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Plusvalenza datio in solutum: quando è tassabile

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 35075/2024, ha stabilito che la plusvalenza derivante da una cessione di terreno è tassabile anche se il corrispettivo non è denaro, ma un’altra utilità economicamente valutabile (datio in solutum). Secondo la Corte, questa operazione costituisce una manifestazione di capacità contributiva e genera un reddito imponibile. La dichiarazione di avvenuto pagamento contenuta nell’atto notarile, inoltre, assume un valore probatorio rilevante, non superabile da prove tardive o generiche.

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Pubblicato il 11 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Plusvalenza datio in solutum: la Cassazione chiarisce la tassabilità

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha affrontato un’interessante questione fiscale: la plusvalenza datio in solutum è tassabile anche se non c’è stato un incasso in denaro? La risposta affermativa della Corte fornisce importanti chiarimenti sul concetto di reddito imponibile e sulla prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica dell’operazione. Vediamo nel dettaglio i fatti e i principi affermati.

I Fatti di Causa

Due contribuenti avevano ceduto tre lotti di terreno edificabile a una società immobiliare. L’Agenzia delle Entrate aveva contestato loro una plusvalenza non dichiarata ai fini IRPEF, calcolando un valore significativo per la cessione.

I contribuenti si opponevano all’accertamento sostenendo di non aver mai incassato il prezzo. L’operazione, a loro dire, si inseriva in un accordo più complesso e trilaterale: in cambio della cessione dei loro terreni alla società, quest’ultima aveva trasferito altri terreni di sua proprietà al Comune, destinandoli a verde pubblico. In sostanza, i contribuenti sostenevano che la loro cessione fosse avvenuta a titolo gratuito o, al più, come una datio in solutum (dazione in pagamento), senza alcuna percezione monetaria e, di conseguenza, senza materia imponibile secondo il principio di cassa.

Nonostante nell’atto notarile di compravendita fosse stato dichiarato che il prezzo era già stato interamente percepito, i contribuenti avevano tentato di provare il contrario producendo, solo in appello, gli estratti dei loro conti correnti.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dei contribuenti, confermando la decisione della Commissione Tributaria Regionale che aveva ritenuto la plusvalenza tassabile, seppur riducendone il valore a quello indicato nell’atto di cessione.

La Corte ha stabilito due punti fondamentali: primo, la dichiarazione resa in un atto pubblico di aver già ricevuto il prezzo ha una forte valenza probatoria; secondo, e più importante, anche un’operazione qualificabile come datio in solutum può generare una plusvalenza tassabile.

Le Motivazioni: la tassabilità della plusvalenza datio in solutum

Le motivazioni della Corte si basano su un’interpretazione sostanziale del concetto di reddito. I giudici hanno chiarito che, ai fini tributari, ciò che rileva non è la qualificazione civilistica dell’operazione, ma il ricavo economico che si realizza.

Il punto centrale è che la plusvalenza datio in solutum rappresenta comunque una manifestazione di capacità contributiva. Anche se non si riceve denaro, si ottiene un’altra utilità che ha un valore economico. Nel caso di specie, cedendo il terreno, i contribuenti hanno ottenuto un vantaggio (l’adempimento di un’obbligazione da parte della società acquirente nei confronti del Comune) che costituisce un arricchimento e, quindi, un reddito imponibile.

La Corte ha specificato che il trasferimento di beni a saldo di un debito o in cambio di un altro bene o servizio si traduce in un ricavo da sottoporre a tassazione. Questo ricavo deve essere valutato secondo il criterio del valore normale di mercato del bene o del servizio ricevuto, come previsto dall’articolo 9 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR).

Inoltre, la Corte ha confermato la correttezza della decisione dei giudici d’appello nel non considerare sufficiente la prova documentale (estratti conto) offerta dai contribuenti, sia perché prodotta tardivamente, sia perché ritenuta inidonea a fornire la prova piena della mancata percezione del prezzo con qualsiasi altro mezzo.

Le Conclusioni

La decisione della Cassazione ribadisce un principio cruciale in materia fiscale: la tassazione colpisce qualsiasi forma di arricchimento economico, non solo quello monetario. Per i contribuenti, ciò significa che anche operazioni complesse come permute o dazioni in pagamento possono generare plusvalenze imponibili. È essenziale valutare attentamente le implicazioni fiscali di qualsiasi operazione che comporti il trasferimento di un bene in cambio di un’utilità economicamente valutabile. La forma giuridica non può mascherare la sostanza economica di un’operazione che, di fatto, produce un reddito tassabile.

Una plusvalenza è tassabile solo se il prezzo viene incassato in denaro?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che il conseguimento di un reddito imponibile si verifica anche quando, in cambio della cessione di un bene, si riceve un’altra utilità economicamente valutabile, come nel caso di una datio in solutum.

Qual è il trattamento fiscale di un’operazione di ‘datio in solutum’ (dazione in pagamento)?
Secondo la Corte, una datio in solutum che comporta il trasferimento di un bene in cambio di un’utilità economica si risolve in una manifestazione di capacità contributiva. La plusvalenza che ne deriva è considerata un reddito imponibile e soggetta a tassazione.

Che valore ha la dichiarazione di avvenuto pagamento in un atto notarile?
La dichiarazione di aver già percepito il corrispettivo, contenuta in un atto notarile, ha una significativa forza probatoria. La Corte ha ritenuto che tale dichiarazione non possa essere superata da prove prodotte tardivamente nel processo e ritenute inidonee a dimostrare in modo inequivocabile il mancato pagamento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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