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Prescrizione cartella di pagamento: da quando decorre?

In un caso riguardante crediti previdenziali, la Corte di Cassazione affronta una questione cruciale sulla prescrizione della cartella di pagamento. Un ente riscossore ha sostenuto che il termine di prescrizione non decorre dalla notifica della cartella, ma dalla scadenza dei 60 giorni concessi al debitore per il pagamento. Riconoscendo la complessità e l’importanza della questione per l’uniformità del diritto, la Corte non ha emesso una decisione finale, ma ha rinviato il caso a un’altra sezione per una trattazione approfondita in pubblica udienza, al fine di stabilire con certezza il ‘dies a quo’ della prescrizione.

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Pubblicato il 19 luglio 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Prescrizione Cartella di Pagamento: Quando Inizia a Scorrere il Tempo?

La gestione dei debiti fiscali e contributivi è un campo complesso, dove i dettagli procedurali possono fare la differenza tra un debito esigibile e uno estinto. Una recente ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione ha messo in luce un dubbio fondamentale sulla prescrizione della cartella di pagamento: il termine inizia a decorrere dal momento della notifica o dalla scadenza del periodo concesso per pagare?

Il Contesto del Caso

La vicenda nasce da un debito per contributi previdenziali non versati da un contribuente. L’ente di riscossione aveva notificato una cartella di pagamento il 14 febbraio 2006. Successivamente, il 23 febbraio 2011, aveva inviato un’intimazione di pagamento. Il contribuente si è opposto, sostenendo che il credito fosse ormai prescritto.

Sia il Tribunale che la Corte d’Appello hanno dato ragione al contribuente. I giudici di merito hanno applicato il principio stabilito dalle Sezioni Unite della Cassazione (sentenza n. 23397/2016), secondo cui la mancata opposizione alla cartella rende il credito definitivo ma non trasforma la prescrizione breve (in questo caso, quinquennale per i crediti contributivi) in quella ordinaria decennale. Essendo trascorsi più di cinque anni tra la notifica della cartella e l’intimazione successiva, il credito è stato dichiarato estinto.

La Questione sulla Prescrizione della Cartella di Pagamento

L’Agenzia di Riscossione ha impugnato la decisione della Corte d’Appello davanti alla Cassazione, sollevando due motivi. Il punto cruciale, oggetto del secondo motivo di ricorso, riguarda l’individuazione del dies a quo, ovvero il giorno da cui far partire il calcolo della prescrizione.

Secondo l’ente riscossore, la Corte d’Appello avrebbe errato nel far decorrere la prescrizione dalla data di notifica della cartella. La tesi difensiva sosteneva, invece, che il termine dovesse iniziare a scorrere solo dopo la scadenza dei sessanta giorni che la legge (DPR 602/73) concede al debitore per adempiere spontaneamente. Durante questo lasso di tempo, infatti, all’agente della riscossione è preclusa ogni azione esecutiva.

La Decisione Interlocutoria della Cassazione

La Suprema Corte, con l’ordinanza in esame, non ha fornito una risposta definitiva, ma ha riconosciuto la rilevanza e la delicatezza della questione.

L’Effetto Interruttivo della Notifica

Il dilemma giuridico è il seguente: la notifica della cartella di pagamento interrompe la prescrizione immediatamente, agendo come un atto di costituzione in mora, oppure questo effetto si produce solo alla scadenza dei 60 giorni per il pagamento volontario? La risposta a questa domanda ha implicazioni enormi, poiché sposta di due mesi l’inizio del decorso del termine prescrittivo.

Rinvio alla Sezione per la Decisione

Proprio per l’importanza della questione, che ha una chiara “natura nomofilattica” (ossia, mira a garantire un’interpretazione uniforme della legge su tutto il territorio nazionale), il Collegio ha ritenuto necessario un approfondimento. Pertanto, ha disposto la rimessione della causa alla Quarta Sezione civile per la trattazione in pubblica udienza. Sarà questa sezione a dover sciogliere il nodo interpretativo.

Le Motivazioni della Corte

La Corte ha motivato il rinvio sottolineando che la valutazione del secondo motivo di ricorso è preliminare per la risoluzione della controversia. La questione centrale è stabilire se l’effetto interruttivo della prescrizione, prodotto dalla notifica della cartella, sia immediato (come per un atto di precetto) o se debba essere posticipato alla scadenza del termine di 60 giorni concesso al debitore per adempiere. Durante questo periodo, la legge impedisce al concessionario di avviare azioni esecutive. Questa sospensione dell’azione esecutiva potrebbe, secondo la tesi dell’ente riscossore, sospendere anche l’inizio del decorso del termine di prescrizione. Data la delicatezza e le implicazioni di tale interpretazione, la Corte ha ritenuto indispensabile una trattazione in pubblica udienza per giungere a una soluzione ponderata e definitiva, capace di fungere da guida per i casi futuri.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza interlocutoria lascia in sospeso una questione di grande impatto pratico. La futura decisione della Quarta Sezione civile della Cassazione sarà determinante per migliaia di contenziosi tra contribuenti ed enti di riscossione. Una pronuncia in un senso o nell’altro modificherà il calcolo dei termini di prescrizione per innumerevoli cartelle di pagamento, definendo con certezza i confini temporali entro cui lo Stato e gli altri enti pubblici possono legittimamente pretendere il pagamento dei loro crediti. Per ora, sia i debitori che gli agenti della riscossione restano in attesa di un chiarimento che si preannuncia fondamentale.

Perché la Corte d’Appello aveva dichiarato il credito prescritto?
La Corte d’Appello ha dichiarato il credito prescritto perché erano trascorsi più di cinque anni (termine di prescrizione per i crediti contributivi) tra la data di notifica della cartella di pagamento e l’atto successivo di intimazione, ritenendo che la mancata opposizione non avesse trasformato il termine breve in quello decennale.

Qual è il punto centrale del ricorso dell’ente di riscossione?
Il punto centrale è che il termine di prescrizione non dovrebbe decorrere dalla data di notifica della cartella, ma dalla scadenza dei 60 giorni che la legge concede al debitore per il pagamento volontario, periodo durante il quale l’ente non può intraprendere azioni esecutive.

Cosa ha deciso la Corte di Cassazione con questa ordinanza?
La Corte di Cassazione non ha deciso il merito della questione, ma, riconoscendone la complessità e l’importanza per l’uniformità del diritto, ha rinviato la causa a un’altra Sezione per una trattazione approfondita in pubblica udienza, al fine di ottenere una decisione definitiva sul momento esatto in cui inizia a decorrere la prescrizione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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