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Principio di competenza: la consegna determina il ricavo

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 8045/2024, ha stabilito che, in base al principio di competenza, gli acconti ricevuti in un anno per la fornitura di beni mobili devono essere tassati nell’anno in cui avviene la consegna e non in quello dell’incasso. Il caso riguardava un’azienda produttrice di calzature che aveva ricevuto acconti nel 2014 per merci consegnate e fatturate nel 2015. La Corte ha rigettato il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, confermando che il momento fiscalmente rilevante per la determinazione del reddito d’impresa è la consegna del bene, consolidando l’applicazione del principio di competenza.

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Pubblicato il 8 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Principio di competenza: la consegna dei beni determina il momento impositivo

L’ordinanza n. 8045 del 25 marzo 2024 della Corte di Cassazione offre un importante chiarimento sull’applicazione del principio di competenza fiscale. In particolare, la Corte ha stabilito che, ai fini delle imposte dirette (Ires e Irap), gli acconti ricevuti per la vendita di beni mobili non costituiscono ricavo nell’anno dell’incasso, ma in quello della consegna o spedizione della merce. Questa decisione consolida un orientamento fondamentale per la corretta redazione del bilancio e la determinazione del reddito d’impresa.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine da un avviso di accertamento notificato dall’Agenzia delle Entrate a una società a responsabilità limitata, operante nel settore della produzione di calzature. L’Amministrazione Finanziaria contestava alla società di non aver incluso nel reddito imponibile del 2014 alcuni acconti, per un importo complessivo di oltre 250.000 euro, ricevuti in quell’anno a fronte di forniture di beni che sarebbero state effettuate e fatturate solo nel 2015.

Secondo la tesi del Fisco, tali somme avrebbero dovuto concorrere alla formazione del reddito nell’anno dell’incasso. La società, invece, sosteneva di aver correttamente imputato i ricavi all’esercizio 2015, anno in cui la merce era stata effettivamente consegnata al cliente, come provato dalle fatture e dai documenti di trasporto.

La Commissione Tributaria Regionale aveva dato ragione alla società, annullando l’avviso di accertamento. L’Agenzia delle Entrate ha quindi proposto ricorso per cassazione, lamentando, tra le altre cose, un’errata valutazione dei fatti e una violazione delle norme sulla competenza temporale dei componenti di reddito.

La Decisione della Corte e il Principio di Competenza

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, confermando la decisione dei giudici di secondo grado. Il fulcro della decisione risiede nella corretta interpretazione dell’art. 109, comma 2, lett. a), del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (DPR n. 917/86). Tale norma stabilisce che, per la vendita di beni mobili, i ricavi si considerano conseguiti alla data della consegna o spedizione.

La Corte ha ribadito che, ai fini della determinazione del reddito d’impresa, il principio di competenza prevale nettamente sul principio di cassa. Di conseguenza, il momento rilevante per la tassazione non è quello in cui avviene l’incasso del denaro (come nel caso degli acconti), ma quello in cui si verifica l’evento giuridico che determina il trasferimento della proprietà del bene, che per i beni mobili coincide, appunto, con la consegna.

Analisi dei motivi di ricorso

La Cassazione ha smontato le argomentazioni del Fisco punto per punto. Ha giudicato inammissibile il motivo con cui si contestava la valutazione dei fatti (come la non contestazione della data di consegna nel 2015), ricordando che tale apprezzamento è riservato al giudice di merito. Ha inoltre respinto la censura di ‘motivazione apparente’, ritenendo che la Commissione Tributaria Regionale avesse spiegato in modo chiaro e logico le ragioni della sua decisione, basandola correttamente sull’applicazione del principio di competenza.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte si fondano su un consolidato orientamento giurisprudenziale. Viene sottolineato che l’imputazione dei componenti di reddito all’esercizio di competenza non è una facoltà lasciata alla discrezionalità del contribuente. Permettere a un’azienda di scegliere in quale anno registrare un costo o un ricavo potrebbe portare a un’alterazione artificiosa dei risultati d’esercizio, con evidenti distorsioni fiscali.

L’art. 109 del TUIR fissa regole precise per evitare tali abusi. Per i ricavi derivanti dalla vendita di beni mobili, il momento fiscalmente rilevante è quello in cui il bene esce dalla sfera di disponibilità del venditore per entrare in quella dell’acquirente. L’incasso di un acconto è un evento puramente finanziario che non incide sulla determinazione del reddito imponibile di quell’anno, se la consegna del bene avverrà in un esercizio successivo. La corretta contabilizzazione degli acconti nel 2014, seguita dalla registrazione dei ricavi nel 2015 (anno di consegna delle calzature), è stata pertanto ritenuta pienamente legittima.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame rafforza la certezza del diritto in materia di competenza fiscale. Le imprese che vendono beni mobili devono imputare i ricavi all’esercizio in cui avviene la consegna o la spedizione, anche se hanno ricevuto acconti in anni precedenti. Questa regola garantisce una correlazione diretta tra costi e ricavi nello stesso esercizio e impedisce manovre contabili volte a differire o anticipare la tassazione in modo illegittimo. Per gli operatori del settore, si tratta di una conferma cruciale per una corretta pianificazione fiscale e una gestione trasparente della contabilità aziendale.

Quando va tassato un acconto ricevuto per la vendita di beni mobili ai fini delle imposte dirette (Ires/Irap)?
L’acconto va tassato non nell’anno in cui viene incassato, ma nell’esercizio in cui avviene la consegna o la spedizione del bene, in applicazione del principio di competenza sancito dall’art. 109 del TUIR.

Qual è il momento fiscalmente rilevante per la determinazione del ricavo nella vendita di beni mobili?
Il momento fiscalmente rilevante è la data di consegna o spedizione del bene, poiché è in quel momento che si realizza il trasferimento giuridico della proprietà e il ricavo si considera conseguito ai fini della determinazione del reddito d’impresa.

La corretta imputazione temporale dei ricavi è una scelta del contribuente?
No, la corretta imputazione dei ricavi secondo il principio di competenza è un obbligo di legge e non una scelta discrezionale. Lasciare al contribuente la facoltà di decidere quando registrare un ricavo potrebbe comportare un’alterazione dei risultati della dichiarazione, cosa che la normativa fiscale intende prevenire.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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