LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Prescrizione debito doganale: quando si interrompe?

Una società importatrice ha contestato un avviso di accertamento per dazi doganali, sostenendo l’avvenuta prescrizione del credito. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che il lungo giudizio civile precedente, avviato dalla stessa società per far valere un’esenzione, aveva interrotto e sospeso la prescrizione del debito doganale. Il termine triennale per la riscossione, quindi, è iniziato a decorrere solo dalla data della sentenza definitiva che ha accertato l’obbligo di pagamento, rendendo tempestivo l’atto dell’Agenzia.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 17 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Prescrizione Debito Doganale: L’Effetto Interruttivo del Giudizio Civile

L’ordinanza in esame affronta un’importante questione relativa alla prescrizione del debito doganale, chiarendo come l’instaurazione di un giudizio civile possa avere un effetto interruttivo e sospensivo sui termini di decadenza. Una società importatrice, dopo aver perso una causa durata anni sul diritto a un’esenzione daziaria, si è vista notificare un avviso di accertamento per il pagamento dei dazi e ha eccepito la prescrizione. La Corte di Cassazione, con una decisione netta, ha respinto tale tesi, fornendo principi fondamentali applicabili a molteplici contenziosi tributari.

I Fatti del Caso: La Controversia sui Dazi all’Importazione

Una società si era aggiudicata un appalto pubblico per la fornitura e il trasporto di latte alimentare destinato a persone bisognose, tramite enti caritativi. Il latte veniva importato da un Paese allora extracomunitario. La società aveva inizialmente ottenuto un’esenzione (franchigia) dai dazi doganali, ma l’Autorità doganale l’aveva successivamente revocata.

La società aveva impugnato tale revoca, dando inizio a un lungo iter giudiziario civile per far valere il proprio diritto all’esenzione. Questo giudizio si è concluso definitivamente solo nel 2019 con una sentenza della Cassazione che ha stabilito l’obbligo della società di pagare i dazi, in quanto il latte importato era di sua proprietà e non degli enti caritatevoli.

Sulla base di questa sentenza, l’Agenzia delle Dogane ha notificato nel 2020 un avviso di accertamento per recuperare i dazi e l’IVA non versati. La società ha impugnato l’avviso, sostenendo che il diritto dell’Agenzia a riscuotere tali somme fosse ormai prescritto, essendo trascorso il termine triennale.

L’impatto del giudizio sulla prescrizione del debito doganale

Il cuore della controversia risiede nel calcolo della prescrizione. La società sosteneva che il termine triennale per la revisione dell’accertamento fosse decorso da tempo. L’Agenzia, al contrario, riteneva che il termine fosse rimasto sospeso per tutta la durata del contenzioso civile, iniziato dalla stessa società.

La Commissione Tributaria Regionale aveva dato ragione all’Agenzia, e la società ha quindi presentato ricorso in Cassazione, lamentando una violazione delle norme sulla prescrizione in materia doganale (art. 221 del Codice Doganale Comunitario) e del Codice Civile.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato infondati tutti i motivi di ricorso, confermando la decisione dei giudici di merito.

L’Effetto Interruttivo e Sospensivo del Giudizio Precedente

Il punto centrale della decisione è l’applicazione del cosiddetto ‘effetto interruttivo permanente’ della prescrizione. La Corte ha stabilito che la domanda giudiziale con cui la società aveva avviato il primo giudizio civile, sebbene finalizzata a ottenere il riconoscimento dell’esenzione, riguardava direttamente i presupposti dell’obbligazione doganale. Di conseguenza, tale azione ha interrotto la prescrizione ai sensi dell’art. 2943 c.c.

Inoltre, in base all’art. 2945 c.c., quando la prescrizione è interrotta da un atto giudiziario, essa non corre fino al momento in cui la sentenza che definisce il giudizio passa in giudicato. Questo principio, ha chiarito la Corte, si applica anche in materia doganale, completando la disciplina specifica prevista dall’art. 221 del Codice Doganale. Pertanto, il termine triennale di prescrizione non è mai decorso durante gli anni del processo civile, ma ha iniziato a correre solo dal deposito della sentenza definitiva del 2019. L’avviso di accertamento del 2020 era quindi pienamente tempestivo.

La Prescrizione degli Interessi

La società aveva anche eccepito la prescrizione quinquennale degli interessi. La Corte ha ritenuto il motivo inammissibile perché sollevato per la prima volta in appello. Tuttavia, ha specificato che, in ogni caso, il motivo sarebbe stato infondato. La decorrenza del termine di prescrizione per gli interessi coincide con la data in cui il credito principale diventa esigibile. In questo caso, il credito per i dazi è divenuto esigibile solo con la sentenza definitiva del 2019, quindi anche la pretesa per gli interessi non era prescritta.

La Condanna alle Spese Legali

Infine, la Corte ha respinto la doglianza relativa alla condanna alle spese di lite, sostenendo che l’Agenzia non fosse rappresentata da un avvocato. I giudici hanno ricordato che la normativa speciale del processo tributario (art. 15 D.Lgs. 546/1992) prevede espressamente la liquidazione dei compensi per l’attività difensiva svolta anche dai funzionari interni dell’ente impositore.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione ha basato la sua decisione sul principio consolidato secondo cui un’azione giudiziaria che mette in discussione l’esistenza stessa di un diritto (in questo caso, il diritto dell’amministrazione di pretendere i dazi, contrapposto al diritto all’esenzione della società) ha un effetto interruttivo e sospensivo sulla prescrizione di quel diritto. Non è rilevante che non sia stato impugnato un atto impositivo formale; ciò che conta è che l’esistenza del debito doganale fosse ‘sub iudice’. L’Agenzia, costituendosi in quel giudizio e chiedendo il rigetto della domanda della società, ha manifestato la volontà di esercitare il proprio diritto, interrompendo così l’inerzia che è il presupposto della prescrizione.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio cruciale: chi avvia un contenzioso per contestare alla radice un’obbligazione tributaria non può poi, in caso di soccombenza, invocare il decorso del tempo per sottrarsi al pagamento. L’azione legale stessa congela i termini di prescrizione fino alla sua conclusione definitiva. La decisione sottolinea la coerenza tra le norme del codice civile in materia di prescrizione e la disciplina speciale doganale, offrendo una tutela forte ai crediti erariali la cui esigibilità è stata paralizzata da un lungo iter processuale.

Un giudizio civile per accertare il diritto a un’esenzione daziaria interrompe la prescrizione del debito doganale?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che un giudizio instaurato per contestare i presupposti di un’obbligazione doganale (come il diritto a una franchigia) interrompe la prescrizione del relativo debito. La prescrizione rimane sospesa per tutta la durata del giudizio, fino al passaggio in giudicato della sentenza.

Da quando inizia a decorrere il termine di prescrizione per la riscossione dei dazi se la loro debenza è stata oggetto di un lungo contenzioso civile?
Il termine di prescrizione (in questo caso, triennale) inizia a decorrere non dal momento in cui l’obbligazione è sorta, ma dalla data di pubblicazione della sentenza definitiva che ha accertato l’obbligo di pagamento, concludendo il contenzioso.

Il termine di prescrizione per gli interessi su un debito doganale è lo stesso del debito principale?
No, per gli interessi si applica il termine di prescrizione quinquennale previsto dall’art. 2948, n. 4, c.c. Tuttavia, la decorrenza di tale termine coincide con il momento in cui il debito principale diventa esigibile. Nel caso di specie, essendo il debito divenuto esigibile solo con la sentenza definitiva, anche la prescrizione degli interessi è iniziata a decorrere da quella data.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati