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Prescrizione imposta di successione: quando si annulla

Una contribuente ha impugnato una cartella di pagamento per l’imposta di successione. La Corte di Cassazione, pur respingendo i motivi sulla competenza territoriale, ha accolto quello relativo alla prescrizione imposta di successione. Essendo trascorsi più di dieci anni tra la liquidazione dell’imposta e la notifica della cartella, la Corte ha annullato l’atto, stabilendo che il credito erariale era estinto.

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Pubblicato il 5 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Qual è il termine di prescrizione per l’imposta di successione?
Secondo l’art. 41 del D.Lgs. 346/1990, il diritto dello Stato a riscuotere l’imposta sulle successioni si prescrive nel termine di dieci anni, che decorrono dal momento in cui l’accertamento del tributo è diventato definitivo.

La competenza territoriale dell’Agente della riscossione è sempre rilevante?
Sì, la Corte di Cassazione conferma che la competenza per la notifica della cartella di pagamento è attribuita all’agente della riscossione che opera nell’ambito territoriale in cui il contribuente ha il proprio domicilio fiscale. La riorganizzazione del servizio di riscossione in un ente unico non ha eliminato la rilevanza della nozione di “circoscrizione territoriale”.

Cosa succede se il giudice d’appello non si pronuncia su un motivo di ricorso come la prescrizione?
Si verifica un vizio di “omessa pronunzia” che rende la sentenza invalida. In questo caso, la Corte di Cassazione, una volta accertato l’errore, può cassare la sentenza e, se la questione è di puro diritto e non necessita di ulteriori indagini sui fatti, può decidere la causa direttamente nel merito, come accaduto nel caso di specie con l’annullamento della cartella per prescrizione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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