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Plusvalenza immobiliare: limiti all’accertamento

In un caso di accertamento fiscale per plusvalenza immobiliare, la Cassazione ha annullato la decisione di merito. L’Agenzia delle Entrate aveva ricalcolato il guadagno sulla base del valore di mercato del terreno, non sul prezzo dichiarato. La Corte ha stabilito che il Fisco deve provare l’effettivo maggior incasso da parte del venditore e non può sostituire automaticamente il prezzo pattuito con il valore normale del bene. La causa è stata rinviata per un nuovo esame.

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Pubblicato il 4 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Plusvalenza immobiliare: La Cassazione chiarisce i poteri del Fisco

La determinazione della plusvalenza immobiliare ai fini fiscali torna al centro di un’importante pronuncia della Corte di Cassazione. Con l’ordinanza n. 19277/2024, i giudici supremi hanno ribadito un principio fondamentale: l’Agenzia delle Entrate non può sostituire automaticamente il prezzo di vendita dichiarato con il valore di mercato del bene per calcolare le imposte dovute. È necessario, invece, provare che il venditore abbia effettivamente incassato una somma maggiore.

Il Caso: Accertamento Fiscale basato sul Valore di Mercato

Tre contribuenti vendevano un terreno edificabile dichiarando nell’atto un corrispettivo di 260.000 euro. L’Agenzia delle Entrate, ritenendo tale valore non congruo, emetteva tre avvisi di accertamento IRPEF, rideterminando il valore di cessione a 578.000 euro sulla base di una propria perizia. Di conseguenza, l’Ufficio calcolava una maggiore plusvalenza immobiliare tassabile in capo ai venditori.

I contribuenti impugnavano gli atti impositivi, ottenendo una parziale vittoria nei primi due gradi di giudizio, dove il valore veniva fissato in 314.500 euro sulla base di una Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU). Insoddisfatti della decisione della Commissione Tributaria Regionale, che aveva confermato la sentenza di primo grado in modo ritenuto acritico, i venditori proponevano ricorso in Cassazione.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

I ricorrenti lamentavano diversi vizi della sentenza impugnata, tra cui:
1. Omessa e incomprensibile motivazione: la decisione della CTR era accusata di essere sostanzialmente priva di una vera e propria argomentazione autonoma.
2. Violazione di legge: l’accertamento della plusvalenza immobiliare era stato condotto basandosi su un presunto “valore normale” del terreno, completamente slegato dal corrispettivo effettivamente incassato e senza elementi probatori gravi, precisi e concordanti che dimostrassero un incasso superiore a quello dichiarato.
3. Omessa pronuncia: i giudici di merito non si erano espressi su questioni cruciali come la possibile duplicazione d’imposta in capo a uno dei contribuenti e l’errata determinazione del costo di acquisto del terreno.

La decisione sulla plusvalenza immobiliare della Corte

La Corte di Cassazione ha accolto i primi quattro motivi di ricorso, ritenendoli fondati, e ha cassato con rinvio la sentenza impugnata.

Le Motivazioni della Decisione

I giudici di legittimità hanno innanzitutto censurato la sentenza della CTR come “gravemente deficitaria dal punto di vista motivazionale”, in quanto si era limitata a confermare la decisione precedente senza un’analisi critica e approfondita.

Nel merito, la Corte ha ribadito un principio consolidato: per determinare la plusvalenza immobiliare tassabile, si deve fare riferimento al corrispettivo realmente percepito dal contribuente. Il valore di mercato del bene, sebbene possa costituire un indizio, non può sostituirsi automaticamente al prezzo dichiarato nell’atto. Spetta all’Amministrazione Finanziaria l’onere di provare, attraverso un “sapiente governo di tutti gli elementi probatori, anche presuntivi, rilevanti”, che il venditore abbia incassato una somma superiore a quella pattuita. Non è sufficiente una semplice perizia di stima per fondare un accertamento di maggior valore ai fini delle imposte dirette.

Le Conclusioni: Principi per il Giudice del Rinvio

La Corte ha rinviato la causa alla Corte di Giustizia Tributaria territoriale, che dovrà riesaminare il caso attenendosi ai seguenti principi:
* Fornire una motivazione adeguata e completa.
Verificare l’entità del corrispettivo realmente percepito* dai contribuenti, senza sovrapporre automaticamente il valore di mercato al prezzo di vendita.
* Esaminare specificamente le questioni sollevate dai contribuenti e finora ignorate, quali la presunta duplicazione della tassazione e il corretto calcolo del costo di acquisto del bene, inclusi gli oneri successori.

L’Agenzia delle Entrate può calcolare la plusvalenza immobiliare basandosi sul valore di mercato del bene invece che sul prezzo dichiarato nell’atto di vendita?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che la quantificazione della plusvalenza deve basarsi sul corrispettivo realmente percepito dal venditore. Il valore di mercato non può sostituirsi automaticamente al prezzo incassato, a meno che l’Agenzia non fornisca prove solide (gravi, precise e concordanti) che il contribuente abbia ricevuto una somma maggiore di quella dichiarata.

Cosa succede se la sentenza di un giudice tributario manca di una motivazione chiara e comprensibile?
Una sentenza con una motivazione gravemente deficitaria, che si limita a confermare in modo acritico la decisione di primo grado senza analizzare specificamente i motivi di appello, è illegittima e deve essere annullata (cassata) dalla Corte di Cassazione.

Quali questioni deve esaminare il giudice a cui la Cassazione rinvia la causa?
Il giudice del rinvio deve riesaminare l’intero caso seguendo i principi stabiliti dalla Cassazione. In questo specifico caso, dovrà: fornire una motivazione adeguata, verificare l’effettivo corrispettivo percepito dai venditori, e analizzare le questioni sollevate dai contribuenti e non esaminate in precedenza, come la possibile duplicazione di tassazione e il corretto calcolo del costo di acquisto del terreno.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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