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Giurisprudenza Tributaria

Definizione agevolata: ok anche con indagini penali
Dei contribuenti richiedevano la definizione agevolata di una lite fiscale dopo due sentenze a loro favorevoli. L'Agenzia delle Entrate negava la richiesta, citando un'indagine penale in corso sulla correttezza di tali sentenze. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dei contribuenti, stabilendo che un procedimento penale non ancora concluso non impedisce la definizione agevolata, poiché questa si basa sullo stato attuale del giudizio. La lite è stata quindi dichiarata estinta.
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Enunciazione finanziamento soci: quando non si paga
Un notaio ha contestato un avviso di liquidazione per l'imposta di registro su un'enunciazione finanziamento soci. Il finanziamento era menzionato in un verbale di aumento di capitale che ne sanciva la conversione in patrimonio sociale. La Corte di Cassazione ha stabilito che l'imposta non è dovuta perché gli effetti del finanziamento cessano proprio in virtù dell'atto che lo enuncia (la conversione in capitale), applicando l'esenzione prevista dall'art. 22, comma 2, del d.P.R. 131/1986.
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Sanzione tardiva registrazione: come si calcola?
La Corte di Cassazione chiarisce il calcolo della sanzione tardiva registrazione per un contratto di locazione pluriennale. Se il contribuente ha scelto di versare l'imposta di registro annualmente, la sanzione per il ritardo nella prima registrazione deve essere calcolata solo sull'imposta dovuta per la prima annualità, e non sul canone totale dell'intera durata del contratto. La sanzione deve essere proporzionata alla violazione effettiva, che in questo caso riguarda solo la prima scadenza non rispettata.
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Riduzione IMU immobili inagibili: quando si applica?
Una società di costruzioni ha richiesto la riduzione IMU per immobili inagibili sostenendo che l'assenza del certificato di abitabilità, non rilasciato dal Comune, rendesse gli immobili invenduti di fatto inutilizzabili. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, chiarendo che il beneficio fiscale è legato esclusivamente a un degrado fisico e strutturale dell'immobile, non a impedimenti di natura giuridico-amministrativa. L'iscrizione al catasto è sufficiente a considerare un fabbricato come presupposto per l'imposta.
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Cessazione materia del contendere: il caso in Cassazione
Un ente ecclesiastico ha impugnato una cartella di pagamento. In Cassazione, ha rinunciato al ricorso dopo aver saldato il debito tramite definizione agevolata. La Corte ha dichiarato la cessazione materia del contendere, estinguendo il processo senza pronunciarsi sulle spese, data la condotta processuale delle controparti.
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Inammissibilità sopravvenuta: accordo e stop al ricorso
La Corte di Cassazione ha dichiarato l'inammissibilità sopravvenuta di un ricorso presentato da un Comune contro un contribuente in materia di IMU. La decisione è scaturita dal raggiungimento di un accordo transattivo tra le parti durante il giudizio, che ha fatto venire meno l'interesse del Comune a una pronuncia nel merito. Di conseguenza, la Corte ha compensato le spese legali e ha escluso l'obbligo del versamento di un ulteriore contributo unificato.
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Avviso di accertamento: quando la notifica è valida?
Una società ha impugnato un avviso di accertamento IMU, contestando vizi nella notifica via PEC e la mancanza di motivazione sull'autorità dell'agente di riscossione. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che la notifica è valida se raggiunge il suo scopo, come dimostrato dall'impugnazione stessa. Inoltre, ha chiarito che l'atto non deve necessariamente allegare i documenti che legittimano un'agenzia di riscossione iscritta in albi pubblici.
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Aliquota ICI maggiorata: quando si applica?
Una società immobiliare ha contestato l'applicazione di un'aliquota ICI maggiorata su immobili non locati. La Corte di Cassazione ha stabilito che tale maggiorazione è legittima anche per le società, in quanto mira a contrastare pratiche speculative e a incentivare l'immissione degli immobili sul mercato delle locazioni. L'ordinanza chiarisce anche i criteri di ammissibilità dell'appello nel processo tributario, favorendo un'interpretazione meno restrittiva del requisito di specificità dei motivi.
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Avviso di ricevimento: senza prova il ricorso è nullo
Un contribuente ha impugnato un avviso di accertamento ICI, sostenendo che due unità immobiliari catastalmente distinte costituissero di fatto la sua abitazione principale. La Corte di Cassazione, tuttavia, ha dichiarato il ricorso inammissibile senza entrare nel merito della questione. La decisione si fonda su un vizio procedurale insuperabile: la mancata produzione in giudizio dell'avviso di ricevimento della notifica del ricorso, documento essenziale per provare il perfezionamento del contraddittorio.
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Esenzione IMU rurale: no senza classamento catastale
Una contribuente si è vista negare l'esenzione IMU rurale per un immobile non correttamente censito al catasto. La Corte di Cassazione ha confermato che, ai fini dell'esenzione, la classificazione catastale prevale sull'uso effettivo dell'immobile. Tuttavia, ha accolto il ricorso riguardo le sanzioni, stabilendo l'applicazione del più favorevole 'cumulo giuridico' per le violazioni ripetute negli anni.
