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Regime agevolato ASD: onere della prova e spese legali

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 6351/2024, ha chiarito importanti principi sul regime agevolato ASD. La Corte ha stabilito che l’onere di provare la sussistenza di tutti i requisiti, formali e sostanziali, per beneficiare delle agevolazioni fiscali spetta al contribuente e non all’Agenzia delle Entrate. La sentenza ha inoltre precisato che, in caso di cause riunite, ogni giudizio mantiene la sua autonomia ai fini della liquidazione delle spese legali, che devono essere valutate singolarmente.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Regime Agevolato ASD: La Cassazione Chiarisce l’Onere della Prova

Il regime agevolato ASD rappresenta un pilastro fondamentale per il sostegno dello sport dilettantistico in Italia, offrendo notevoli vantaggi fiscali. Tuttavia, l’accesso a tali benefici non è automatico e richiede il rispetto di precisi requisiti sia formali che sostanziali. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione, la n. 6351 del 2024, ha fatto luce su un aspetto cruciale: su chi ricade l’onere di dimostrare la legittimità della fruizione di questo regime? La risposta della Corte è netta e ribalta un orientamento spesso seguito nei gradi di merito, ponendo l’accento sulla responsabilità del contribuente.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da otto avvisi di accertamento emessi dall’Agenzia delle Entrate nei confronti di due Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD) e dei loro legali rappresentanti per gli anni d’imposta 2014 e 2015. L’Amministrazione Finanziaria contestava la mancanza dei requisiti necessari per usufruire del regime fiscale di favore previsto dalla Legge 398/91.

Secondo i verificatori, le due associazioni, strettamente collegate tra loro, svolgevano in realtà un’attività prevalentemente commerciale, utilizzando lo schema associativo come un mero schermo per eludere il superamento del tetto di ricavi commerciali (all’epoca fissato in 250.000 euro) che consente l’applicazione del regime agevolato. Le contestazioni vertevano su violazioni relative alla democraticità interna, all’assenza di fini di lucro e ad altre normative di settore.

I giudici di primo e secondo grado avevano dato ragione ai contribuenti, rigettando le pretese del Fisco. In particolare, la Commissione Tributaria Regionale aveva considerato le prove fornite dall’Agenzia come insufficienti a dimostrare l’intento elusivo, ponendo di fatto l’onere della prova a carico dell’ufficio. L’Agenzia delle Entrate ha quindi proposto ricorso per cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, cassando la sentenza impugnata e rinviando la causa alla Commissione Tributaria Regionale per un nuovo esame. La decisione si fonda su due principi di diritto fondamentali.

Le Motivazioni

La Corte ha articolato la sua decisione su due pilastri argomentativi: il corretto riparto dell’onere probatorio e la gestione delle spese di lite in caso di cause riunite.

L’Onere della Prova nel Regime Agevolato ASD

Il punto centrale della sentenza riguarda l’inversione del ragionamento operato dai giudici di merito. La Cassazione ha ribadito un principio consolidato: quando un contribuente intende beneficiare di un’agevolazione fiscale, spetta a lui dimostrare di possedere tutti i requisiti previsti dalla legge. Il regime agevolato ASD non fa eccezione.

Non è l’Agenzia delle Entrate a dover provare la natura elusiva dell’operato dell’associazione; al contrario, è l’associazione stessa a dover fornire la prova positiva di operare in conformità non solo con le clausole statutarie (requisiti formali), ma anche con la concreta attività svolta (requisiti sostanziali). Questo include la dimostrazione del rispetto del plafond dei ricavi, della democraticità interna e della reale assenza di scopo di lucro.

Il giudice di merito aveva errato nel qualificare la fattispecie come un caso di elusione fiscale, la cui prova spetta all’Amministrazione Finanziaria. La Corte chiarisce che la questione è, invece, quella di verificare la sussistenza dei presupposti per un regime speciale e derogatorio. In assenza di tale prova da parte del contribuente, l’applicazione del regime ordinario di tassazione è la conseguenza diretta.

La Liquidazione delle Spese in Cause Riunite

La Corte ha affrontato anche un’importante questione procedurale. Nel corso del giudizio, una delle persone fisiche coinvolte aveva ottenuto l’annullamento in autotutela degli atti impositivi a suo carico. Nonostante ciò, i giudici di merito avevano proceduto a una liquidazione unica e complessiva delle spese legali per tutti i ricorsi riuniti.

La Cassazione ha censurato questa impostazione, ricordando che la riunione di più cause non ne fa venir meno l’autonomia. Ogni giudizio conserva la propria individualità, e la liquidazione delle spese deve essere effettuata separatamente per ciascuno, valutando la soccombenza in relazione a ogni singola domanda. Una liquidazione cumulativa è illegittima perché non permette di distinguere le posizioni delle diverse parti, specialmente quando una di esse non è più parte in causa per il merito.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame rappresenta un monito fondamentale per tutte le Associazioni Sportive Dilettantistiche. Per beneficiare del regime agevolato ASD, non è sufficiente una facciata formale impeccabile. È indispensabile che l’intera gestione e l’attività concreta riflettano fedelmente i principi non lucrativi e democratici che sono alla base della normativa di favore. La sentenza chiarisce che l’onere di dimostrare questa coerenza ricade interamente sull’associazione, che deve essere sempre pronta a fornire, in caso di controllo, prove concrete e documentate del rispetto di tutti i requisiti di legge. Una gestione trasparente e ben documentata non è solo una buona pratica, ma una necessità per difendere la propria posizione di fronte al Fisco.

Chi deve provare i requisiti per accedere al regime agevolato ASD in caso di accertamento fiscale?
Spetta al contribuente, ovvero all’associazione sportiva dilettantistica, fornire la prova di possedere tutti i requisiti sia formali (previsti nello statuto) sia sostanziali (relativi all’attività concretamente svolta) per beneficiare del regime fiscale agevolato.

È sufficiente avere uno statuto a norma per godere delle agevolazioni fiscali per le ASD?
No. Secondo la Corte, oltre all’inserimento delle clausole richieste dalla legge negli atti costitutivi e negli statuti, è necessario che l’attività dell’associazione si svolga, in concreto, nel pieno rispetto di tali prescrizioni. La sostanza prevale sulla forma.

Come vengono liquidate le spese legali se più cause contro diversi soggetti vengono riunite in un unico processo?
Anche se le cause vengono trattate insieme, ciascuna mantiene la propria autonomia. Pertanto, il giudice deve liquidare le spese legali separatamente per ogni singolo giudizio, valutando la posizione e l’esito della lite per ciascuna parte coinvolta, senza poter procedere a una liquidazione unica e complessiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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