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Pensione NATO: imponibilità IRPEF confermata

Un ex dipendente civile di un’organizzazione internazionale ha contestato la tassazione della sua pensione, sostenendo che dovesse essere esente come lo era il suo stipendio. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che l’esenzione fiscale prevista dalla legge si applica solo agli stipendi ed emolumenti percepiti durante il rapporto di lavoro attivo e non si estende ai trattamenti pensionistici. La Corte ha fondato la sua decisione su un’interpretazione restrittiva della norma di esenzione e sui regolamenti interni dell’organizzazione stessa, che prevedono la tassabilità delle pensioni.

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Pubblicato il 21 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Pensione NATO: è Tassabile in Italia? La Cassazione Fa Chiarezza

La questione della tassabilità della Pensione NATO per gli ex dipendenti civili residenti in Italia è stata a lungo dibattuta. Molti pensionati, forti dell’esenzione fiscale goduta durante il servizio attivo, ritenevano che tale beneficio si estendesse anche al trattamento pensionistico. Con l’ordinanza n. 15251 del 2024, la Corte di Cassazione ha messo un punto fermo sulla questione, confermando l’orientamento consolidato che distingue nettamente il regime fiscale dello stipendio da quello della pensione.

I Fatti del Caso: Dallo Stipendio Esente alla Pensione Tassata

Il caso ha origine da un avviso di accertamento notificato dall’Agenzia delle Entrate a un ex dipendente civile di un’organizzazione internazionale a ‘statuto internazionale’. L’amministrazione finanziaria contestava l’omessa dichiarazione dei redditi derivanti dalla pensione percepita nell’anno 2007, ritenendola soggetta a IRPEF.
Il contribuente ha impugnato l’atto, sostenendo che la pensione, essendo una forma di retribuzione differita, dovesse godere della stessa esenzione fiscale prevista per gli stipendi percepiti durante il servizio. Inizialmente, la Commissione Tributaria Provinciale aveva dato ragione al contribuente, annullando l’accertamento. Tuttavia, la Commissione Tributaria Regionale, in appello, ha ribaltato la decisione, affermando che l’esenzione è limitata al solo periodo di lavoro attivo. Il caso è così giunto dinanzi alla Corte di Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione e l’imponibilità della Pensione NATO

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso del contribuente, confermando la piena validità dell’avviso di accertamento e, di conseguenza, la tassabilità della Pensione NATO. La decisione si fonda su un’analisi rigorosa delle norme nazionali e internazionali che disciplinano la materia.

L’Interpretazione Restrittiva della Norma di Esenzione

Il fulcro del ragionamento della Corte risiede nell’interpretazione dell’art. 8, comma 1, lett. c), del d.P.R. n. 2083 del 1962. Questa norma, che costituisce la fonte dell’esenzione, è considerata una disposizione speciale e, come tale, deve essere interpretata in modo restrittivo. La legge parla esplicitamente di ‘redditi derivanti da stipendi ed emolumenti’ corrisposti al personale civile ‘nella loro qualità di impiegati’. Secondo la Corte, questo riferimento limita in modo inequivocabile il beneficio fiscale ai soli compensi percepiti in costanza di rapporto di lavoro, escludendo le pensioni erogate dopo la sua cessazione.

Il Ruolo dei Regolamenti Internazionali e della Pensione NATO

La Corte ha inoltre rafforzato la propria tesi analizzando le fonti internazionali e i regolamenti interni dell’organizzazione. Gli accordi internazionali, come quello di Ottawa del 1951, utilizzano i termini ‘salaries and emoluments’, senza mai menzionare il termine ‘pensione’.
Ancora più determinante è l’art. 42 del Regolamento pensionistico delle ‘Organizzazioni Coordinate’ (di cui fa parte la NATO), il quale prevede esplicitamente che ‘la pensione e l’adeguamento sono tassabili quali redditi ai sensi della legislazione fiscale in vigore in tale paese’, riferendosi allo Stato di residenza del beneficiario. Questo regolamento, inoltre, contempla un meccanismo di ‘tax adjustment’, un rimborso parziale delle imposte pagate, che implicitamente riconosce la legittimità della tassazione stessa.

Le Motivazioni della Sentenza

Le motivazioni della Corte si basano sulla distinzione fondamentale tra la natura della retribuzione e quella della pensione. Sebbene la pensione possa essere considerata una forma di retribuzione differita, essa conserva una funzione prevalentemente previdenziale. L’esenzione fiscale per gli stipendi è legata alla specifica funzione e allo status del dipendente in servizio attivo presso un’organizzazione internazionale, allo scopo di evitare forme di pressione da parte degli Stati membri. Questa ratio non sussiste più una volta che il rapporto di lavoro è cessato.
La Corte ha ribadito che le norme fiscali che prevedono esenzioni o esclusioni non possono essere applicate per analogia a casi non espressamente contemplati. L’equiparazione tra redditi da pensione e redditi da lavoro dipendente, prevista dalla normativa fiscale generale, ha il solo scopo di assoggettarli entrambi a tassazione secondo regole simili, ma non di estendere ai primi le esenzioni speciali previste per i secondi.

Conclusioni

L’ordinanza in esame consolida un principio giuridico chiaro: la Pensione NATO, così come quelle erogate da altre organizzazioni internazionali coordinate, è soggetta a tassazione IRPEF in Italia per i residenti nel nostro Paese. L’esenzione prevista per gli stipendi e gli emolumenti durante il servizio attivo non si estende al trattamento pensionistico. Questa decisione fornisce certezza giuridica agli ex dipendenti e all’amministrazione finanziaria, ribadendo che i benefici fiscali speciali sono strettamente legati alle condizioni e finalità per cui sono stati originariamente istituiti.

La pensione erogata dalla NATO a un suo ex dipendente residente in Italia è soggetta a tassazione IRPEF?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che tali pensioni sono soggette a imposizione IRPEF in Italia, in quanto il beneficio dell’esenzione è limitato ai soli redditi percepiti durante il rapporto di lavoro attivo.

Perché lo stipendio percepito da un dipendente NATO è esente da imposte, mentre la pensione non lo è?
Perché la norma nazionale di esenzione (art. 8, d.P.R. n. 2083/1962) è una norma speciale di stretta interpretazione che si riferisce testualmente a ‘stipendi ed emolumenti’ percepiti dagli ‘impiegati’. Questa dicitura esclude le pensioni, che vengono corrisposte dopo la cessazione del rapporto di lavoro.

I regolamenti interni della NATO prevedono la tassazione delle pensioni?
Sì, l’articolo 42 del Regolamento pensionistico delle ‘Organizzazioni Coordinate’, di cui la NATO fa parte, stabilisce espressamente che le pensioni sono tassabili secondo la legislazione fiscale dello Stato in cui risiede il beneficiario, riconoscendo implicitamente la loro imponibilità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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