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Prova notifica CAD: come si dimostra la notifica

Un contribuente ha impugnato una cartella esattoriale sostenendo di non aver mai ricevuto l’avviso di accertamento presupposto. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che la prova notifica CAD (Comunicazione di Avvenuto Deposito) è validamente fornita tramite la produzione in giudizio dell’avviso di ricevimento della seconda raccomandata informativa, anche se in copia fotostatica. La Corte ha inoltre precisato che il disconoscimento di tale copia, per essere efficace, deve essere specifico e non generico, e che la compiuta giacenza perfeziona la notifica.

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Pubblicato il 23 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Prova Notifica CAD: La Cassazione Stabilisce i Criteri

La notifica degli atti fiscali rappresenta un momento cruciale nel rapporto tra Fisco e contribuente. Una notifica irregolare può invalidare l’intero procedimento di accertamento e riscossione. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione torna sul tema della prova notifica CAD (Comunicazione di Avvenuto Deposito), chiarendo i requisiti necessari per dimostrare il corretto perfezionamento della procedura quando il destinatario è temporaneamente assente. Questa pronuncia offre importanti indicazioni sulla validità delle copie fotostatiche e sul significato della compiuta giacenza.

I fatti del caso: una notifica contestata

Un contribuente si vedeva recapitare una comunicazione di presa in carico e una cartella esattoriale. Decideva di impugnare tali atti di fronte alla Commissione Tributaria Provinciale (CTP), sostenendo di non aver mai ricevuto l’avviso di accertamento che ne costituiva il presupposto. La CTP accoglieva il ricorso, ritenendo che l’Agenzia delle Entrate non avesse fornito prova adeguata della notifica.

L’Amministrazione finanziaria proponeva appello e la Commissione Tributaria Regionale (CTR) ribaltava la decisione di primo grado. Secondo i giudici d’appello, la notifica si era perfezionata correttamente ai sensi dell’art. 8 della Legge 890/1982. Il contribuente, non soddisfatto, ricorreva perciò in Cassazione.

La Prova Notifica CAD e il Disconoscimento delle Copie

Il ricorso in Cassazione si basava su due motivi principali. Con il primo, il contribuente lamentava che la CTR avesse erroneamente ritenuto valida la documentazione prodotta dall’Agenzia in fotocopia, nonostante egli l’avesse formalmente disconosciuta. A suo avviso, il giudice avrebbe dovuto ordinare l’esibizione degli originali.

Con il secondo motivo, si contestava la violazione delle norme sulla notifica, sostenendo che l’Ufficio non avesse fornito la prova definitiva del perfezionamento del procedimento, in particolare per quanto riguarda la seconda raccomandata informativa, la cosiddetta CAD.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato entrambi i motivi, ritenendoli infondati e confermando la decisione della CTR. La sentenza si articola su due principi fondamentali che meritano un’analisi approfondita.

Le motivazioni

In primo luogo, la Corte ha affrontato la questione del disconoscimento delle copie fotostatiche. Richiamando l’art. 2719 del codice civile e la consolidata giurisprudenza, ha ribadito che il disconoscimento, per essere efficace, non può essere generico o una mera clausola di stile. La parte che contesta la conformità della copia all’originale ha l’onere di farlo in modo specifico, chiaro e inequivoco, indicando precisamente gli aspetti di difformità. In assenza di una contestazione così qualificata, la copia fotostatica si considera come riconosciuta e ha la stessa efficacia probatoria dell’originale.

In secondo luogo, e questo è il cuore della decisione, la Corte ha esaminato la prova notifica CAD. Facendo riferimento alla fondamentale sentenza delle Sezioni Unite n. 10012/2021, ha specificato che, in caso di irreperibilità relativa del destinatario, la prova del perfezionamento della notifica a mezzo posta si ottiene esclusivamente attraverso la produzione in giudizio dell’avviso di ricevimento della raccomandata contenente la CAD. Non è sufficiente, quindi, dimostrare solo la spedizione di tale raccomandata.

Nel caso specifico, i giudici di merito avevano accertato la presenza in atti di entrambi gli avvisi di ricevimento (quello dell’atto principale e quello della CAD), nonché l’avvenuta compiuta giacenza della seconda raccomandata. Questi due elementi, alternativi tra loro (ricevimento effettivo o compiuta giacenza), sono entrambi idonei a concludere regolarmente il procedimento notificatorio, rendendo l’atto conoscibile al destinatario.

Le conclusioni

L’ordinanza in esame consolida due principi di estrema rilevanza pratica. Da un lato, pone un freno alle contestazioni pretestuose basate su disconoscimenti generici delle prove documentali. Dall’altro, definisce con chiarezza l’onere probatorio a carico dell’ente notificatore: per fornire la prova notifica CAD, è indispensabile produrre l’avviso di ricevimento della seconda raccomandata o, in alternativa, la prova della sua compiuta giacenza. La presenza di questi elementi in giudizio è sufficiente a ritenere la notifica validamente perfezionata, con tutte le conseguenze legali che ne derivano.

È sufficiente una contestazione generica per invalidare la copia fotostatica di un avviso di ricevimento?
No. Secondo la Corte, il disconoscimento della conformità di una copia fotostatica all’originale, ai sensi dell’art. 2719 c.c., deve essere specifico e inequivoco. Deve evidenziare chiaramente il documento contestato e gli aspetti differenziali rispetto all’originale, non essendo sufficienti clausole di stile o asserzioni generiche.

Come si dimostra in giudizio il perfezionamento della notifica in caso di temporanea assenza del destinatario?
La prova del perfezionamento si fornisce attraverso la produzione in giudizio dell’avviso di ricevimento della raccomandata contenente la Comunicazione di Avvenuto Deposito (CAD). Questo documento attesta che il destinatario è stato informato del deposito dell’atto.

Cosa accade se la raccomandata CAD non viene ritirata dal destinatario?
Se la raccomandata contenente la CAD non viene ritirata entro il termine previsto, la notifica si perfeziona per “compiuta giacenza”. La prova della compiuta giacenza è, in alternativa alla produzione dell’avviso di ricevimento, un elemento sufficiente a dimostrare che il procedimento notificatorio si è concluso regolarmente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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