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Regolamento spese processuali in appello: la Cassazione

Un contribuente, dopo aver vinto un ricorso contro l’Agenzia delle Entrate per la tassazione di vincite da gioco, si è visto compensare le spese legali. La Corte di Cassazione ha accolto il suo ricorso, stabilendo un principio fondamentale: quando un giudice d’appello riforma una sentenza, deve ricalcolare tutte le spese legali dell’intero processo secondo un criterio unitario e globale, basandosi sull’esito finale della lite. La precedente decisione sul regolamento spese processuali è stata quindi annullata con rinvio.

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Pubblicato il 15 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Regolamento spese processuali in appello: la Cassazione chiarisce

Quando una sentenza viene modificata in appello, chi paga le spese legali del primo grado? Con l’ordinanza n. 23648/2024, la Corte di Cassazione ribadisce un principio cruciale per il corretto regolamento spese processuali: il giudice d’appello deve sempre riconsiderare i costi dell’intero giudizio in base all’esito finale della lite, applicando un criterio “unitario e globale”.

I Fatti di Causa

La vicenda nasce da tre avvisi di accertamento con cui l’Agenzia delle Entrate recuperava a tassazione le vincite ottenute da un contribuente in tornei di poker svoltisi all’estero. Il contribuente impugnava gli atti, dando inizio a un lungo percorso giudiziario.

Il caso arrivava persino dinanzi alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per una questione pregiudiziale. Successivamente, la Commissione Tributaria Provinciale accoglieva solo in parte il ricorso del contribuente, distinguendo tra vincite in Paesi UE (non tassabili) e vincite in Paesi extra-UE (tassabili), e compensava integralmente le spese di lite tra le parti.

Il contribuente appellava la decisione e la Commissione Tributaria Regionale gli dava ragione nel merito, annullando anche la pretesa fiscale residua. Tuttavia, sul fronte delle spese, la C.T.R. confermava la compensazione per il primo grado, ritenendola non irragionevole data la parziale vittoria iniziale, e liquidava separatamente solo le spese del giudizio d’appello. Insoddisfatto, il contribuente ricorreva in Cassazione proprio su questo punto.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso del contribuente, cassando la sentenza impugnata con rinvio alla Corte di giustizia tributaria di secondo grado del Lazio, in diversa composizione.

Il motivo centrale dell’accoglimento risiede nella violazione degli articoli 91 e 92 del codice di procedura civile. La Corte ha stabilito che il giudice d’appello ha commesso un errore non procedendo a una nuova e complessiva valutazione delle spese di entrambi i gradi di giudizio.

Le Motivazioni: Il Principio del Regolamento Spese Processuali Globale

La Cassazione ha ribadito un principio consolidato: il giudice che riforma, in tutto o in parte, la sentenza di primo grado ha il dovere di procedere d’ufficio a un nuovo regolamento spese processuali. Questa valutazione non può essere frammentata, ma deve basarsi su un criterio unitario e globale, tenendo conto dell’esito complessivo della lite.

In altre parole, la valutazione della soccombenza non va fatta grado per grado, ma in relazione al risultato finale ottenuto dal litigante. Poiché in appello il contribuente aveva ottenuto una vittoria pressoché totale, il giudice avrebbe dovuto riconsiderare anche la decisione sulla compensazione delle spese del primo grado alla luce di questo esito finale favorevole.

La Corte ha inoltre precisato che in questa valutazione complessiva rientrano anche le spese sostenute per il giudizio pregiudiziale dinanzi alla Corte di Giustizia UE, che costituisce un incidente processuale della causa nazionale.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa pronuncia rafforza la tutela della parte che, pur avendo pienamente ragione nel merito, rischia di non vedere ristorati i propri costi legali a causa di una valutazione parziale e frammentata della soccombenza. Il principio del regolamento spese processuali unitario e globale assicura che la decisione finale sui costi rifletta fedelmente chi ha avuto effettivamente la meglio nell’intera controversia. Per i legali e le parti, ciò significa che anche in caso di vittoria parziale in primo grado, una vittoria piena in appello dovrebbe comportare il recupero di tutte le spese legali sostenute sin dall’inizio del giudizio, salvo diverse e motivate ragioni eccezionali.

Se un giudice d’appello modifica la sentenza di primo grado, cosa deve fare riguardo alle spese legali?
Deve procedere d’ufficio a un nuovo e complessivo regolamento delle spese processuali per tutti i gradi del giudizio, basandosi sull’esito finale della lite.

Come viene determinata la parte soccombente ai fini della condanna alle spese?
La valutazione della soccombenza deve essere fatta sulla base di un criterio unitario e globale, considerando l’esito complessivo dell’intera controversia e non quello dei singoli gradi di giudizio.

Le spese per un rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia UE rientrano nel calcolo totale?
Sì, la Corte di Cassazione chiarisce che anche le spese relative al giudizio pregiudiziale devono essere incluse nella valutazione complessiva e liquidate dal giudice nazionale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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