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Raggruppamento Temporaneo di Imprese: obblighi albo

Una società ha impugnato un avviso di accertamento TARSU emesso da un Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI), sostenendo la sua nullità perché una delle società del raggruppamento non era iscritta all’albo ministeriale. La Corte di Cassazione ha stabilito che, in un RTI di tipo “misto”, l’obbligo di iscrizione vige solo per le imprese che svolgono le attività principali di accertamento e riscossione, non per quelle che forniscono servizi di mero supporto. La Corte ha inoltre parzialmente accolto il ricorso per la decadenza del termine di accertamento relativo a una delle annualità contestate.

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Pubblicato il 4 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Raggruppamento Temporaneo di Imprese e Riscossione Tributi: I Chiarimenti della Cassazione

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha offerto importanti chiarimenti sui requisiti necessari per un Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI) che si occupa di servizi di accertamento e riscossione dei tributi locali. Il caso analizzato riguarda l’impugnazione di un avviso di accertamento per la tassa sui rifiuti (TARSU), in cui il contribuente contestava la legittimità stessa del soggetto impositore, ovvero l’RTI, mettendo in discussione la validità dell’atto. La decisione si sofferma su due aspetti cruciali: la necessità di iscrizione all’albo ministeriale per tutte le società del raggruppamento e i termini di decadenza per l’azione di accertamento.

I Fatti del Caso

Una società di servizi riceveva un avviso di accertamento per la TARSU relativa agli anni 2011 e 2012. L’atto era stato emesso da un Raggruppamento Temporaneo di Imprese a cui il Comune aveva affidato il servizio di gestione e riscossione del tributo. La società contribuente decideva di impugnare l’avviso, sollevando diverse eccezioni. La principale obiezione riguardava la presunta nullità dell’atto, poiché una delle società facenti parte dell’RTI, incaricata di svolgere attività secondarie, non risultava iscritta nell’apposito albo ministeriale che abilita all’attività di liquidazione e accertamento dei tributi. Inoltre, veniva contestata la tardività della notifica, eccependo la decadenza del potere di accertamento dell’ente.

Il Raggruppamento Temporaneo di Imprese e l’iscrizione all’albo

Il cuore della controversia giuridica si è concentrato sulla corretta interpretazione delle norme che regolano l’affidamento a soggetti privati dei servizi di accertamento e riscossione. Il punto nodale era stabilire se, in un RTI di tipo “misto” (composto da imprese con ruoli e compiti diversi), tutte le società associate dovessero possedere il medesimo requisito di iscrizione all’albo ministeriale. La tesi del contribuente era che la mancata iscrizione anche di una sola delle imprese del raggruppamento inficiasse la legittimità dell’intero RTI e, di conseguenza, rendesse nullo l’avviso di accertamento emesso.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte Suprema ha rigettato la tesi del contribuente sulla questione dell’iscrizione all’albo. I giudici hanno chiarito che in un Raggruppamento Temporaneo di Imprese di tipo misto, dove vi è una chiara distinzione tra attività principali e attività secondarie, il requisito dell’iscrizione all’albo ministeriale è richiesto solo per le società che svolgono le attività principali, ovvero quelle direttamente connesse all’accertamento e alla riscossione. La società che svolgeva mere attività di supporto o strumentali non era tenuta a possedere tale qualifica. La Corte ha invece parzialmente accolto il motivo relativo alla decadenza, annullando l’accertamento per l’anno 2011 perché notificato oltre il termine quinquennale, ma confermandolo per l’anno 2012.

Le Motivazioni

La Corte ha fondato la sua decisione su un’analisi approfondita della natura del Raggruppamento Temporaneo di Imprese. Ha ribadito che l’RTI non è un nuovo soggetto giuridico, ma un modello organizzativo che consente a più operatori di collaborare. Di conseguenza, i requisiti di qualificazione non si applicano in modo indistinto all’RTI come entità, ma alle singole imprese in base alle specifiche prestazioni che sono chiamate a svolgere.
La sentenza evidenzia che, in linea con il diritto dell’Unione Europea in materia di appalti pubblici, è permessa una differenziazione dei ruoli. Le imprese possono fare affidamento sulle capacità e sui requisiti delle altre associate per coprire l’intera gamma delle prestazioni richieste. Pertanto, è legittimo che un’impresa mandataria, iscritta all’albo, svolga l’attività principale di accertamento, avvalendosi di un’altra impresa mandante, non iscritta, per attività puramente secondarie e di supporto. Questo approccio favorisce la concorrenza e la partecipazione agli appalti, consentendo l’aggregazione di competenze diverse.
Per quanto riguarda la decadenza, la Corte ha applicato il principio consolidato secondo cui il termine per la notifica dell’accertamento decorre dall’anno in cui la dichiarazione avrebbe dovuto essere presentata. Poiché per l’annualità 2011 il termine era scaduto il 31 dicembre 2016, la notifica avvenuta nel 2017 è stata ritenuta tardiva.

Le Conclusioni

Questa sentenza consolida un importante principio in materia di appalti pubblici e riscossione di tributi. Si chiarisce che la legittimità di un Raggruppamento Temporaneo di Imprese non richiede che ogni suo componente possieda tutti i requisiti previsti per la prestazione principale. È sufficiente che le società incaricate delle attività qualificate siano regolarmente iscritte all’albo, mentre le altre possono contribuire con servizi di supporto. Tale interpretazione offre maggiore flessibilità agli operatori economici e allinea il diritto interno ai principi europei. Allo stesso tempo, la decisione riafferma il rigore dei termini di decadenza a tutela del contribuente, confermando che il potere di accertamento della pubblica amministrazione deve essere esercitato entro i limiti temporali stabiliti dalla legge.

In un Raggruppamento Temporaneo di Imprese che gestisce la riscossione dei tributi, tutte le aziende devono essere iscritte all’albo ministeriale?
No, secondo la Corte, l’obbligo di iscrizione all’albo è richiesto solo per le imprese che svolgono le attività principali di accertamento e riscossione. Le imprese che forniscono attività meramente secondarie o di supporto non sono soggette a tale obbligo.

Un Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI) ha una propria personalità giuridica distinta dalle aziende che lo compongono?
No, la sentenza ribadisce che l’RTI non costituisce un nuovo ente dotato di personalità giuridica. Si tratta di un modulo organizzativo basato su un mandato tra le imprese associate, e i requisiti di qualificazione si applicano alle singole imprese in base al ruolo specifico che svolgono.

Come si calcola il termine di decadenza per la notifica di un avviso di accertamento TARSU in caso di omessa denuncia continuativa?
La Corte chiarisce che, in caso di occupazione dell’immobile in corso fin dall’inizio del periodo d’imposta, il termine di decadenza quinquennale per l’accertamento decorre dall’anno stesso. Nel caso di specie, l’accertamento per l’anno 2011, notificato a dicembre 2017, è stato ritenuto tardivo in quanto il termine era scaduto il 31 dicembre 2016.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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