La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 4666/2024, ha chiarito che i costi annotati in contabilità come "fatture da ricevere" e non pagati per un lungo periodo possono generare una sopravvenienza attiva tassabile. Il caso riguardava una società a cui l'Amministrazione Finanziaria aveva contestato la deduzione di costi per diversi esercizi, poiché le relative fatture non erano mai state emesse dai fornitori. La Suprema Corte ha accolto il ricorso dell'Agenzia, stabilendo che la prolungata assenza di fatturazione e di richieste di pagamento costituisce una presunzione sufficiente della cancellazione del debito, trasformandolo in un componente positivo di reddito per l'impresa. La Corte ha inoltre precisato che la sospensione feriale dei termini si applica anche quando scade un termine perentorio durante il mese di agosto, anche in presenza di precedenti sospensioni speciali.
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