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Perequazione urbanistica: quando un terreno è tassabile?

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha chiarito la differenza fiscale tra perequazione e compensazione urbanistica. Ha stabilito che un terreno, anche se destinato a verde, diventa tassabile ai fini IMU se inserito in un piano di perequazione urbanistica che gli attribuisce un indice di edificabilità. Questo indice è una qualità intrinseca del suolo, a differenza dei crediti edilizi derivanti da compensazione, che sono separati dal terreno. La Corte ha quindi annullato la decisione di una Commissione Tributaria Regionale che aveva escluso la tassabilità, rinviando il caso per un nuovo esame.

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Pubblicato il 25 agosto 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Perequazione Urbanistica: la Cassazione chiarisce quando un terreno è tassabile ai fini IMU

L’applicazione della perequazione urbanistica a un’area la rende automaticamente tassabile ai fini IMU? A questa domanda cruciale ha risposto la Corte di Cassazione con una recente ordinanza, tracciando una linea netta tra i concetti di perequazione e compensazione. La pronuncia chiarisce che l’attribuzione di un indice di edificabilità, anche a terreni agricoli o destinati a verde, ne determina la natura imponibile, poiché tale indice diventa una qualità intrinseca del suolo.

I Fatti di Causa

Un Comune emetteva avvisi di accertamento IMU per tre annualità nei confronti di due contribuenti, proprietari di un terreno agricolo con valore paesaggistico. A seguito dell’adozione del nuovo Piano di Governo del Territorio (PGT), a tale terreno era stato assegnato un indice di edificabilità in applicazione del principio di perequazione urbanistica, introdotto da una legge regionale.

I contribuenti impugnavano gli avvisi, ottenendo ragione davanti alla Commissione Tributaria Regionale (CTR). Secondo la CTR, nonostante l’indice edificatorio, il terreno non era soggetto a IMU, in quanto la sua natura agricola e la sua destinazione a futuro ampliamento di un parco sovracomunale escludevano il presupposto impositivo. Il Comune, ritenendo errata tale interpretazione, ricorreva per cassazione.

La Perequazione Urbanistica e i suoi Effetti Fiscali

Il cuore della controversia risiede nella corretta interpretazione degli strumenti urbanistici e delle loro conseguenze fiscali. Il Comune sosteneva che la CTR avesse confuso la perequazione urbanistica con la compensazione. La Corte di Cassazione ha accolto questa tesi, offrendo una spiegazione dettagliata delle due figure.

La Differenza tra Perequazione e Compensazione

La Suprema Corte ha ribadito un principio consolidato:

* Compensazione Urbanistica: Si verifica quando un proprietario subisce un vincolo di inedificabilità assoluta o un esproprio. Per ristorarlo del sacrificio, la Pubblica Amministrazione gli attribuisce un “credito edilizio”, ovvero un diritto a costruire trasferibile, da utilizzare su un’altra area. Questo diritto non è legato al terreno originario, che quindi non è tassabile come edificabile.
* Perequazione Urbanistica: È uno strumento diverso. L’amministrazione distribuisce un indice di edificabilità “spalmato” su tutti i terreni di una determinata area (comparto). Questo indice diventa una qualità intrinseca e inseparabile di ogni singolo lotto, indipendentemente dalla sua destinazione specifica (residenziale, verde, servizi). La presenza di questo indice rende il terreno stesso soggetto a imposizione fiscale, in quanto portatore di un valore edificatorio proprio.

La destinazione a verde pubblico non esclude la tassabilità

Un altro punto fondamentale chiarito dalla Corte è che la destinazione di un’area a “verde pubblico” o a servizi non ne esclude automaticamente la tassabilità. I giudici hanno specificato che i vincoli di destinazione, che condizionano l’edificabilità del suolo, sono diversi dai vincoli di inedificabilità assoluta.

Un’area destinata a servizi pubblici può essere sviluppata anche tramite iniziativa privata o mista, e la sua inclusione nel piano regolatore presuppone una sua “vocazione edificatoria”. Pertanto, tale destinazione incide sulla valutazione del valore venale dell’immobile, ma non elimina il suo carattere oggettivamente edificabile ai fini fiscali.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione ha ritenuto che la Commissione Tributaria Regionale avesse commesso un errore di diritto. In primo luogo, non ha correttamente distinto tra compensazione e perequazione urbanistica, non accertando quale dei due istituti fosse stato effettivamente applicato dal Comune. In secondo luogo, ha affermato erroneamente che la destinazione a verde pubblico esimesse di per sé il terreno dal pagamento dell’IMU.

Secondo la Suprema Corte, la CTR avrebbe dovuto verificare se il PGT avesse attribuito ai terreni un indice perequativo, rendendoli intrinsecamente dotati di una potenzialità edificatoria e, di conseguenza, soggetti all’imposta. Poiché la sentenza impugnata si basava su principi giuridici errati, è stata cassata.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte ha accolto il ricorso del Comune, annullando la sentenza della CTR e rinviando la causa a un’altra sezione della stessa Commissione per un nuovo giudizio. Il nuovo giudice dovrà attenersi ai principi enunciati dalla Cassazione: verificare la natura perequativa dell’intervento urbanistico e, in caso affermativo, riconoscere la sussistenza del presupposto impositivo ai fini IMU. Questa ordinanza rappresenta un importante punto di riferimento per i Comuni e i contribuenti, chiarendo che la perequazione urbanistica, conferendo un valore edificatorio intrinseco ai terreni, ne determina la tassabilità, anche in presenza di vincoli di destinazione a verde o a servizi.

Un terreno destinato a “verde pubblico” è automaticamente esente da IMU?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la destinazione a verde pubblico o a servizi non esclude l’oggettivo carattere edificabile di un’area ai fini IMU. Tale destinazione è un vincolo che incide sulla valutazione del valore venale, ma non elimina il presupposto impositivo se il terreno ha una potenzialità edificatoria.

Qual è la differenza fiscale tra perequazione e compensazione urbanistica?
Nel caso della perequazione urbanistica, al terreno viene attribuito un indice di edificabilità che ne diventa una qualità intrinseca, rendendolo tassabile. Nel caso della compensazione, al proprietario viene dato un credito edilizio separato dal terreno e trasferibile; il terreno originario, gravato da un vincolo, non è considerato edificabile e quindi non è tassabile.

L’attribuzione di un indice di edificabilità tramite perequazione rende un terreno tassabile?
Sì. La Corte ha stabilito che quando, per effetto della perequazione, a un terreno viene attribuito un indice di edificabilità, questo diventa una qualità intrinseca del suolo stesso. La presenza di tale indice comporta l’assoggettamento del terreno a imposizione fiscale (IMU).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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