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Oneri di sistema e IVA: la Cassazione fa chiarezza

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 8819/2025, ha stabilito due principi fondamentali in materia di IVA sulla bolletta elettrica. In primo luogo, ha dichiarato inammissibile la richiesta di rimborso IVA diretta da parte di un’azienda consumatrice all’Agenzia delle Entrate, chiarendo che tale azione va esperita contro il fornitore di energia. In secondo luogo, pur non potendo decidere nel merito, ha enunciato un principio di diritto di grande rilevanza: gli oneri di sistema (OGSE), pur essendo imposti per legge, hanno natura di corrispettivo contrattuale e non tributaria. Pertanto, rientrano correttamente nella base imponibile e sono soggetti a IVA.

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Pubblicato il 19 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Oneri di Sistema e IVA: la Cassazione Conferma la Tassabilità

La Corte di Cassazione ha recentemente emesso una sentenza di grande impatto per tutti i consumatori di energia elettrica, chiarendo definitivamente la natura giuridica degli oneri di sistema e la loro soggezione all’IVA. Con la decisione n. 8819 del 2025, i giudici supremi hanno stabilito che tali oneri, pur essendo imposti per legge, costituiscono parte integrante del corrispettivo per la fornitura di energia e, di conseguenza, rientrano a pieno titolo nella base imponibile IVA.

I Fatti del Caso: La Richiesta di Rimborso IVA

Una società, la cui attività era prevalentemente esente da IVA, aveva richiesto all’Agenzia delle Entrate il rimborso dell’imposta versata sugli oneri di sistema addebitati nelle bollette elettriche. Secondo la tesi della società, questi oneri non rappresentavano una controprestazione per il servizio energetico, ma piuttosto oneri imposti per legge a carico degli utenti finali, che le società distributrici si limitavano a riscuotere per conto di un ente terzo. Poiché non poteva detrarre l’IVA assolta, questa rappresentava per l’azienda un costo puro. Di fronte al silenzio-rifiuto dell’amministrazione finanziaria, la società ha avviato un contenzioso tributario, che, dopo due gradi di giudizio a lei sfavorevoli, è approdato in Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha affrontato la questione sotto due profili distinti: uno procedurale, relativo alla legittimazione a chiedere il rimborso, e uno sostanziale, riguardante la natura degli oneri stessi.

Inammissibilità del Ricorso: Chi può Chiedere il Rimborso?

La Corte ha accolto il ricorso incidentale dell’Agenzia delle Entrate, dichiarando inammissibile il ricorso principale della società. I giudici hanno ribadito un principio consolidato: il rapporto tributario IVA intercorre esclusivamente tra il fornitore (soggetto passivo d’imposta) e l’erario. Il cliente finale, che subisce la rivalsa dell’IVA, non è legittimato a chiederne il rimborso direttamente all’amministrazione finanziaria, neanche in caso di applicazione errata. L’unica via percorribile per il consumatore è l’azione civilistica di ripetizione dell’indebito nei confronti del proprio fornitore. Solo in casi eccezionali, come il fallimento del fornitore che rende impossibile o eccessivamente difficile il recupero, è ammessa un’azione diretta verso il fisco.

La Natura degli Oneri di Sistema: il Principio di Diritto

Nonostante l’inammissibilità del ricorso, la Cassazione ha ritenuto la questione sulla natura degli oneri di sistema di tale importanza da enunciare un “principio di diritto” ai sensi dell’art. 363 c.p.c. La Corte ha statuito che: “Gli oneri generali di sistema elettrico, in quanto maggiorazioni tariffarie inserite ex lege nei contratti di utenza in stretta correlazione alla prestazione da eseguire in favore dell’utente del servizio, ancorché abbiano carattere cogente, non rivelano natura tributaria, ma di corrispettivo contrattuale, sicché rientrano nella base imponibile ai fini IVA”.

Le Motivazioni: Perché gli Oneri di Sistema sono Soggetti a IVA?

La Corte ha motivato la sua decisione evidenziando la natura sinallagmatica e contrattuale degli oneri di sistema. Sebbene imposti per legge e destinati a coprire costi di interesse generale (come lo sviluppo di energie rinnovabili o la sicurezza del sistema), essi sono intrinsecamente legati alla fruizione del servizio elettrico. Il loro pagamento è la condizione per ricevere la fornitura di energia; in loro assenza, la prestazione non sarebbe erogabile. Sono, in sostanza, una componente del prezzo del servizio. Il loro gettito, inoltre, non confluisce nel bilancio generale dello Stato, ma è gestito da un ente specifico (la Cassa per i servizi energetici e ambientali – CSEA) per finalità settoriali, il che esclude la loro natura di tributo. Gli oneri sono commisurati al consumo, rafforzando il legame con la prestazione contrattuale. La Corte ha anche tracciato un parallelo con la tariffa integrata ambientale (TIA) sui rifiuti, anch’essa ritenuta di natura privatistica e quindi soggetta a IVA, nonostante la sua obbligatorietà.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa sentenza chiarisce in modo definitivo un dibattito durato anni. Le conclusioni per cittadini e imprese sono due. Primo: in caso di contestazioni sull’IVA in bolletta, l’interlocutore non è l’Agenzia delle Entrate, ma il proprio fornitore di energia. Secondo, e più importante: gli oneri di sistema sono a tutti gli effetti parte del costo del servizio energetico e, come tali, sono legittimamente assoggettati all’Imposta sul Valore Aggiunto. Viene così confermata la correttezza della prassi seguita da tutti gli operatori del settore e si pone fine alle speranze di possibili rimborsi su vasta scala.

Cosa sono gli oneri generali di sistema elettrico?
Sono componenti tariffarie incluse nella bolletta elettrica, stabilite dalla legge, che servono a coprire costi di interesse generale per il funzionamento del sistema elettrico nazionale. Non hanno natura di tributo, ma sono considerati parte del corrispettivo per il servizio di fornitura di energia.

Un consumatore finale può chiedere il rimborso dell’IVA direttamente all’Agenzia delle Entrate se ritiene che sia stata applicata erroneamente in bolletta?
No. Secondo la Corte di Cassazione, il consumatore finale non è legittimato a richiedere il rimborso direttamente all’amministrazione finanziaria. Deve agire in via civilistica contro il proprio fornitore di energia per ottenere la restituzione di quanto pagato indebitamente.

Gli oneri di sistema sono soggetti a IVA?
Sì. La Corte di Cassazione ha stabilito che gli oneri di sistema hanno natura di corrispettivo contrattuale e non tributaria. Essendo una componente del prezzo del servizio di fornitura energetica, rientrano a pieno titolo nella base imponibile e sono quindi correttamente soggetti ad IVA.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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