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Operazioni inesistenti: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 16966/2024, ha rigettato il ricorso di una società, confermando il recupero dell’IVA per operazioni soggettivamente inesistenti e cessioni all’esportazione basate su lettere d’intento false. La Corte ha ribadito che la consapevolezza della frode da parte del contribuente può essere provata anche tramite presunzioni gravi, precise e concordanti. Ha inoltre chiarito l’applicabilità del raddoppio dei termini di accertamento quando la denuncia penale viene presentata prima della scadenza del termine ordinario.

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Pubblicato il 28 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Operazioni Soggettivamente Inesistenti: la Cassazione sulla Prova della Malafede

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 16966/2024) offre importanti chiarimenti su temi cruciali del diritto tributario, quali le operazioni soggettivamente inesistenti, il raddoppio dei termini di accertamento e l’onere della prova in capo al contribuente. Questa decisione sottolinea l’importanza della diligenza per le imprese al fine di non essere coinvolte in frodi fiscali e consolida principi giurisprudenziali fondamentali.

I Fatti di Causa

Il caso riguarda un’azienda che ha impugnato due avvisi di accertamento relativi agli anni d’imposta 2011 e 2012. L’Amministrazione Finanziaria contestava diverse violazioni, tra cui:
1. Il recupero dell’IVA su fatture emesse senza imposta verso due società clienti, sulla base di lettere di intento risultate ideologicamente false, poiché le clienti non erano esportatori abituali.
2. L’indebita detrazione dell’IVA su fatture relative ad acquisti considerati soggettivamente inesistenti, in quanto il fornitore reale era diverso da quello indicato in fattura.
3. La contestazione di costi black-list e ricavi non dichiarati.

La Commissione Tributaria Regionale aveva confermato la legittimità delle riprese fiscali, portando la società a ricorrere in Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato integralmente il ricorso della società contribuente, confermando la validità degli accertamenti fiscali. I giudici hanno esaminato due motivi principali di ricorso: il primo relativo all’applicabilità del raddoppio dei termini di accertamento e il secondo sulla prova della malafede del contribuente nel contesto delle operazioni contestate.

Sul Raddoppio dei Termini di Accertamento

La società sosteneva che il raddoppio dei termini non fosse applicabile per l’annualità 2011, poiché la denuncia penale era stata trasmessa il 21.12.2016, poco prima della scadenza del termine ordinario del 31.12.2016. La Cassazione ha ritenuto infondata questa doglianza. Ha chiarito che, in base alla normativa applicabile ratione temporis, il raddoppio dei termini opera in presenza di seri indizi di reato che comportino l’obbligo di denuncia penale. La Corte ha specificato che, per i periodi d’imposta anteriori al 2016, il raddoppio scatta a condizione che la denuncia penale sia presentata o trasmessa entro il termine ordinario di accertamento. Poiché nel caso di specie la denuncia era stata inoltrata prima della scadenza, il raddoppio era legittimamente applicabile, consentendo all’Ufficio di notificare l’avviso di accertamento nel 2018.

Le Operazioni Soggettivamente Inesistenti e l’Onere della Prova

Questo è il cuore della pronuncia. La società lamentava la violazione delle norme sull’onere della prova, sostenendo che la CTR avesse erroneamente ritenuto provata la sua malafede. La Cassazione ha respinto anche questo motivo, riaffermando i principi consolidati in materia.

In tema di cessioni all’esportazione con lettere d’intento false, la Corte ha ricordato che la non imponibilità IVA viene meno. Per evitare il recupero dell’imposta, il cedente deve dimostrare di essere stato in buona fede, ovvero di non essere a conoscenza della falsità e di aver adottato tutte le misure ragionevoli in suo potere per verificarne la regolarità.

Per quanto riguarda le operazioni soggettivamente inesistenti, l’onere probatorio dell’Amministrazione Finanziaria è duplice:
1. Provare l’oggettiva fittizietà del fornitore indicato in fattura.
2. Provare, anche tramite presunzioni, che il destinatario (cessionario) era a conoscenza della frode o avrebbe dovuto esserlo usando l’ordinaria diligenza.

Una volta che l’Amministrazione fornisce elementi presuntivi gravi, precisi e concordanti, spetta al contribuente fornire la prova contraria, dimostrando di aver agito con la massima diligenza per non essere coinvolto nella frode. Nel caso specifico, i giudici di merito avevano correttamente desunto la consapevolezza della frode da una serie di elementi presuntivi, tra cui: i rapporti commerciali esclusivi e duraturi tra le società, l’intreccio soggettivo nelle compagini sociali, la partecipazione del legale rappresentante della contribuente alla creazione della società fittizia e le modalità anomale di gestione delle transazioni commerciali.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte si fondano su un’interpretazione rigorosa della normativa e della giurisprudenza, sia nazionale che unionale. La decisione enfatizza che la lotta all’evasione fiscale richiede un equilibrio tra la tutela dell’Erario e la protezione della buona fede del contribuente. Tuttavia, la buona fede non può essere presunta, ma deve essere supportata da un comportamento diligente e proattivo. L’imprenditore accorto, di fronte a indizi di irregolarità (come quelli emersi nel caso di specie), ha il dovere di assumere opportune informazioni sul partner commerciale. La Corte ha ritenuto che il quadro indiziario delineato dall’Ufficio fosse sufficientemente robusto da dimostrare un ruolo attivo della società contribuente nel meccanismo fraudolento, superando la mera apparenza formale delle fatture.

Le Conclusioni

L’ordinanza n. 16966/2024 della Corte di Cassazione ribadisce alcuni principi chiave per le imprese:
1. Diligenza Qualificata: Non è sufficiente una verifica formale dei documenti. Le aziende devono adottare una diligenza qualificata nei rapporti con fornitori e clienti, specialmente in presenza di anomalie operative o strutturali.
2. Valore delle Presunzioni: La prova della partecipazione a una frode fiscale può essere raggiunta attraverso elementi presuntivi. Una serie di indizi convergenti può essere sufficiente a invertire l’onere della prova, ponendo a carico del contribuente il compito di dimostrare la propria estraneità.
3. Rischio Fiscale: Le operazioni soggettivamente inesistenti rappresentano un’area di alto rischio fiscale. Le imprese devono implementare procedure di controllo interno per verificare l’effettiva identità e operatività dei propri partner commerciali, al fine di mitigare il rischio di vedersi contestare l’indebita detrazione dell’IVA.

Quando si applica il raddoppio dei termini di accertamento fiscale in caso di reato tributario?
Secondo la normativa applicabile ai periodi d’imposta antecedenti al 2016, il raddoppio dei termini opera se la denuncia penale viene presentata o trasmessa dall’Amministrazione Finanziaria prima della scadenza del termine ordinario di accertamento.

Cosa deve provare l’Amministrazione Finanziaria in caso di operazioni soggettivamente inesistenti?
L’Amministrazione deve provare due elementi: 1) che il soggetto che ha emesso la fattura è diverso da quello che ha effettivamente fornito il bene o il servizio; 2) che il destinatario della fattura era consapevole, o avrebbe dovuto esserlo usando l’ordinaria diligenza, che l’operazione si inseriva in un’evasione d’imposta.

Quali elementi possono dimostrare la malafede del contribuente in una frode IVA?
La malafede può essere dimostrata tramite presunzioni gravi, precise e concordanti. Elementi rilevanti includono stretti e anomali rapporti commerciali tra le parti, intrecci societari e personali, la partecipazione attiva alla creazione di società fittizie e modalità di transazione che deviano dalla normale prassi commerciale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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