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Prescrizione imposta di registro: da quando decorre?

La Corte di Cassazione ha stabilito che la prescrizione dell’imposta di registro inizia a decorrere dalla data di notifica dell’avviso di liquidazione. Nel caso esaminato, una cartella di pagamento notificata oltre dieci anni dopo l’avviso è stata annullata. La Corte ha respinto la tesi dell’Amministrazione Finanziaria secondo cui il termine dovrebbe iniziare solo dopo la scadenza del periodo per l’impugnazione, confermando che l’atto interruttivo fa scattare immediatamente un nuovo periodo di prescrizione.

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Pubblicato il 26 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Prescrizione Imposta di Registro: La Cassazione Chiarisce il Dies a Quo

Comprendere i termini di prescrizione in materia fiscale è fondamentale per ogni contribuente. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione offre un chiarimento cruciale sulla prescrizione dell’imposta di registro, stabilendo con precisione da quale momento inizia a decorrere il termine decennale per la riscossione. Questa decisione consolida un principio di certezza del diritto, a tutela del contribuente contro pretese fiscali tardive.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine dalla notifica di una cartella di pagamento a una società sanitaria, relativa all’imposta di registro su una sentenza. La società aveva ricevuto un avviso di liquidazione il 5 giugno 2009. Successivamente, in data 18 luglio 2019, ovvero oltre dieci anni dopo, le veniva notificata la cartella di pagamento per la stessa pretesa. La contribuente ha impugnato la cartella, sostenendo che il credito dell’Amministrazione Finanziaria fosse ormai estinto per prescrizione.

I giudici di merito, sia in primo che in secondo grado, hanno dato ragione alla società, affermando che il termine decennale di prescrizione era decorso, calcolandolo a partire dalla data di notifica dell’avviso di liquidazione. L’Amministrazione Finanziaria ha quindi proposto ricorso in Cassazione, sostenendo una tesi differente.

La Questione sulla decorrenza della Prescrizione Imposta di Registro

Il fulcro del dibattito legale riguardava l’individuazione del dies a quo, ovvero il giorno da cui far partire il conteggio dei dieci anni per la prescrizione. Secondo l’Amministrazione Finanziaria, il termine non doveva decorrere dalla notifica dell’avviso di liquidazione, ma dal momento in cui tale avviso era diventato definitivo, cioè una volta trascorsi i 60 giorni utili per l’impugnazione. Se questa tesi fosse stata accolta, la cartella di pagamento sarebbe risultata notificata entro i termini.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso dell’Amministrazione Finanziaria, confermando l’estinzione del credito per intervenuta prescrizione. Gli Ermellini hanno chiarito in modo inequivocabile l’interpretazione delle norme che regolano l’interruzione e la decorrenza della prescrizione in ambito tributario.

Le Motivazioni

La Corte ha basato la sua decisione su un’analisi rigorosa dell’articolo 2943 del codice civile e dell’articolo 78 del d.P.R. 131/1986. I giudici hanno spiegato che la notifica dell’avviso di liquidazione costituisce un atto interruttivo della prescrizione. L’effetto di tale interruzione è quello di far iniziare un nuovo periodo di prescrizione, di pari durata (in questo caso, dieci anni), che decorre immediatamente dal momento della ricezione dell’atto da parte del contribuente.

La tesi dell’Amministrazione Finanziaria, che voleva aggiungere i 60 giorni per l’impugnazione, è stata giudicata un’erronea interpretazione della legge. La norma, infatti, non prevede alcuna sospensione del termine in attesa della definitività dell’atto. Il termine riprende a decorrere subito dopo la ricezione dell’atto interruttivo.

Inoltre, la Corte ha ribadito che l’iscrizione a ruolo del tributo è un atto meramente interno dell’amministrazione e, non avendo carattere “recettizio” (ovvero non essendo destinato a essere comunicato al debitore per produrre effetti), non è idoneo a interrompere la prescrizione. Solo un atto che valga a costituire in mora il debitore, come appunto la notifica dell’avviso, può avere tale effetto.

Le Conclusioni

Questa ordinanza rafforza un principio fondamentale per la tutela del contribuente: la certezza dei termini. Viene stabilito che il dies a quo per la prescrizione dell’imposta di registro, dopo un’interruzione, è la data di notifica dell’atto interruttivo, senza attendere ulteriori scadenze. I contribuenti possono quindi fare affidamento su un calcolo chiaro e prevedibile dei termini, sapendo che una pretesa fiscale notificata oltre dieci anni dopo un avviso di liquidazione è da considerarsi estinta. La decisione impedisce all’Amministrazione Finanziaria di dilatare i tempi di riscossione e promuove un rapporto più trasparente tra Fisco e cittadino.

Da quale momento inizia a decorrere il termine di prescrizione decennale per la riscossione dell’imposta di registro?
Il termine di prescrizione decennale inizia a decorrere nuovamente e immediatamente dalla data di notifica dell’atto interruttivo, come l’avviso di liquidazione, e non dal momento in cui tale atto diventa definitivo per mancata impugnazione.

L’iscrizione a ruolo di un tributo interrompe la prescrizione?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che l’iscrizione a ruolo è un atto interno dell’amministrazione finanziaria e, non avendo carattere recettizio, non è idoneo a interrompere il decorso della prescrizione.

Dopo la notifica di un avviso di liquidazione, il termine di prescrizione si sospende in attesa della scadenza per l’impugnazione?
No. Per effetto dell’interruzione, un nuovo periodo di prescrizione inizia a decorrere subito dopo la ricezione dell’atto interruttivo da parte del contribuente, senza alcuna sospensione legata ai termini per l’eventuale impugnazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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