LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Rendita catastale aerogeneratori: la torre è esclusa

Una società operante nel settore eolico ha impugnato degli avvisi di accertamento che includevano il valore delle torri degli aerogeneratori nella determinazione della rendita catastale. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso su questo punto specifico, stabilendo che la torre, in quanto componente essenziale e funzionale al processo di produzione di energia, deve essere esclusa dal calcolo della rendita catastale degli aerogeneratori, in applicazione della Legge n. 208/2015. La causa è stata rinviata alla corte di merito per una nuova determinazione della rendita basata su questo principio.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 28 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rendita Catastale Aerogeneratori: La Cassazione Esclude le Torri dal Calcolo

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento cruciale per il settore delle energie rinnovabili, specificando i criteri per il calcolo della rendita catastale degli aerogeneratori. La Corte ha stabilito che la torre eolica, essendo un elemento funzionale al processo produttivo, deve essere esclusa dalla stima, con importanti conseguenze fiscali per gli operatori del settore.

I Fatti del Caso: Una Disputa sulla Valutazione Catastale

Una società proprietaria di un parco eolico si è vista recapitare avvisi di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate, i quali rettificavano la rendita catastale dei suoi impianti. Il punto centrale del disaccordo risiedeva nella metodologia di calcolo: l’amministrazione finanziaria aveva incluso nella stima il valore delle torri che sorreggono gli aerogeneratori. La società ha impugnato tali avvisi, sostenendo che le torri, in quanto componenti impiantistiche essenziali per la produzione di energia, non dovessero concorrere alla formazione della rendita catastale, secondo quanto previsto dalla normativa introdotta nel 2016 (la cosiddetta legge sugli “imbullonati”). Dopo due gradi di giudizio sfavorevoli, la questione è giunta all’esame della Corte di Cassazione.

La Decisione della Corte e la Rendita Catastale degli Aerogeneratori

La Suprema Corte ha accolto il motivo di ricorso principale della società, cassando la sentenza impugnata e rinviando la causa alla Commissione Tributaria Regionale per una nuova valutazione.

Il Principio Cardine: La Funzionalità al Processo Produttivo

Il cuore della decisione si basa sull’interpretazione dell’art. 1, comma 21, della Legge n. 208/2015. Questa norma stabilisce che dalla stima diretta per la determinazione della rendita catastale sono esclusi “macchinari, congegni, attrezzature ed altri impianti, funzionali allo specifico processo produttivo”.

La Cassazione ha ribadito il suo orientamento consolidato, secondo cui la torre eolica, pur essendo stabilmente infissa al suolo, costituisce una componente essenziale e strutturalmente integrata con le altre parti dell’aerogeneratore (navicella e rotore). La sua funzione è quella di contrastare la forza del vento e permettere lo sfruttamento ottimale della potenza eolica per generare energia. Pertanto, la torre è innegabilmente “funzionale allo specifico processo produttivo” e, come tale, deve essere sottratta dal carico impositivo ai fini catastali. La sua inclusione nella stima da parte della corte di merito è stata giudicata erronea.

Gli Altri Motivi di Ricorso Respinti

La Corte ha invece respinto gli altri motivi di ricorso presentati dalla società. Tra questi, ha confermato la legittimità dell’Agenzia delle Entrate di emettere un nuovo avviso di accertamento in sostituzione di uno precedente annullato in autotutela. Inoltre, ha ritenuto corretto includere nella stima delle componenti immobiliari residue (suolo, fondazioni, piazzola, cabina) i costi relativi a spese tecniche, oneri finanziari e profitto del promotore, in quanto parte integrante del “costo di ricostruzione” secondo l’approccio valutativo indiretto previsto dalla normativa.

Le Motivazioni

Nelle sue motivazioni, la Corte ha spiegato che la legge del 2015 ha introdotto una nozione di impianto funzionale alla produzione che prescinde dalla sua stabilità o connessione fisica al suolo. Ciò che rileva è il suo ruolo nel processo produttivo. La ratio della norma è quella di escludere dalla base imponibile catastale tutta la componente impiantistica che non apporta al fabbricato un’utilità residua al di fuori dello specifico ciclo produttivo. La torre eolica, senza le altre componenti, non ha un’autonoma utilità reddituale. Di conseguenza, la stima diretta deve concentrarsi esclusivamente sul valore degli immobili residui (suolo, fondazioni, etc.), sui quali vanno poi calcolate le componenti di costo come le spese tecniche e il profitto d’impresa, secondo le metodologie approvate (Circolare n. 6/T del 2012).

Le Conclusioni

Questa ordinanza consolida un principio fondamentale per la determinazione della rendita catastale degli aerogeneratori e, più in generale, degli impianti industriali. La distinzione tra componente immobiliare (soggetta a rendita) e componente impiantistica (esclusa) non si basa più sul criterio della facile o difficile rimovibilità, ma su quello della funzionalità al processo produttivo. Per le aziende del settore energetico, ciò significa una base imponibile ai fini delle imposte patrimoniali più aderente al valore effettivo della componente “immobiliare” dell’investimento, escludendo il valore dei macchinari specifici per la produzione. La decisione impone alle commissioni tributarie di merito di applicare rigorosamente questo criterio, garantendo maggiore certezza del diritto per gli operatori.

La torre di un aerogeneratore deve essere inclusa nel calcolo della rendita catastale?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la torre eolica è una componente funzionale al processo di produzione di energia elettrica e, ai sensi dell’art. 1, comma 21, della Legge n. 208/2015, deve essere esclusa dalla stima finalizzata alla determinazione della rendita catastale.

L’Agenzia delle Entrate può emettere un nuovo avviso di accertamento dopo aver annullato il precedente in autotutela?
Sì. La Corte ha confermato che l’emissione di un avviso di accertamento in sostituzione di un altro precedentemente annullato in autotutela costituisce un legittimo esercizio del potere di accertamento dell’Amministrazione finanziaria, a condizione che non siano decorsi i termini di decadenza.

Quali costi sono inclusi nella stima della rendita catastale di un impianto eolico, una volta esclusa la torre?
Una volta escluso il valore della torre e degli aerogeneratori, la stima si concentra sugli immobili residui (suolo, fondazioni, piazzola, cabina). Su questi elementi, secondo il procedimento indiretto con “approccio di costo”, vanno computate le componenti delle spese tecniche, del profitto dell’imprenditore e degli oneri finanziari.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati