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Pertinenza IMU: la graffatura non basta, conta l’uso

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 11176/2025, ha stabilito che per definire una pertinenza IMU non è sufficiente la ‘graffatura’ catastale, ovvero l’unione formale di un terreno a un fabbricato. Ciò che prevale è l’effettiva destinazione del bene a servizio o ornamento dell’immobile principale. La Corte ha cassato la decisione di merito che aveva valutato la tassabilità di un’area sulla base di un frazionamento avvenuto in un momento successivo all’anno d’imposta in questione, ribadendo che la valutazione deve essere ancorata alla situazione fattuale esistente nel periodo fiscale di riferimento.

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Pubblicato il 9 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Pertinenza IMU e Graffatura Catastale: Quando un Terreno è Davvero Esente?

La definizione di pertinenza IMU è uno dei temi più dibattuti nel diritto tributario immobiliare. Molti proprietari ritengono, erroneamente, che la semplice unione catastale di un terreno a un’abitazione, nota come ‘graffatura’, sia sufficiente a garantire l’esenzione dall’imposta. Tuttavia, una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 11176 del 28 aprile 2025) ha ribadito un principio fondamentale: la sostanza prevale sulla forma. Vediamo nel dettaglio il caso e le importanti conclusioni dei giudici.

I Fatti del Caso: Una Questione di Frazionamento e Tempistiche

La controversia nasce dalla richiesta di pagamento dell’IMU per l’anno 2014 da parte di un Comune nei confronti di due contribuenti, comproprietari di un’abitazione con annessa un’ampia area di circa 7.500 mq. Quest’area risultava catastalmente ‘graffata’ al fabbricato principale, costituendo un’unica particella.

I contribuenti si opponevano alla tassazione, sostenendo che l’intera area dovesse essere considerata una pertinenza dell’abitazione e, quindi, non soggetta autonomamente a IMU. A complicare la situazione, nel 2016 (due anni dopo l’anno d’imposta contestato), i proprietari avevano provveduto a frazionare il terreno, creando una nuova particella di oltre 4.600 mq.

Le corti di merito avevano parzialmente accolto le ragioni dei contribuenti, ritenendo tassabile solo l’area derivante dal frazionamento del 2016, considerandola di fatto ‘separata’ dalla pertinenza vera e propria. I contribuenti, però, hanno impugnato la decisione in Cassazione, insistendo sul fatto che nel 2014 l’area era un tutt’uno indivisibile e graffato, e come tale doveva essere interamente considerata pertinenziale.

La Decisione della Corte: La Pertinenza IMU si Basa sull’Uso Effettivo

La Corte di Cassazione ha accolto in parte il ricorso dei contribuenti, ma per motivi diversi da quelli da loro sostenuti, cogliendo l’occasione per chiarire in modo definitivo i criteri per l’identificazione di una pertinenza. I giudici hanno stabilito che la ‘graffatura’ catastale è un elemento di natura puramente formale e non è, di per sé, sufficiente a dimostrare l’esistenza di un vincolo pertinenziale ai fini fiscali.

Il punto cruciale, secondo la Corte, è l’accertamento in fatto del vincolo di accessorietà, che deve basarsi su due presupposti:

1. Elemento Oggettivo: La destinazione effettiva e concreta del bene accessorio (il terreno) al servizio o all’ornamento del bene principale (l’abitazione).
2. Elemento Soggettivo: La volontà del proprietario di creare e mantenere tale vincolo funzionale.

L’Errore della Corte d’Appello

La Cassazione ha inoltre censurato la sentenza di secondo grado per un errore metodologico fondamentale. La corte territoriale aveva basato la sua decisione sul frazionamento avvenuto nel 2016 per determinare la tassabilità relativa all’anno 2014. Questo è errato: la valutazione del vincolo pertinenziale deve essere sempre effettuata con riferimento alla situazione di fatto e di diritto esistente durante l’anno d’imposta oggetto di accertamento.
Di conseguenza, la Corte ha cassato la sentenza e rinviato la causa a un’altra sezione della Corte di Giustizia Tributaria, che dovrà riesaminare il caso basandosi esclusivamente sulla situazione del terreno nel 2014 per determinare se e in quale misura esso fosse effettivamente a servizio dell’abitazione in quell’anno.

Le Motivazioni: Il Principio della Prevalenza della Sostanza sulla Forma

Le motivazioni della Suprema Corte si fondano su un orientamento consolidato che intende la pertinenza, secondo la nozione dell’art. 817 del Codice Civile, come un rapporto di fatto tra due beni. La classificazione catastale ha un rilievo meramente formale e non può prevalere sulla destinazione funzionale concreta. L’orientamento della Corte esclude che fattori estrinseci, come le modalità di accatastamento (accorpate o frazionate) o la stessa graffatura, possano essere decisivi. Ciò che rileva è la ‘destinazione effettiva della cosa al servizio ovvero all’ornamento di un’altra’.
Questo significa che spetta al contribuente dimostrare, con prove concrete (come la coltivazione ad orto per esigenze familiari, la presenza di recinzioni unitarie, l’uso come unico accesso), che l’area in questione è funzionalmente e volontariamente asservita all’abitazione principale. La Corte ha anche chiarito che non si configura una doppia imposizione, poiché il Comune ha emesso un solo atto impositivo per l’area considerata edificabile, e non due atti per lo stesso presupposto.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per i Contribuenti

L’ordinanza in esame offre due importanti lezioni pratiche per i proprietari di immobili:

1. La Graffatura Non è una Garanzia: Non si può fare affidamento esclusivo sui dati catastali per ottenere l’esenzione IMU su un’area annessa all’abitazione. È indispensabile che l’area sia effettivamente e palesemente utilizzata come pertinenza.
2. La Prova è Cruciale: In caso di accertamento, l’onere della prova del vincolo pertinenziale ricade sul contribuente. È fondamentale essere in grado di dimostrare con elementi concreti l’uso pertinenziale del terreno nell’anno d’imposta contestato.

In conclusione, per la pertinenza IMU vale la regola della sostanza: conta come un bene viene realmente utilizzato, non come è registrato al catasto. Una lezione preziosa per evitare brutte sorprese fiscali.

La ‘graffatura’ di un terreno al fabbricato è sufficiente a qualificarlo come pertinenza ai fini IMU?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che la graffatura è un elemento di rilievo solo formale e non è determinante. Per stabilire se un’area è una pertinenza, è necessario valutare la sua effettiva e concreta destinazione a servizio o ornamento del bene principale, secondo la volontà del proprietario.

Come si determina se un’area è una pertinenza di un’abitazione?
La determinazione si basa sulla sussistenza di due elementi: uno oggettivo (il rapporto funzionale di servizio o ornamento con il bene principale) e uno soggettivo (l’effettiva volontà del proprietario di destinare durevolmente il bene accessorio a tale scopo). L’accertamento deve fondarsi su concreti segni esteriori che dimostrino tale volontà.

In quale momento deve essere valutata l’esistenza del vincolo pertinenziale per il pagamento dell’IMU?
Il vincolo pertinenziale deve essere valutato in relazione alla situazione fattuale esistente nell’anno d’imposta per cui è richiesto il tributo. Eventuali modifiche successive, come un frazionamento del terreno, non possono essere utilizzate per determinare la tassabilità per gli anni precedenti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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