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Rendita catastale impianti eolici: la Cassazione

Una società operante nel settore eolico ha contestato l’aumento della rendita catastale del proprio impianto da parte dell’Agenzia delle Entrate, che includeva la torre eolica nel calcolo. La Corte di Cassazione ha stabilito che, in base alla normativa vigente, le componenti impiantistiche ‘imbullonate’ (torre, pale, etc.) devono essere escluse dalla stima. Tuttavia, ha chiarito che l’esclusione di queste parti non azzera la rendita. La Corte ha cassato la decisione precedente perché non aveva correttamente ricalcolato gli oneri accessori (profitto d’impresa, oneri finanziari) applicandoli unicamente al valore delle componenti immobiliari residue (suolo e fondazioni), rinviando il caso per una nuova determinazione.

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Pubblicato il 3 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rendita Catastale Impianti Eolici: La Cassazione Chiarisce il Calcolo

La determinazione della rendita catastale impianti eolici rappresenta un tema di grande attualità e complessità, al centro di un acceso dibattito tra operatori del settore e Amministrazione Finanziaria. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito chiarimenti cruciali su come calcolare correttamente tale valore, specificando quali componenti dell’impianto debbano essere incluse e quali escluse, con importanti riflessi sugli oneri accessori come profitto d’impresa e costi finanziari. Analizziamo nel dettaglio la vicenda e la decisione dei giudici.

I Fatti di Causa

Una società titolare di un parco eolico presentava una dichiarazione per l’attribuzione della rendita catastale proponendo un valore basato sul costo del terreno e delle opere di fondazione. In linea con la legge n. 208/2015, la società escludeva dal calcolo le cosiddette “parti imbullonate”, ovvero la torre, la navicella e le pale, in quanto elementi funzionali esclusivamente al processo produttivo.

L’Agenzia delle Entrate, tuttavia, rettificava la proposta, elevando notevolmente la rendita. L’Ufficio includeva nel calcolo i costi della torre e aggiungeva due voci significative: il “profitto imprenditore” (stimato al 6%) e gli “oneri finanziari” (stimati al 13%), entrambi calcolati sul costo di realizzazione delle strutture.

La controversia approdava in tribunale. In primo grado, i giudici davano ragione alla società, annullando integralmente l’avviso di accertamento. In appello, la Commissione Tributaria Regionale accoglieva parzialmente il ricorso dell’Agenzia, ritenendo che il primo giudice fosse andato oltre le richieste della società (vizio di extra-petizione), ma commettendo a sua volta errori nel non rettificare correttamente il calcolo. La questione giungeva così all’attenzione della Corte di Cassazione.

La Decisione della Corte sulla Rendita Catastale Impianti Eolici

La Suprema Corte ha accolto in parte il ricorso della società, cassando la sentenza d’appello e rinviando la causa per un nuovo giudizio. Il punto centrale della decisione riguarda il corretto metodo di calcolo della rendita una volta escluse le componenti impiantistiche.

I giudici hanno confermato un principio fondamentale: le componenti mobili e impiantistiche, come la torre e le pale, non devono concorrere alla determinazione della base imponibile per la rendita catastale. L’errore della Corte d’Appello, tuttavia, è stato quello di non trarre le dovute conseguenze da questa esclusione. Pur escludendo il valore della pala eolica, non ha provveduto a ricalcolare gli oneri aggiuntivi (profitto dell’imprenditore e oneri finanziari) che erano stati illegittimamente calcolati anche su quella componente.

L’Impatto sul Calcolo degli Oneri Accessori

La Cassazione ha stabilito che, una volta escluso il valore dell’impianto (la pala eolica), anche gli oneri accessori, determinati in misura percentuale, devono essere ricalcolati sulla base imponibile residua, costituita unicamente dalle componenti immobiliari (suolo, fondazioni, cabina). In altre parole, non è possibile tassare indirettamente un bene escluso dalla legge applicando percentuali di ricarico su di esso.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte si fonda su un principio di coerenza e logica giuridica. Se la legge, per scelta politica, decide che certi beni (gli impianti) non contribuiscono alla rendita catastale, allora qualsiasi calcolo collegato deve rispettare tale esclusione. L’esclusione di una componente dal valore catastale non può portare all’azzeramento totale della rendita, a meno che non rimangano altre parti immobiliari. In questo caso, restavano il suolo e le fondazioni, il cui valore, comprensivo dei relativi oneri accessori correttamente calcolati, costituisce la base per la determinazione della rendita.

La Corte ha ritenuto fondata la censura della società, secondo cui i giudici d’appello, pur escludendo la componente impiantistica, avevano trascurato di “purgare” la rendita dagli oneri aggiuntivi calcolati su di essa. L’errore ha reso necessaria la cassazione della sentenza con rinvio, affinché un nuovo giudice proceda alla corretta quantificazione, applicando le percentuali per oneri finanziari e profitto d’impresa solo sul valore delle parti immobiliari.

Conclusioni

Questa ordinanza della Corte di Cassazione rappresenta un punto fermo per la determinazione della rendita catastale impianti eolici e, per estensione, di tutti gli impianti industriali con componenti “imbullonate”. La decisione riafferma con forza che la stima deve limitarsi alle sole componenti strutturali e immobiliari. Di conseguenza, tutti gli oneri accessori calcolati in percentuale devono essere applicati esclusivamente su questa base imponibile ridotta. Gli operatori del settore ottengono così una maggiore certezza del diritto, potendo fare affidamento su un criterio di calcolo che impedisce all’Amministrazione Finanziaria di reintrodurre surrettiziamente dalla finestra ciò che il legislatore ha escluso dalla porta.

Le componenti ‘imbullonate’ di un impianto eolico, come la torre e le pale, concorrono alla determinazione della rendita catastale?
No, la normativa (legge n. 208/2015) stabilisce che le componenti impiantistiche funzionali al solo processo produttivo, come torre, navicella e pale, sono escluse dal calcolo della rendita catastale.

Se le componenti impiantistiche sono escluse, come si calcolano gli oneri accessori come il profitto dell’imprenditore e gli oneri finanziari?
Questi oneri, essendo calcolati in percentuale, devono essere applicati esclusivamente sul valore delle componenti immobiliari residue (es. suolo, fondazioni), escludendo dalla base di calcolo il valore delle componenti impiantistiche che non concorrono alla rendita.

L’esclusione della torre eolica dal calcolo azzera completamente la rendita catastale dell’impianto?
No. L’esclusione di una componente impiantistica non comporta l’azzeramento della rendita, la quale deve essere determinata sulla base del valore delle sole parti immobiliari (area, fondazioni, etc.) e degli oneri accessori correttamente applicati a tale valore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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