LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Plusvalenza terreni edificabili: quando si tassa?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 6482/2024, ha affrontato un caso relativo alla tassazione della plusvalenza su terreni edificabili. Ha stabilito due principi chiave: un vizio di notifica dell’atto impositivo è sanato se il contribuente si difende nel merito; inoltre, il momento impositivo per la plusvalenza sorge con la stipula dell’atto definitivo di vendita, che trasferisce la proprietà, e non con il semplice incasso di acconti in fase di contratto preliminare.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 6 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Plusvalenza Terreni Edificabili: Quando si Tassa? La Cassazione Fa Chiarezza

La tassazione della plusvalenza terreni edificabili rappresenta un tema complesso, spesso al centro di contenziosi tra contribuenti e Fisco. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione, la n. 6482 del 12 marzo 2024, ha fornito chiarimenti cruciali su due aspetti fondamentali: la validità della notifica degli atti impositivi e, soprattutto, l’individuazione del corretto momento impositivo per questo tipo di reddito. La pronuncia stabilisce che il presupposto per la tassazione non è il semplice incasso, ma il trasferimento giuridico della proprietà con il rogito definitivo.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da due avvisi di accertamento emessi dall’Agenzia delle Entrate nei confronti di una contribuente e, separatamente, degli eredi di suo marito, per il recupero a tassazione di una maggiore IRPEF derivante dalla plusvalenza generata dalla vendita di alcuni terreni edificabili. I contribuenti avevano impugnato gli atti, sollevando diverse eccezioni, tra cui l’illegittimità del calcolo della plusvalenza e vizi nella notifica degli atti stessi.

La Commissione Tributaria Regionale aveva dato ragione ai contribuenti, annullando un avviso per difetto di notifica e accogliendo le doglianze sul calcolo della plusvalenza, in particolare riguardo all’applicazione del principio di cassa. L’Agenzia delle Entrate ha quindi proposto ricorso per cassazione.

La Validità della Notifica: Il Principio del Raggiungimento dello Scopo

Uno dei primi punti affrontati dalla Suprema Corte riguarda la notifica dell’avviso di accertamento agli eredi. La CTR l’aveva ritenuta inesistente. La Cassazione, tuttavia, ha ribaltato questa decisione, riaffermando un principio consolidato: l’invalidità della notifica è sanata per “raggiungimento dello scopo” (art. 156 c.p.c.) quando il contribuente, nonostante il vizio, si costituisce in giudizio e contesta nel merito la pretesa fiscale.

Secondo la Corte, la notifica non è un requisito di validità dell’atto impositivo, ma una condizione di efficacia. Se il contribuente dimostra di aver avuto piena conoscenza dell’atto e di aver potuto esercitare il proprio diritto di difesa, il vizio formale della notifica passa in secondo piano. Di conseguenza, il primo motivo di ricorso dell’Agenzia è stato accolto.

Plusvalenza Terreni Edificabili e Momento Impositivo: Rogito vs. Incasso

Il cuore della controversia risiede nell’individuazione del momento in cui la plusvalenza diventa tassabile. La CTR aveva dato rilevanza agli incassi parziali. La Cassazione ha invece chiarito la corretta interpretazione degli artt. 81 e 82 del TUIR (attualmente artt. 67 e 68).

La Corte ha spiegato che, sebbene l’imponibilità della plusvalenza sia regolata dal “principio di cassa” (si tassa quanto percepito nel periodo d’imposta), questo principio deve essere coordinato con un presupposto fondamentale: l’effetto traslativo del negozio. In altre parole, la tassazione richiede che la vendita sia divenuta definitiva con il trasferimento della proprietà. Un pagamento ricevuto durante la vigenza di un contratto preliminare, che ha solo effetti obbligatori tra le parti, non è ancora sufficiente a far scattare l’imposizione fiscale.

Il momento rilevante è quindi quello della conclusione del contratto definitivo di vendita (il rogito notarile), poiché è solo in quel momento che l’operazione si perfeziona giuridicamente e sorge il diritto al pagamento del corrispettivo. Di conseguenza, la plusvalenza deve essere assoggettata a tassazione con riferimento alla data dell’atto definitivo di compravendita.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione ha motivato la sua decisione richiamando la propria giurisprudenza consolidata. Per quanto riguarda la notifica, ha sottolineato che l’inesistenza è configurabile solo in casi di mancanza materiale dell’atto o di attività priva degli elementi essenziali per essere qualificata come notificazione. Ogni altra difformità ricade nella categoria della nullità, sanabile per raggiungimento dello scopo. Sul punto centrale della plusvalenza, la Corte ha affermato che “il momento impositivo, tuttavia, richiede anche l’effetto traslativo del negozio, al quale si àncora la definitività della operazione e della conseguente plusvalenza”. Pertanto, la tassazione della plusvalenza coincide con il contratto definitivo, non in base a un diverso principio di competenza, ma perché un pagamento avvenuto prima del trasferimento del bene è “ancora insufficiente nella vigenza dei soli effetti obbligatori del preliminare”.

Conclusioni

La sentenza consolida due importanti principi in materia tributaria. In primo luogo, rafforza un approccio sostanzialista rispetto ai vizi formali degli atti, privilegiando il diritto di difesa effettivo rispetto alla mera regolarità della notifica. In secondo luogo, e con maggiore impatto pratico, stabilisce un criterio chiaro per la tassazione della plusvalenza derivante dalla vendita di terreni edificabili: il momento fiscalmente rilevante è quello del rogito definitivo. Questo significa che gli acconti ricevuti sulla base di un contratto preliminare non determinano, da soli, l’obbligo di dichiarare e pagare le imposte sulla plusvalenza, che andrà invece calcolata e versata nell’anno in cui la proprietà viene legalmente trasferita.

Quando una notifica di un atto tributario è valida anche se irregolare?
Secondo la Corte, una notifica irregolare è considerata valida se ha raggiunto il suo scopo, ovvero se il contribuente ne ha avuto piena conoscenza e ha potuto esercitare il suo diritto di difesa contestando nel merito la pretesa fiscale. Il vizio formale viene in questo caso sanato.

Per la tassazione della plusvalenza da vendita di terreni, conta di più l’incasso di un acconto o la data del rogito?
La data del rogito definitivo è decisiva. La Corte ha stabilito che, sebbene si applichi il principio di cassa, il momento impositivo sorge solo quando si perfeziona l’effetto traslativo della proprietà. Gli incassi avvenuti prima del rogito, sulla base di un contratto preliminare, non sono sufficienti a far scattare la tassazione.

Cosa succede se il pagamento avviene in un anno diverso da quello del rogito definitivo?
La plusvalenza deve essere assoggettata a tassazione con riferimento all’anno in cui viene stipulato l’atto definitivo di compravendita, poiché è in quel momento che l’operazione diventa definitiva e sorge il diritto al pagamento del corrispettivo, indipendentemente dal momento in cui sono stati percepiti gli acconti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati