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Omesso versamento imposte: niente avviso bonario

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 24495/2025, ha stabilito un principio fondamentale in materia di riscossione. In caso di omesso versamento delle imposte dichiarate dal contribuente, l’Agenzia delle Entrate non è obbligata a inviare la comunicazione di irregolarità (avviso bonario) prima di notificare la cartella di pagamento. Di conseguenza, il contribuente non ha diritto alla riduzione delle sanzioni prevista per chi regolarizza la propria posizione a seguito dell’avviso. La Corte ha chiarito che l’obbligo di comunicazione sussiste solo quando emergono discrepanze o incertezze dal controllo automatizzato della dichiarazione, non nel caso di un semplice mancato pagamento del dovuto.

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Pubblicato il 1 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Omesso versamento imposte: quando l’avviso bonario non è necessario?

La Corte di Cassazione torna a fare chiarezza su un tema cruciale per i rapporti tra Fisco e contribuente: l’obbligatorietà della comunicazione di irregolarità (o avviso bonario) in caso di omesso versamento imposte. Con una recente ordinanza, i giudici hanno ribadito che, se il contribuente dichiara correttamente le imposte ma poi semplicemente non le paga, l’Amministrazione finanziaria può procedere direttamente con la notifica della cartella di pagamento, senza alcun preavviso e senza concedere la riduzione delle sanzioni.

Il caso: dal controllo automatizzato alla cartella

Una società si è vista recapitare una cartella di pagamento per il mancato versamento di imposte dovute per l’anno 2011, emerse in seguito al controllo automatizzato della dichiarazione dei redditi. La società ha impugnato l’atto, sostenendo la sua illegittimità.

Inizialmente, la Commissione Tributaria Provinciale ha dato ragione al contribuente. Successivamente, la Commissione Tributaria Regionale (CTR) ha parzialmente riformato la decisione: pur confermando la legittimità del recupero di imposta e interessi, ha ridotto le sanzioni a un terzo. La motivazione? L’Agenzia delle Entrate non aveva notificato la preventiva comunicazione di irregolarità, un atto che, secondo la CTR, avrebbe permesso alla società di beneficiare di un trattamento sanzionatorio più mite.

Omesso versamento imposte e il ricorso in Cassazione

L’Agenzia delle Entrate ha contestato la decisione della CTR, portando il caso dinanzi alla Corte di Cassazione. Il punto centrale del ricorso era la violazione e falsa applicazione delle norme che regolano i controlli automatizzati (artt. 36-bis del D.P.R. 600/1973 e 2 del D.Lgs. 462/1997).

Secondo l’Agenzia, l’obbligo di inviare la comunicazione di irregolarità non è assoluto. Esso sorge solo quando il controllo automatico rivela un risultato diverso da quello indicato nella dichiarazione o quando vi sono ‘incertezze su aspetti rilevanti’. Nel caso specifico, la violazione contestata non era una discrepanza nei calcoli o un’incertezza interpretativa, ma un semplice e puro omesso versamento imposte dichiarate. In questa fattispecie, l’avviso bonario non sarebbe necessario.

La distinzione chiave: discrepanza vs. mancato pagamento

La difesa del Fisco si è basata su una distinzione fondamentale. Un conto è se il controllo fa emergere un’imposta maggiore di quella calcolata dal contribuente (ad esempio, per un errore di calcolo o l’errata applicazione di una detrazione); un altro conto è se il contribuente calcola l’imposta correttamente ma poi non procede al pagamento. Solo nel primo caso, secondo la tesi dell’Agenzia, il contraddittorio preventivo tramite avviso bonario è funzionale a consentire la regolarizzazione.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, giudicando il motivo fondato. Richiamando la propria giurisprudenza consolidata (tra cui le sentenze n. 13759/2016 e n. 12831/2022), la Corte ha ribadito che l’obbligo di contraddittorio preventivo, con la conseguente possibilità di riduzione delle sanzioni, ha come unico presupposto ‘la sussistenza di obiettive condizioni di incertezza’.

I giudici hanno chiarito che l’invio della comunicazione di irregolarità serve a evitare la reiterazione di errori e a consentire la correzione di aspetti formali quando dal controllo emerge:
1. Un risultato diverso rispetto a quello indicato in dichiarazione.
2. La liquidazione di un’imposta o di una maggiore imposta.

Questo adempimento, tuttavia, non è prescritto in caso di omessi o tardivi versamenti di imposte che sono state correttamente dichiarate. In tale ipotesi, non vi è alcuna incertezza da chiarire né alcun errore da correggere: vi è solo un’inadempienza nel pagamento. Pertanto, in queste circostanze, non solo non è dovuto l’avviso bonario, ma non spetta neanche la riduzione delle sanzioni amministrative prevista dall’art. 2, comma 2, del d.lgs. n. 462/1997.

Conclusioni

La decisione della Cassazione consolida un principio di notevole importanza pratica. I contribuenti devono essere consapevoli che il semplice omesso versamento delle imposte, pur correttamente indicate in dichiarazione, legittima l’Amministrazione finanziaria a emettere direttamente una cartella di pagamento con sanzioni piene. L’assenza della preventiva comunicazione di irregolarità non costituisce un vizio dell’atto, poiché tale comunicazione è funzionale a risolvere discrepanze e non a sollecitare un pagamento non effettuato. La sentenza impugnata è stata quindi cassata, e la causa rinviata alla Corte di Giustizia tributaria di secondo grado per una nuova valutazione alla luce dei principi espressi.

È sempre obbligatorio per l’Agenzia delle Entrate inviare una comunicazione di irregolarità prima della cartella di pagamento?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la comunicazione è obbligatoria solo quando dai controlli automatici emergono risultati diversi da quelli dichiarati o incertezze sulla dichiarazione. Non è prescritta in caso di mero omesso versamento delle imposte già dichiarate.

Se il contribuente non riceve la comunicazione di irregolarità ha comunque diritto alla riduzione delle sanzioni?
Dipende. Se la comunicazione era dovuta (perché c’era una discrepanza o incertezza) e non è stata inviata, il contribuente ha diritto alla riduzione. Se invece si tratta, come nel caso esaminato, di un semplice omesso versamento di imposte dichiarate, la comunicazione non è dovuta e, di conseguenza, non spetta la riduzione delle sanzioni amministrative ai sensi dell’art. 2, comma 2, del d.lgs. n. 462/1997.

Cosa succede in caso di semplice omesso versamento delle imposte dichiarate?
In caso di omesso versamento di imposte correttamente dichiarate, l’Agenzia delle Entrate può emettere direttamente la cartella di pagamento per il recupero dell’imposta, degli interessi e delle sanzioni in misura piena, senza l’obbligo di inviare una preventiva comunicazione di irregolarità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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