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Rendita catastale aerogeneratori: torri escluse

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 22354/2025, ha stabilito un principio chiave in materia di rendita catastale aerogeneratori. Ha chiarito che le torri di sostegno degli impianti eolici devono essere escluse dal calcolo della rendita, in quanto considerate ‘impianti’ funzionali allo specifico processo produttivo. La Corte ha accolto il ricorso di una società energetica contro l’Agenzia delle Entrate, cassando la precedente decisione della Commissione Tributaria Regionale che invece le includeva. La decisione si fonda sull’interpretazione della Legge n. 208/2015, che privilegia la funzionalità del bene rispetto alla sua natura strutturale.

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Pubblicato il 20 agosto 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rendita catastale aerogeneratori: la Cassazione esclude le torri dal calcolo

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale per il settore delle energie rinnovabili, stabilendo che le torri di sostegno degli aerogeneratori non devono essere incluse nel calcolo della rendita catastale. Questa decisione, che si allinea a un orientamento giurisprudenziale consolidato, interpreta la normativa fiscale in modo da favorire la funzionalità produttiva rispetto alla mera consistenza fisica del bene. La questione centrale riguarda la corretta determinazione della rendita catastale aerogeneratori, un tema di grande impatto economico per le aziende del settore.

I Fatti di Causa

Una società operante nel settore dell’energia eolica aveva proposto una rendita catastale per un suo parco eolico, escludendo dal calcolo il valore delle torri di sostegno delle turbine. L’Agenzia delle Entrate aveva rettificato tale valore, includendo anche le torri e aumentando così la base imponibile. La società aveva impugnato gli avvisi di accertamento, ma sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale avevano dato ragione al Fisco, ritenendo che la solidità, stabilità e l’ancoraggio al suolo delle torri giustificassero la loro inclusione nella stima catastale.
Di fronte al rigetto in secondo grado, la società ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione, lamentando la violazione della normativa specifica introdotta dalla Legge di Stabilità 2016 (L. n. 208/2015).

La Decisione della Cassazione sulla rendita catastale aerogeneratori

La Suprema Corte ha accolto il ricorso della società, ribaltando le decisioni dei giudici di merito. Il principio affermato è che, ai fini della determinazione della rendita catastale degli immobili a destinazione speciale (come i parchi eolici, classificati in categoria D), devono essere esclusi dalla stima ‘macchinari, congegni, attrezzature ed altri impianti, funzionali allo specifico processo produttivo’.

Secondo la Corte, la torre eolica rientra pienamente in questa categoria. Non è una semplice costruzione, ma una componente essenziale e funzionale al processo di produzione di energia elettrica. La sua funzione è quella di sostenere la navicella e il rotore, contrastare la forza del vento e permettere al generatore di sfruttarne la potenza. Senza la torre, l’intero processo produttivo sarebbe impossibile.

Le Motivazioni

La Corte ha basato la sua decisione sull’interpretazione dell’art. 1, comma 21, della Legge n. 208/2015. Questa norma ha introdotto un criterio distintivo che privilegia la destinazione del bene all’attività produttiva, indipendentemente dalla sua natura strutturale o dal fatto che sia stabilmente infisso al suolo. Il legislatore del 2015 ha voluto sancire l’irrilevanza catastale di tutta la componente impiantistica, in quanto essa non aggiunge un’utilità ‘residenziale’ o generica al fabbricato, ma è strettamente legata al processo produttivo specifico che vi si svolge.

Di conseguenza, anche se un elemento è strutturalmente connesso all’immobile, come la torre di un aerogeneratore, deve essere escluso dalla valutazione catastale se la sua funzione è specifica e indispensabile per la produzione. La torre, in quest’ottica, non è un semplice ‘contenitore’, ma parte integrante dell’ ‘impianto’ produttivo. Pertanto, la sua inclusione nella stima da parte dell’Agenzia delle Entrate e la conferma da parte dei giudici di merito sono state ritenute errate.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha cassato la sentenza impugnata e ha rinviato la causa alla Corte di giustizia tributaria di secondo grado. Quest’ultima dovrà procedere a un nuovo esame e ricalcolare la rendita catastale dell’impianto eolico, escludendo il valore delle torri di sostegno. Questa ordinanza rafforza un principio di certezza del diritto per gli operatori del settore energetico, confermando che la valutazione catastale degli impianti industriali deve concentrarsi sul valore dell’immobile in sé (suolo e costruzioni) e non sugli apparati strettamente funzionali alla produzione.

La torre di sostegno di un aerogeneratore va inclusa nel calcolo della rendita catastale?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la torre eolica è funzionale al processo di produzione di energia elettrica e, come tale, deve essere esclusa dal calcolo della rendita catastale ai sensi dell’art. 1, comma 21, della legge n. 208 del 2015.

Quale criterio usa la legge per escludere un bene dal calcolo della rendita catastale di immobili speciali?
La legge privilegia il criterio della funzionalità. Sono esclusi dalla stima diretta tutti i macchinari, congegni, attrezzature e altri impianti che sono funzionali allo specifico processo produttivo, a prescindere dal fatto che siano o meno stabilmente infissi al suolo.

Cosa succede dopo che la Cassazione ha annullato la sentenza di secondo grado?
La causa viene rinviata a un giudice di pari grado (in questo caso, la Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Sicilia, in diversa composizione) per un nuovo esame. Questo giudice dovrà attenersi al principio di diritto stabilito dalla Cassazione e, nel caso specifico, dovrà ricalcolare la rendita escludendo il valore delle torri e decidere sulla ripartizione delle spese legali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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