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Prescrizione rimborso fiscale: l’obbligo del Fisco

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 18905/2025, ha chiarito la questione della prescrizione rimborso fiscale. In un caso riguardante un credito IRPEG del 1990, ha stabilito che l’Agenzia delle Entrate non può eccepire la prescrizione per i crediti derivanti da dichiarazioni fino al 1997, in virtù di un obbligo imposto dalla Legge 350/2003. La Corte ha cassato la sentenza precedente, che aveva erroneamente considerato tale norma come facoltativa, e ha rinviato il caso al giudice di merito per una nuova decisione.

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Pubblicato il 29 agosto 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Prescrizione Rimborso Fiscale: Quando l’Agenzia delle Entrate Non Può Rifiutare

La questione della prescrizione rimborso fiscale rappresenta un tema cruciale nei rapporti tra contribuenti e Amministrazione Finanziaria. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale a tutela del contribuente, stabilendo che, in determinate circostanze, il Fisco ha l’obbligo di non avvalersi della prescrizione per negare un rimborso legittimo. Analizziamo questa importante decisione.

I Fatti del Caso: Un Credito Fiscale Conteso per Decenni

La vicenda trae origine da una dichiarazione dei redditi presentata nel lontano 1991 da un istituto di credito cooperativo. In quella dichiarazione, emergeva un cospicuo credito d’imposta (all’epoca IRPEG) per oltre 700.000 euro, di cui la banca chiedeva formalmente il rimborso. Nonostante i solleciti inviati nel 2005 e nel 2010, l’Agenzia delle Entrate non provvedeva alla restituzione. Di fronte al silenzio-rifiuto dell’Amministrazione, la banca avviava un contenzioso tributario.

L’Iter Giudiziario e il Nodo della Prescrizione

Il percorso legale è stato lungo e complesso. L’Agenzia delle Entrate si è difesa sostenendo che il diritto al rimborso si fosse estinto per prescrizione. La banca, al contrario, ha invocato una specifica norma, l’art. 2, comma 58, della Legge n. 350/2003, che vieta espressamente all’Amministrazione di eccepire la prescrizione per i rimborsi IRPEF e IRPEG relativi a dichiarazioni presentate fino al 30 giugno 1997.
Dopo alterne vicende, il caso è giunto nuovamente all’attenzione della Corte di Cassazione, dopo che la Commissione Tributaria Regionale, in sede di rinvio, aveva dato ragione al Fisco, ritenendo la norma non vincolante e la prescrizione ormai maturata.

La Decisione sulla prescrizione rimborso fiscale

La Suprema Corte ha accolto il ricorso della banca, ribaltando la decisione precedente. Il punto centrale della pronuncia è l’interpretazione della Legge n. 350/2003. I giudici hanno chiarito che la disposizione in esame non attribuisce all’Agenzia delle Entrate una semplice facoltà, ma impone un vero e proprio obbligo di non far valere la prescrizione.

Il Principio delle Sezioni Unite

A sostegno della propria decisione, la Corte ha richiamato una fondamentale sentenza delle Sezioni Unite (n. 12284/2024), che aveva già affrontato e risolto la questione. Le Sezioni Unite avevano stabilito che l’obbligo per il Fisco di non eccepire la prescrizione cessa dopo un decennio dall’entrata in vigore della legge, ovvero dal 1° gennaio 2004. Questo, di fatto, ha creato un nuovo e più lungo periodo di prescrizione, proteggendo i diritti dei contribuenti per crediti fiscali molto datati.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte si fonda sulla necessità di dare piena attuazione alla volontà del legislatore del 2003. Quella norma fu introdotta proprio per sanare situazioni di ritardo cronico dell’Amministrazione nel liquidare i rimborsi, evitando che il contribuente fosse danneggiato due volte: prima dal ritardo e poi dalla perdita del diritto a causa della prescrizione. La Corte ha ritenuto che la sentenza impugnata avesse commesso un “palese errore normativo” nel considerare l’obbligo legale come una mera scelta discrezionale dell’Ufficio. Accogliendo il primo motivo di ricorso, ritenuto fondato e assorbente, ha cassato la sentenza e rinviato la causa alla Corte di giustizia tributaria per una nuova valutazione, che dovrà attenersi scrupolosamente a questo principio.

Conclusioni

Questa ordinanza consolida un importante baluardo a difesa dei contribuenti. Stabilisce in modo inequivocabile che lo Stato, attraverso l’Agenzia delle Entrate, non può usare lo scudo della prescrizione per sottrarsi ai propri obblighi di rimborso, almeno per i crediti IRPEF e IRPEG relativi a periodi d’imposta antecedenti al 1997. La decisione rafforza i principi di buona fede e collaborazione che devono governare il rapporto tra Fisco e cittadino, garantendo che i diritti quesiti non vengano vanificati dall’inerzia della pubblica amministrazione. Per i contribuenti con crediti fiscali datati, questa pronuncia rappresenta una conferma fondamentale della possibilità di ottenere quanto legittimamente dovuto.

L’Agenzia delle Entrate può sempre eccepire la prescrizione per una richiesta di rimborso fiscale?
No. Per le eccedenze IRPEF e IRPEG su dichiarazioni presentate fino al 30 giugno 1997, l’art. 2, comma 58, della Legge n. 350/2003 obbliga l’Amministrazione Finanziaria a non far valere la prescrizione per un periodo di dieci anni decorrente dall’entrata in vigore della legge stessa (1° gennaio 2004).

La norma che impedisce al Fisco di eccepire la prescrizione è facoltativa?
No. La Corte di Cassazione, richiamando una pronuncia delle Sezioni Unite, ha chiarito che la norma pone un vero e proprio obbligo a carico dell’Amministrazione Finanziaria, non una mera facoltà. La sua violazione può essere rilevata d’ufficio dal giudice.

Cosa significa che la Cassazione cassa una sentenza con rinvio?
Significa che la Corte annulla la decisione del giudice precedente e rimanda il caso a un altro collegio dello stesso grado di giudizio. Questo nuovo giudice dovrà emettere una nuova sentenza, ma sarà vincolato a seguire i principi di diritto stabiliti dalla Cassazione nella sua ordinanza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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