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Rendita catastale impianti eolici: la Cassazione

La Corte di Cassazione si è pronunciata sul calcolo della rendita catastale impianti eolici. Sebbene la torre di sostegno sia esclusa dalla stima perché considerata parte impiantistica, la Corte ha stabilito che la rendita degli elementi immobiliari residui (suolo, fondazioni, etc.) deve essere calcolata con l’approccio del costo. Questo metodo include non solo il valore dei beni, ma anche le spese tecniche, gli oneri finanziari e il profitto dell’imprenditore. La sentenza precedente, che aveva omesso tali voci, è stata annullata con rinvio per una nuova e corretta determinazione della rendita.

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Pubblicato il 20 agosto 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rendita Catastale Impianti Eolici: La Guida Completa dalla Cassazione

La determinazione della rendita catastale impianti eolici è un tema complesso che genera frequenti contenziosi tra le imprese del settore energetico e l’amministrazione finanziaria. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito chiarimenti cruciali, stabilendo un punto fermo su come calcolare correttamente tale rendita. La decisione, pur confermando l’esclusione delle componenti impiantistiche come la torre, impone un metodo di calcolo rigoroso per gli elementi immobiliari residui.

I Fatti di Causa

Una società operante nel settore dell’energia eolica aveva presentato una dichiarazione catastale (Docfa) per un suo parco eolico, escludendo dal calcolo della rendita il valore della torre di sostegno dell’aerogeneratore. La società si basava sulla normativa (Legge n. 208/2015) che prevede l’esclusione dal computo catastale di macchinari e impianti funzionali al processo produttivo.

L’Agenzia delle Entrate, tuttavia, aveva rettificato la dichiarazione, includendo il valore della torre e, di conseguenza, accertando una rendita catastale superiore. La controversia è passata attraverso vari gradi di giudizio. In una fase precedente, la stessa Corte di Cassazione aveva rinviato il caso al giudice tributario regionale, chiedendo di verificare se la torre fosse da considerarsi un impianto da escludere. Il giudice di rinvio aveva dato ragione alla società, escludendo la torre e ricalcolando la rendita sulla base della semplice somma del valore di suolo, fondazione, piazzola e cabina. Contro questa decisione, l’Agenzia delle Entrate ha nuovamente presentato ricorso in Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto parzialmente il ricorso dell’Agenzia, annullando la sentenza impugnata e rinviando nuovamente la causa al giudice di merito per una corretta rideterminazione della rendita. La Corte ha confermato un principio fondamentale ma ne ha corretto l’applicazione pratica.

Esclusione della Torre dal Calcolo della Rendita

Il primo punto, ormai consolidato, è che la torre di sostegno dell’aerogeneratore, insieme all’aerogeneratore stesso, costituisce un “unicum impiantistico”. Poiché la sua funzione è esclusivamente strumentale al processo di produzione di energia elettrica e non possiede un’autonoma utilità o capacità reddituale, il suo valore deve essere escluso dal calcolo della rendita catastale. Questa interpretazione è conforme alla Legge n. 208/2015, che mira a tassare il valore immobiliare e non quello strumentale alla produzione.

Il Calcolo Corretto della Rendita Catastale Impianti Eolici Residui

Il punto cruciale e innovativo della decisione riguarda il metodo con cui deve essere calcolata la rendita degli elementi che rimangono dopo aver escluso la torre. Questi elementi includono il suolo, le fondazioni, la piazzola e le cabine, ovvero la componente prettamente immobiliare.

La Cassazione ha stabilito che non è sufficiente sommare i valori “nudi” di questi beni. Il calcolo deve invece seguire l'”approccio di costo” (o procedimento indiretto), come delineato dalla Circolare dell’Agenzia del Territorio n. 6/T del 2012, la cui valenza è stata riconosciuta a livello normativo. Questo metodo prevede che il costo di produzione (K) di un immobile sia costituito dalla somma di diverse componenti:

* C1: Valore del lotto (area coperta e scoperta).
* C2: Costo di realizzazione delle strutture.
* C3: Costo degli impianti fissi.
* C4: Spese tecniche (progettazione, direzione lavori, collaudo).
* C5: Oneri concessori e di urbanizzazione.
* C6: Oneri finanziari.

A questi si aggiunge anche il profitto del promotore immobiliare, in quanto parte integrante del valore di mercato del bene. Secondo la Corte, escludere la torre dal calcolo non esime il giudice dal considerare tutte queste voci di costo relative agli asset immobiliari residui.

le motivazioni

La motivazione della Corte si fonda sulla necessità di applicare una metodologia di stima catastale coerente e completa. Il giudice di rinvio aveva errato nel ritenere che la Corte, nella precedente ordinanza, avesse fornito uno “schema” semplificato di calcolo. Al contrario, la Cassazione ha chiarito che il compito del giudice di merito è determinare il valore catastale in modo completo, secondo le regole tecniche vigenti. L’esclusione di una componente (la torre) non autorizza a disapplicare i criteri estimativi per le componenti restanti. La normativa catastale, in particolare per gli immobili a destinazione speciale (categoria D), impone una stima che rifletta il valore economico complessivo della parte immobiliare, valore che non può prescindere da costi accessori ma essenziali come le spese tecniche e il giusto profitto d’impresa. La decisione, quindi, riafferma la centralità della Circolare 6/T del 2012 come strumento normativo per la determinazione della rendita catastale impianti eolici.

le conclusioni

In conclusione, la sentenza della Corte di Cassazione stabilisce un principio a due facce. Da un lato, protegge le aziende del settore eolico confermando l’esclusione delle componenti puramente strumentali dalla base imponibile catastale. Dall’altro, rafforza le pretese dell’amministrazione finanziaria esigendo che la stima degli asset immobiliari residui sia completa e analitica, includendo tutte le voci di costo che concorrono a formare il valore dell’immobile, secondo l’approccio del costo. Le imprese dovranno quindi prestare molta attenzione non solo a cosa escludere, ma anche a come valorizzare correttamente ciò che rimane, per evitare futuri contenziosi.

La torre di un impianto eolico va inclusa nel calcolo della rendita catastale?
No. La Corte di Cassazione ha confermato che la torre di sostegno, essendo un elemento strumentale al processo produttivo e parte di un “unicum impiantistico” con l’aerogeneratore, non ha autonomia funzionale e deve essere esclusa dal calcolo della rendita catastale.

Come si calcola la rendita catastale della parte immobiliare residua di un impianto eolico?
Deve essere calcolata utilizzando il metodo della stima indiretta con l'”approccio di costo”. Questo significa che oltre al valore del suolo e delle fondazioni, devono essere computate anche le spese tecniche, gli oneri finanziari e il profitto dell’imprenditore relativi a tali componenti immobiliari.

La Circolare dell’Agenzia n. 6/2012 è ancora valida per determinare la rendita catastale?
Sì. La Corte ha ribadito che la Legge n. 190/2014 ha attribuito valore normativo alle istruzioni contenute in tale circolare. Pertanto, le metodologie alternative di stima diretta, e in particolare l’approccio di costo lì descritto, devono essere applicate per la corretta determinazione della rendita degli immobili a destinazione speciale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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