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Perequazione urbanistica: quando scatta l’IMU?

Un Comune ha emesso avvisi di accertamento IMU su terreni oggetto di un piano urbanistico. La Cassazione, accogliendo il ricorso del contribuente, ha chiarito la distinzione fondamentale tra compensazione e perequazione urbanistica. Ha stabilito che l’imposta è dovuta solo nel caso di perequazione, dove il diritto edificatorio è una qualità intrinseca del terreno, e ha rinviato il caso al giudice di merito per verificare la natura dell’operazione.

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Pubblicato il 8 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Perequazione Urbanistica e IMU: La Cassazione Fa Chiarezza sulla Tassabilità

L’imposizione fiscale sugli immobili, in particolare l’IMU sulle aree edificabili, è spesso al centro di complesse controversie legali. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su un aspetto cruciale: la tassabilità dei terreni inseriti in piani di perequazione urbanistica. Questa decisione stabilisce un principio fondamentale, distinguendo nettamente tale meccanismo dalla ‘compensazione’, con dirette conseguenze sull’obbligo di versare l’imposta.

Il Contesto: IMU su Aree Edificabili e Piani Urbanistici

Il caso ha origine dagli avvisi di accertamento IMU emessi da un Comune per diverse annualità nei confronti di una contribuente, proprietaria di terreni inclusi in un piano urbanistico comunale (PUC). L’Ente locale riteneva che tali aree fossero da considerare edificabili e, di conseguenza, soggette a imposta, basando il calcolo del valore su una delibera comunale.

La contribuente si opponeva, sostenendo che i suoi terreni, in realtà, dovevano essere ceduti al Comune in cambio di diritti edificatori da esercitare su altre aree, non ancora individuate. A suo avviso, questa configurazione non creava un diritto reale sul terreno tassato, ma solo una mera aspettativa, escludendo così il presupposto impositivo dell’IMU. La Corte di giustizia tributaria di secondo grado aveva parzialmente accolto le ragioni della contribuente, rideterminando il valore imponibile ma senza affrontare la questione di fondo sulla natura del diritto.

La Distinzione Chiave operata dalla Cassazione

La Corte di Cassazione, investita della questione, ha centrato la sua analisi sulla differenza sostanziale tra due strumenti urbanistici: la compensazione e la perequazione.

La Compensazione Urbanistica

In questo scenario, un proprietario cede gratuitamente un’area (ad esempio, per opere pubbliche) e riceve in cambio dei ‘crediti edilizi’, ovvero diritti edificatori da utilizzare su un’altra area, detta ‘di atterraggio’. La Corte, rifacendosi a un importante precedente delle Sezioni Unite (n. 23902/2020), ha ribadito che in questo caso i diritti edificatori non sono una qualità del terreno ceduto. Sono diritti separati, non inerenti al fondo, e pertanto il terreno originario non può essere tassato come edificabile.

La Perequazione Urbanistica e la sua rilevanza fiscale

Diversamente, la perequazione urbanistica consiste nell’assegnare un indice di edificabilità uniforme a tutte le aree incluse in un determinato ‘comparto’, indipendentemente dalla loro specifica destinazione (pubblica o privata). Il diritto edificatorio, in questo caso, non è un ‘premio’ per una cessione, ma una qualità intrinseca che viene ‘spalmata’ su tutto il terreno fin dall’inizio del processo di pianificazione. Il terreno, quindi, acquisisce una ‘potenzialità edificatoria’ immediata e concreta, che costituisce il presupposto per l’applicazione dell’IMU.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte Suprema ha accolto il ricorso incidentale della contribuente, non per dichiarare in via definitiva l’illegittimità dell’imposta, ma per censurare l’operato del giudice di secondo grado. Quest’ultimo, infatti, si era limitato a discutere del ‘quantum’ (il valore dell’area), omettendo la valutazione preliminare e decisiva sull’ ‘an’ (l’esistenza stessa del presupposto impositivo).

In altre parole, prima di calcolare quanto IMU fosse dovuta, il giudice avrebbe dovuto stabilire se l’operazione urbanistica del Comune fosse configurabile come compensazione (non tassabile) o come perequazione urbanistica (tassabile). Poiché questa analisi fondamentale è mancata, la sentenza è stata cassata con rinvio.

le motivazioni

Le motivazioni della Corte si fondano sulla natura del diritto che scaturisce dai diversi piani urbanistici. Nella perequazione, si afferma, ‘il meccanismo consiste nell’assegnazione all’insieme delle aree […] di un indice perequativo’. Questo rende il diritto edificatorio una qualità intrinseca e non trasferibile separatamente dal bene. L’imposta è quindi dovuta perché colpisce una ‘mera potenzialità edificatoria’ che il terreno acquisisce per effetto diretto del piano. La tassabilità sorge fin dall’origine, non essendo subordinata a futuri accordi o all’individuazione di aree di atterraggio. Il giudice del rinvio dovrà quindi riesaminare la vicenda partendo proprio da questa decisiva qualificazione giuridica.

le conclusioni

Questa ordinanza ha importanti implicazioni pratiche. Per i contribuenti, rafforza la necessità di analizzare attentamente la natura del piano urbanistico in cui sono inseriti i propri terreni prima di accettare passivamente un avviso di accertamento IMU. Non ogni piano che prevede diritti edificatori rende automaticamente un terreno tassabile. Per i Comuni, sottolinea l’importanza di strutturare chiaramente gli atti di pianificazione, specificando la natura dell’operazione per evitare contestazioni. Infine, per i giudici tributari, ribadisce il principio che l’analisi sulla sussistenza del presupposto impositivo deve sempre precedere quella sulla determinazione del valore.

Un terreno soggetto a un piano urbanistico paga sempre l’IMU come area edificabile?
No. Secondo la Corte, la tassabilità dipende dalla natura del piano. Se si tratta di ‘perequazione urbanistica’, il terreno è tassabile perché il diritto edificatorio diventa una sua qualità intrinseca. Se invece è ‘compensazione urbanistica’, il diritto edificatorio è slegato dal terreno e non genera l’obbligo di pagare l’IMU.

Qual è la differenza fondamentale tra perequazione e compensazione urbanistica ai fini IMU?
Nella perequazione, un indice di edificabilità viene distribuito su tutti i terreni di un’area, rendendoli immediatamente dotati di ‘potenzialità edificatoria’ e quindi tassabili. Nella compensazione, il proprietario cede il suo terreno in cambio di diritti da usare altrove; il terreno ceduto non è tassabile perché il diritto non gli ‘inerisce’.

Cosa deve fare il giudice tributario prima di decidere sul valore di un’area ai fini IMU?
Prima di valutare il valore economico dell’area, il giudice deve compiere una verifica preliminare: deve accertare la tipologia dei diritti edificatori coinvolti, stabilendo se derivano da un’operazione di perequazione (tassabile) o di compensazione (non tassabile).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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