)?
Si tratta di tutte quelle dotazioni (macchinari, congegni, attrezzature) che sono meramente funzionali al processo produttivo specifico di un’azienda, a prescindere dalla loro natura strutturale o dal fatto che siano infisse al suolo. Il criterio distintivo è la loro destinazione ad attività produttive in settori come energia, manifattura e siderurgia.

L’utilizzo di un impianto anche per la manutenzione o l’accesso ad altre strutture ne cambia la natura ai fini catastali?
No. Secondo la sentenza, il fatto che i piani inclinati fossero usati anche per garantire l’accesso agli impianti in quota e per la manutenzione della diga non è rilevante. Tale uso è considerato sempre funzionale al processo produttivo complessivo e, pertanto, non ne modifica la natura di componente impiantistica da escludere dalla stima catastale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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