La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 27051/2025, ha chiarito i confini del presupposto impositivo dell'IRAP per i professionisti. Il caso riguardava un consulente, socio di una grande società di revisione, che chiedeva il rimborso dell'imposta versata sostenendo di non disporre di un'autonoma organizzazione. La Corte ha accolto la sua tesi, stabilendo che essere inseriti nella struttura organizzativa di un terzo, anche in qualità di socio, non è sufficiente per far sorgere l'obbligo di versare l'IRAP. È necessario che il professionista sia il titolare e il responsabile diretto di tale organizzazione. La Corte ha inoltre accolto il ricorso del contribuente sulla liquidazione delle spese legali, ritenuta eccessivamente bassa dal giudice di secondo grado.
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