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Rendita catastale aerogeneratori: la torre va esclusa

Una società energetica ha contestato l’inclusione della torre di un aerogeneratore nel calcolo della rendita catastale. L’Agenzia delle Entrate la riteneva parte dell’immobile, ma la Corte di Cassazione ha stabilito diversamente. In applicazione della legge sugli “imbullonati” (L. 208/2015), la Corte ha chiarito che la torre, essendo un elemento funzionale essenziale al processo di produzione di energia eolica, deve essere esclusa dalla stima della rendita catastale aerogeneratori. La sentenza impugnata è stata cassata con rinvio.

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Pubblicato il 16 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rendita Catastale Aerogeneratori: La Cassazione Esclude la Torre dal Calcolo

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi su un tema cruciale per il settore delle energie rinnovabili: la corretta determinazione della rendita catastale aerogeneratori. La questione centrale riguarda l’inclusione o meno della torre di sostegno nel valore catastale dell’impianto eolico. La Corte ha consolidato un principio fondamentale: ciò che conta è la funzione, non il semplice ancoraggio al suolo.

I Fatti di Causa

La vicenda ha origine da un avviso di accertamento con cui l’Agenzia delle Entrate rettificava la rendita catastale proposta da una società produttrice di energia eolica. L’Ufficio aveva incluso nel calcolo non solo il suolo e il basamento, ma anche la torre metallica che sorregge l’aerogeneratore. La società ha impugnato l’atto, sostenendo che, a seguito delle modifiche introdotte dalla Legge di Stabilità 2016 (L. 208/2015), i cosiddetti “imbullonati” – ovvero i macchinari funzionali al processo produttivo – dovessero essere esclusi dalla stima.

In primo grado, la Commissione Tributaria Provinciale dava ragione alla società. Tuttavia, la Commissione Tributaria Regionale, in appello, ribaltava la decisione, accogliendo la tesi dell’Agenzia delle Entrate. Per i giudici di secondo grado, la torre, per le sue caratteristiche di solidità e stabilità, andava considerata una vera e propria “costruzione” e, come tale, doveva concorrere a formare la rendita. La società ha quindi presentato ricorso in Cassazione.

La Questione Giuridica: Inclusione della Torre nella Rendita Catastale Aerogeneratori

Il cuore della controversia risiede nell’interpretazione dell’art. 1, comma 21, della Legge 208/2015. Questa norma ha stabilito che, a partire dal 1° gennaio 2016, dalla stima diretta della rendita catastale degli immobili a destinazione speciale (come gli opifici industriali) devono essere esclusi “macchinari, congegni, attrezzature ed altri impianti, funzionali allo specifico processo produttivo”.

Questa disposizione, nota come normativa sugli “imbullonati”, ha segnato un netto cambio di rotta rispetto al passato, spostando il criterio di valutazione dalla natura strutturale del bene alla sua destinazione funzionale. La domanda a cui la Cassazione ha dovuto rispondere è: la torre di un aerogeneratore è una semplice “costruzione” o un “impianto” funzionale al processo produttivo di energia?

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso della società, affermando con chiarezza che la torre di sostegno deve essere esclusa dal calcolo della rendita catastale aerogeneratori. Gli Ermellini hanno ribadito che la nozione di “impianto funzionale” prescinde dal fatto che il manufatto sia stabilmente infisso al suolo. L’elemento essenziale è il suo impiego nel processo produttivo.

La Corte ha specificato che la torre costituisce una “parte inscindibile dell’unicum impiantistico dell’aerogeneratore” (composto da rotore, navicella e torre) e rappresenta un “elemento funzionale essenziale” dell’impianto eolico. Senza la torre, l’intero sistema non potrebbe svolgere la funzione per cui è stato concepito: la produzione di energia eolica. È irrilevante la consistenza fisica della costruzione; ciò che conta è il rapporto di strumentalità rispetto al processo produttivo.

Secondo la Corte, la disciplina introdotta nel 2015 mira a escludere dalla base imponibile tutta la componente impiantistica che, al di fuori dello specifico processo produttivo, non presenta un’effettiva utilità residua. La torre, da sola, non ha alcuna autonomia funzionale o reddituale. Pertanto, includerla nella stima catastale sarebbe contrario alla ratio della norma. La Commissione Tributaria Regionale ha quindi errato nel non valutare la specifica funzionalità della torre, limitandosi a considerarla una mera costruzione.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

La decisione della Cassazione consolida un orientamento giurisprudenziale favorevole alle imprese del settore energetico e, in generale, a tutte quelle che utilizzano impianti complessi. Il principio affermato è di grande importanza: ai fini della determinazione della rendita catastale, il criterio della funzionalità prevale su quello della stabilità strutturale. Questo significa che il valore di componenti essenziali per la produzione, anche se di grandi dimensioni e solidamente ancorati al suolo come le torri eoliche, non deve essere tassato come se fosse parte di un immobile. Tale interpretazione porta a una riduzione del carico impositivo (come IMU) per gli impianti industriali, allineando la prassi fiscale alla volontà del legislatore di non gravare sul valore dei macchinari produttivi.

La torre di sostegno di un aerogeneratore deve essere inclusa nel calcolo della rendita catastale?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la torre è un componente impiantistico funzionale allo specifico processo produttivo di energia e, in base all’art. 1, comma 21, della Legge 208/2015, deve essere esclusa dalla stima della rendita catastale.

Qual è il criterio principale per distinguere un bene immobile da un “imbullonato” ai fini della rendita catastale?
Il criterio principale è la funzionalità rispetto allo specifico processo produttivo. È irrilevante che il bene sia o meno infisso stabilmente al suolo; ciò che conta è il suo ruolo strumentale ed essenziale per la produzione, non la sua consistenza fisica.

La stabilità e l’ancoraggio al suolo di un componente sono sufficienti per includerlo nella rendita catastale?
No. La Corte ha chiarito che la stabilità e l’ancoraggio non sono criteri decisivi. Anche un elemento strutturalmente connesso al suolo deve essere escluso dalla valutazione catastale se la sua specifica funzionalità è legata al processo produttivo e non presenta un’autonoma utilità al di fuori di esso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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