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Opzione regime fiscale: valida anche da inizio attività

Una società agricola, trasformata in S.R.L. a metà anno, ha esercitato una opzione regime fiscale speciale per la frazione di anno rimanente. L’Agenzia delle Entrate ha contestato la scelta, sostenendo che l’opzione dovesse coprire l’intero anno. La Corte di Cassazione ha dato ragione alla società, stabilendo che la legge permette di esercitare l’opzione ‘dall’inizio dell’attività’, anche se questo momento non coincide con l’inizio dell’anno solare. La decisione chiarisce un importante principio per le imprese che subiscono trasformazioni societarie.

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Pubblicato il 14 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Opzione Regime Fiscale: La Cassazione Conferma la Validità dall’Inizio Attività

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato un tema di grande interesse per le imprese, in particolare quelle agricole: la validità di una opzione regime fiscale esercitata per una frazione d’anno a seguito di una trasformazione societaria. La Corte ha chiarito che l’opzione è legittima se esercitata ‘dall’inizio dell’attività’, anche se questo non coincide con il primo gennaio. Questa pronuncia offre importanti spunti di riflessione sulla flessibilità delle scelte fiscali in contesti di riorganizzazione aziendale.

I Fatti del Caso: Trasformazione Societaria e Scelta Fiscale

Una società agricola, originariamente costituita come società semplice, decideva di trasformarsi in società a responsabilità limitata (S.R.L.) con un atto stipulato il 28 agosto 2008. In concomitanza con la trasformazione, la nuova S.R.L. optava per il regime di tassazione su base catastale, previsto dall’art. 32 del TUIR, per il periodo d’imposta dal 1° settembre al 31 dicembre 2008.

L’Agenzia delle Entrate, tuttavia, riteneva illegittima tale opzione. Secondo l’Amministrazione Finanziaria, il periodo d’imposta per le società di capitali deve coincidere con l’esercizio sociale (in questo caso, l’anno solare) e l’opzione non poteva essere esercitata per una frazione d’anno. Di conseguenza, l’Agenzia emetteva un avviso di accertamento, rideterminando il reddito imponibile secondo le regole ordinarie e applicando le relative sanzioni.

La società impugnava l’atto e, dopo un primo esito sfavorevole, la Commissione Tributaria Regionale accoglieva le sue ragioni, annullando l’accertamento. L’Agenzia delle Entrate proponeva quindi ricorso per Cassazione.

La Questione Giuridica: Inizio dell’Anno o Inizio dell’Attività?

Il cuore della controversia risiedeva nell’interpretazione delle norme che regolano l’esercizio delle opzioni fiscali. La domanda centrale era: una società che inizia la sua attività (o, come in questo caso, ne acquisisce una nuova forma giuridica) a metà anno, può scegliere un regime fiscale agevolato solo per la parte restante del periodo d’imposta? Oppure è obbligata ad attendere l’inizio dell’anno successivo?

L’Agenzia delle Entrate sosteneva la seconda tesi, basandosi su una lettura rigida dell’art. 76 del TUIR, che lega il periodo d’imposta all’esercizio sociale. La società contribuente, invece, puntava sulla formulazione dell’art. 1 del D.P.R. n. 442/1997, che disciplina le modalità di esercizio delle opzioni.

L’Opzione Regime Fiscale e la Decisione della Cassazione

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, confermando la piena legittimità del comportamento della società. Secondo i giudici supremi, l’opzione per il regime di tassazione su base catastale era stata validamente esercitata per il periodo d’imposta decorrente dall’inizio della nuova attività come S.R.L.

Le Motivazioni della Corte

La decisione si fonda su un’analisi coordinata delle disposizioni normative. Il punto cruciale è l’art. 1 del D.P.R. n. 442/1997, richiamato dalla normativa speciale per le società agricole. Tale articolo stabilisce che la validità dell’opzione ‘è subordinata unicamente alla sua concreta attuazione sin dall’inizio dell’anno o dell’attività’.

La Corte ha valorizzato la congiunzione disgiuntiva ‘o’, sottolineando come la norma presenti due presupposti alternativi e non cumulativi. Pertanto, è sufficiente che l’opzione sia esercitata e concretamente attuata dall’inizio dell’attività, anche se questa non coincide con l’inizio dell’anno solare. Nel caso di specie, la trasformazione societaria ha segnato l’inizio di una ‘nuova’ attività per il soggetto passivo IRES (la S.R.L.), e il periodo dal 28 agosto al 31 dicembre 2008 costituiva il suo primo periodo d’imposta.

La Corte ha inoltre specificato che le circolari interpretative dell’Agenzia delle Entrate, che potevano suggerire una soluzione diversa, non costituiscono fonte del diritto e non sono vincolanti per il giudice, il quale deve basare la propria decisione unicamente sulla legge.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La sentenza stabilisce due principi di diritto di notevole importanza pratica:
1. L’opzione per un regime impositivo alternativo può essere esercitata con riferimento all’arco temporale che decorre dall’inizio dell’attività sociale, anche se questo è infrannuale.
2. La scelta può essere manifestata sia tramite comunicazione esplicita nella prima dichiarazione utile, sia attraverso ‘facta concludentia’, ovvero un comportamento concludente tenuto sin dall’inizio dell’attività.

Questa pronuncia rappresenta una vittoria per la flessibilità e la certezza del diritto. Le imprese che affrontano riorganizzazioni, come trasformazioni o costituzioni a metà anno, possono ora fare affidamento su un principio chiaro: la possibilità di scegliere il regime fiscale più consono fin dal primo momento della loro (nuova) esistenza, senza dover attendere l’anno successivo e senza rischiare contestazioni da parte del Fisco.

È possibile esercitare un’opzione per un regime fiscale speciale per una frazione d’anno?
Sì. La Corte di Cassazione ha stabilito che, in caso di inizio di una nuova attività durante l’anno (come a seguito di una trasformazione societaria), l’opzione può essere legittimamente esercitata con riferimento all’arco temporale che va dall’inizio dell’attività fino alla fine del periodo d’imposta, anche se di durata inferiore a un anno.

La validità di un’opzione fiscale dipende solo dall’inizio dell’anno solare?
No. La normativa (in particolare l’art. 1 del D.P.R. n. 442/1997) prevede che la validità dell’opzione è subordinata alla sua concreta attuazione ‘sin dall’inizio dell’anno o dell’attività’. La congiunzione ‘o’ indica che si tratta di due presupposti alternativi, quindi è sufficiente che l’opzione sia esercitata dall’inizio dell’attività.

Una circolare dell’Agenzia delle Entrate può essere decisiva in un contenzioso tributario?
No. La Corte ha ribadito che le circolari amministrative sono meri documenti di prassi, non costituiscono fonte di diritto e non sono vincolanti né per il contribuente né per il giudice, il quale deve basare la sua decisione esclusivamente sull’interpretazione delle disposizioni di legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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