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Estinzione processo tributario: il caso del co-obbligato
Una fondazione ha impugnato un avviso di liquidazione per l'imposta di registro su un conferimento immobiliare. La Cassazione ha dichiarato l'estinzione del processo tributario perché la società co-obbligata aveva definito la lite tramite una sanatoria fiscale, estendendo i suoi effetti alla fondazione.
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Definizione agevolata liti: processo estinto in Cassazione
Una controversia sull'imposta di registro per apporti a fondi immobiliari si conclude in Cassazione con l'estinzione del processo. Le parti hanno utilizzato la definizione agevolata liti prevista dalla legge 197/2022, sanando la pendenza fiscale e rendendo superflua una decisione di merito.
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Errore di fatto: Cassazione revoca la sua sentenza
La Corte di Cassazione ha revocato una propria precedente sentenza a causa di un 'errore di fatto' nel calcolo del termine per l'impugnazione. La Corte aveva erroneamente ritenuto tardivo un ricorso, non considerando che la scadenza cadeva di domenica e andava prorogata. Riaperto il caso, la Cassazione ha accolto il ricorso originale, dichiarando inammissibile l'appello di un Comune per mancata prova della notifica, con conseguente passaggio in giudicato della sentenza di primo grado favorevole al contribuente.
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Riduzione IMU immobili inagibili: la Cassazione chiarisce
Una società di costruzioni ha richiesto la riduzione IMU per immobili inagibili sostenendo che, pur essendo finiti, non potevano essere venduti per la mancanza del certificato di abitabilità. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che la nozione di 'inagibilità' ai fini fiscali si riferisce a un degrado fisico strutturale dell'immobile (es. fatiscenza, pericolo) e non alla mancanza di un'autorizzazione amministrativa. La sola assenza del certificato, quindi, non è sufficiente per ottenere lo sconto del 50% sull'imposta.
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Avviso di accertamento: quando è valido senza norma?
Una contribuente ha impugnato un avviso di accertamento sostenendo la sua nullità per la mancata indicazione della norma di legge applicata e del nome del responsabile del procedimento. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che la validità dell'atto non dipende dalla citazione esplicita della norma, ma dalla chiarezza dei fatti e delle ragioni giuridiche che consentono al contribuente di difendersi. L'omissione del responsabile, inoltre, non era causa di nullità per gli atti emessi in quel periodo.
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IMU su immobili sequestrati: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 1898/2024, ha stabilito principi fondamentali in materia di IMU su immobili sequestrati e validità delle notifiche. Una società aveva impugnato un avviso di accertamento IMU per il 2012, lamentando l'irregolarità della notifica via PEC e la non debenza del tributo a causa di un sequestro preventivo sull'immobile. La Corte ha rigettato il ricorso, affermando che la notifica, sebbene irregolare, è sanata dalla conoscenza dell'atto da parte del destinatario che lo impugna. Sul punto cruciale, ha chiarito che il regime speciale di sospensione del pagamento per gli immobili sequestrati non era in vigore nel 2012, pertanto l'IMU restava dovuta, poiché il sequestro non estingue la titolarità del bene.
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Opposizione all’esecuzione: competenza del giudice
La Corte di Cassazione chiarisce che l'opposizione all'esecuzione per un credito tributario, basata su una prescrizione maturata dopo la notifica della cartella, rientra nella giurisdizione del giudice ordinario. Con l'ordinanza n. 1925/2024, la Corte ha respinto il ricorso di un ente di riscossione, correggendo la motivazione della decisione di secondo grado. Sebbene l'appello dell'ente fosse formalmente ammissibile per aver sollevato una questione di giurisdizione, nel merito era infondato, poiché la competenza del giudice ordinario era correttamente stabilita.
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Ricorso per Cassazione: guida all’inammissibilità
La Cassazione dichiara inammissibile un ricorso per cassazione presentato da una società contro avvisi di accertamento e una cartella di pagamento. L'impugnazione sulla cartella era tardiva, applicandosi il termine breve di sei mesi. Quella sugli avvisi, sebbene tempestiva, è stata respinta perché i motivi di ricorso non contestavano validamente una delle autonome ragioni della decisione di appello, confermando l'inammissibilità per vizi procedurali.
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Notifica cartella esattoriale e portiere: è valida?
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 1896/2024, ha chiarito la validità della notifica della cartella esattoriale effettuata direttamente dall'Agente della Riscossione a mezzo posta. Se il plico viene consegnato al portiere, la notifica si perfeziona in quel momento, senza che sia necessario l'invio di una seconda raccomandata informativa, come invece previsto per le notifiche a mezzo ufficiale giudiziario. La Corte ha accolto il ricorso dell'Agenzia, stabilendo che in questi casi si applicano le norme del servizio postale ordinario e non quelle più stringenti della L. 890/1982. Ha inoltre rigettato il ricorso incidentale del contribuente, confermando la possibilità di produrre nuove prove documentali in appello e l'inammissibilità di motivi di ricorso non sollevati nei gradi di merito.
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Impugnazione estratto di ruolo: quando è inammissibile
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 1888/2024, ha rigettato il ricorso di una società che aveva tentato l'impugnazione di un estratto di ruolo. La Corte ha stabilito che, una volta accertata la regolare notifica delle cartelle di pagamento originarie, la mancata impugnazione di queste ultime nei termini di legge rende inammissibile una successiva contestazione basata sull'estratto di ruolo. Quest'ultimo non può essere utilizzato per riaprire termini ormai scaduti.
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