LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Procura speciale Agente Riscossione: è legittima

Una società ha impugnato un avviso di intimazione, contestando, tra i vari motivi, la validità della procura speciale conferita dall’Agente della Riscossione a un avvocato esterno. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che l’Agente, in qualità di ente pubblico economico, può legittimamente avvalersi di difensori del libero foro tramite una procura speciale, non essendo vincolato a farsi rappresentare solo da propri funzionari.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 16 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Procura Speciale all’Avvocato Esterno: la Cassazione Conferma la Legittimità per l’Agente della Riscossione

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 14017 del 20 maggio 2024, ha affrontato diverse questioni procedurali in materia tributaria, fornendo un chiarimento cruciale sulla rappresentanza in giudizio dell’Agente della Riscossione. Il punto centrale della decisione riguarda la validità della procura speciale conferita a un avvocato del libero foro, un tema che spesso genera contenzioso. La Corte ha stabilito che tale pratica è pienamente legittima, rigettando le obiezioni di una società contribuente.

I Fatti del Caso

Una società in liquidazione proponeva ricorso contro la decisione della Commissione Tributaria Regionale che aveva confermato la legittimità di un avviso di intimazione e di quattro cartelle di pagamento. La società lamentava una serie di vizi, sia procedurali che di merito, con l’obiettivo di annullare gli atti impositivi.

I Motivi del Ricorso

Il ricorso della società si fondava su cinque principali motivi:
1. Violazione del contraddittorio: Mancato rispetto dei termini dilatori per la fissazione dell’udienza e per il deposito di memorie e documenti.
2. Carenza di legittimazione processuale: Si contestava che l’Agente della Riscossione si fosse costituito in giudizio tramite un avvocato esterno munito di procura speciale, sostenendo che la rappresentanza dovesse spettare esclusivamente ai suoi funzionari interni.
3. Illegibilità degli atti: Si denunciava che le cartelle di pagamento, notificate via PEC, fossero illeggibili o mancanti a causa di un presunto errore informatico.
4. Omesso esame di un fatto decisivo: Collegato al punto precedente, la società lamentava che i giudici di merito non avessero esaminato adeguatamente il documento informatico allegato alla notifica.
5. Motivazione apparente: Si riteneva che la decisione della CTR fosse priva di una reale motivazione in merito all’efficacia dell’intimazione di pagamento, emessa nonostante una sospensione per normative anti-usura.

La Procura Speciale dell’Agente della Riscossione

Il cuore della controversia risiede nel secondo motivo, relativo alla rappresentanza in giudizio. La Cassazione ha smontato la tesi della ricorrente con un’argomentazione netta. Ha chiarito che l’Agenzia delle Entrate-Riscossione non è una Pubblica Amministrazione in senso stretto, ma un ente pubblico economico. Questa qualificazione giuridica è fondamentale, poiché implica che l’ente opera secondo le regole del diritto privato. Di conseguenza, ha la facoltà di conferire una procura speciale a un soggetto esterno alla propria struttura, come un avvocato del libero foro, per essere rappresentato in giudizio. Questa posizione era già stata consolidata da una precedente pronuncia delle Sezioni Unite (n. 30008/2019).

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha respinto tutti i motivi di ricorso, fornendo le seguenti motivazioni:
* Sui termini processuali: I termini dilatori previsti dal processo tributario (artt. 31 e 32 del D.lgs. 546/1992) si applicano solo alla prima udienza di trattazione e non ai successivi rinvii. Pertanto, nessuna violazione del diritto di difesa era avvenuta.
* Sulla legittimazione processuale: Oltre a ribadire la natura di ente pubblico economico dell’Agente della Riscossione e la conseguente validità della procura speciale, la Corte ha specificato che la decisione nel merito da parte del giudice di appello implicava un rigetto implicito dell’eccezione processuale.
* Sull’illegibilità degli atti: I motivi sono stati dichiarati inammissibili. La società si era limitata a una generica contestazione, senza fornire elementi concreti per smentire l’accertamento di fatto compiuto dai giudici di merito, i quali avevano ritenuto la notifica via PEC e i relativi allegati pienamente validi e conformi alla legge.
Sulla motivazione apparente: La Corte ha escluso tale vizio, evidenziando che la Commissione Tributaria Regionale aveva chiaramente indicato la data di scadenza del periodo di sospensione (28/08/2018) come fondamento della propria decisione. Questa indicazione, seppur sintetica, costituisce una motivazione chiara ed essenziale, idonea a far comprendere la ratio decidendi* del provvedimento.

Conclusioni

La sentenza consolida un importante principio sulla rappresentanza in giudizio dell’Agente della Riscossione. Stabilendo che, in quanto ente pubblico economico, può avvalersi di avvocati esterni tramite procura speciale, la Corte di Cassazione chiude la porta a un filone di contestazioni puramente formali. Per i contribuenti, ciò significa che eccepire la carenza di legittimazione del difensore dell’Agente su queste basi è una strategia destinata al fallimento. La decisione ribadisce inoltre l’importanza di basare i ricorsi su elementi di prova concreti, specialmente quando si contestano accertamenti di fatto compiuti nei gradi di merito, come la regolarità di una notifica elettronica.

L’Agente della Riscossione può essere difeso da un avvocato del libero foro tramite procura speciale?
Sì. La Corte di Cassazione ha confermato che l’Agente della Riscossione, essendo un ente pubblico economico soggetto alla disciplina privatistica, ha la facoltà di conferire una procura speciale a un difensore esterno per la rappresentanza in giudizio.

I termini processuali per il deposito di documenti si applicano a ogni udienza?
No. La sentenza chiarisce che il rispetto dei termini dilatori previsti dagli artt. 31 e 32 del d.lgs. n. 546/1992 riguarda la prima udienza di fissazione della controversia e non le successive udienze interlocutorie o di rinvio.

Quando una motivazione di una sentenza è considerata ‘apparente’?
Una motivazione è ‘apparente’ quando, benché esistente, contiene argomentazioni così generiche, contraddittorie o illogiche da non rendere comprensibile il ragionamento seguito dal giudice. Nel caso specifico, l’indicazione precisa della data di scadenza di una sospensione è stata ritenuta una motivazione sufficiente e non apparente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati