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Omessa presentazione merce dogana: sanzione severa

Una società di logistica non presenta la merce al controllo doganale prima di spedirla all’estero. La Cassazione stabilisce che l’omessa presentazione merce dogana è una violazione sostanziale che lede la funzione di controllo, giustificando la sanzione più grave prevista dall’art. 305 TULD, anche se la merce ha poi lasciato l’UE.

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Pubblicato il 14 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Omessa Presentazione Merce in Dogana: Non un Semplice Errore, ma una Violazione Sostanziale

Nel complesso mondo del commercio internazionale, le procedure doganali rappresentano un pilastro fondamentale per la sicurezza fiscale e il controllo delle merci. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ribadito l’importanza di questi adempimenti, chiarendo che l’omessa presentazione merce dogana non può essere liquidata come un semplice errore formale. Al contrario, si tratta di una violazione sostanziale che compromette la funzione di controllo dell’autorità doganale, giustificando l’applicazione di sanzioni severe, anche in assenza di un danno diretto all’erario.

Il Caso: Merce Spedita all’Estero Senza il Visto della Dogana

Una società di logistica era stata incaricata di gestire una spedizione di merce non comunitaria vincolata al regime di transito esterno. La procedura prevedeva che la merce, arrivata in Italia, fosse presentata alla dogana di destinazione nazionale per le opportune verifiche prima di essere imbarcata per la sua destinazione finale, il Canada. Tuttavia, questo passaggio cruciale è stato saltato: la merce è stata imbarcata e spedita direttamente, senza mai essere presentata all’ufficio doganale competente per l’appuramento del regime.

Solo in un secondo momento, la stessa società ha riconosciuto l’errore e ha chiesto un ‘allibramento postumo’, fornendo la documentazione che attestava l’effettivo arrivo della merce in Canada. L’Agenzia delle Dogane, tuttavia, ha contestato la violazione e ha irrogato una sanzione di oltre 6.800 euro, basata sull’articolo 305 del Testo Unico delle Leggi Doganali (T.U.L.D.), che punisce appunto la sottrazione di merci al controllo doganale.

La Valutazione dei Giudici di Merito e l’omessa presentazione merce dogana

Il caso è approdato prima alla Commissione Tributaria Provinciale, che ha annullato la sanzione, e poi a quella Regionale. Quest’ultima, pur riconoscendo la violazione, ha deciso di ridimensionarla drasticamente. I giudici regionali hanno ritenuto che si trattasse di un ‘mero errore’ senza dolo o colpa grave, sanato dal ‘ravvedimento operoso’ della società. Poiché era stato dimostrato che la merce era effettivamente uscita dal territorio comunitario e non vi era stato alcun danno per l’erario, la corte ha applicato una norma meno severa (art. 318 T.U.L.D.), riducendo la sanzione al minimo edittale di 258 euro.

La Decisione della Cassazione: Prevale la Funzione di Controllo

L’Agenzia delle Dogane ha impugnato la decisione davanti alla Corte di Cassazione, sostenendo che la valutazione dei giudici regionali fosse errata. La Suprema Corte ha accolto il ricorso dell’Agenzia, cassando la sentenza e rinviando il caso a un’altra sezione della Commissione Tributaria Regionale.

Le Motivazioni

La Corte ha chiarito un punto fondamentale: l’obbligo di presentare le merci all’ufficio doganale di destinazione non è una mera formalità, ma l’atto cardine che permette all’autorità di esercitare i suoi poteri di controllo. Questa attività è prodromica e funzionale a garantire la sicurezza fiscale e il corretto funzionamento del regime di transito.

Secondo i giudici, l’omessa presentazione merce dogana costituisce una sottrazione della merce stessa al controllo, indipendentemente dal fatto che l’operazione si sia poi conclusa correttamente con l’esportazione. Permettere una sanatoria ‘ex post’ tramite la semplice presentazione di documenti renderebbe l’obbligo di presentazione fisica dei beni meramente facoltativo, vanificando la funzione di vigilanza della dogana.

L’articolo 305 T.U.L.D., hanno spiegato i giudici, sanziona proprio il comportamento che, di fatto, impedisce o riduce il controllo dell’autorità, aumentando i rischi per l’erario nazionale e unionale. Non si tratta quindi di un semplice ritardo, ma di una violazione sostanziale che interrompe la catena di controllo prevista dalla normativa.

La Corte ha inoltre specificato che la prova dell’assenza di colpa grava sul contribuente, e nel caso di specie tale prova non era stata fornita. Di conseguenza, la motivazione della sentenza precedente, che parlava di ‘mero errore’, è stata considerata apparente e insufficiente.

Conclusioni

Questa sentenza riafferma con forza il principio che le procedure doganali sono inderogabili e la loro violazione non può essere giustificata a posteriori. Per gli operatori del settore logistico e delle spedizioni, il messaggio è chiaro: l’obbligo di presentazione della merce è un dovere non negoziabile. Confidare nella possibilità di sanare la violazione in un secondo momento è un rischio che può costare caro, poiché la giurisprudenza considera l’omissione non un semplice errore procedurale, ma una lesione diretta e sostanziale della funzione di controllo dello Stato.

Qual è la conseguenza legale se si omette di presentare la merce alla dogana di destinazione in un’operazione di transito?
L’omessa presentazione della merce alla dogana competente costituisce una violazione sostanziale, sanzionata ai sensi dell’art. 305 del Testo Unico Leggi Doganali, in quanto sottrae i beni al controllo dell’autorità doganale.

La prova successiva che la merce ha lasciato il territorio dell’Unione Europea può annullare o ridurre la sanzione per la mancata presentazione?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la documentazione ex post che prova la fuoriuscita dei beni non può sanare la violazione iniziale, poiché non può recuperare la funzione di controllo che non è stata eseguita a causa dell’omessa presentazione.

L’omessa presentazione della merce in dogana è un errore formale o una violazione sostanziale?
È una violazione sostanziale. La Corte ha stabilito che non si tratta di un mero adempimento formale, ma di un’attività funzionale a garantire l’esercizio dei poteri di controllo da parte dell’ufficio doganale, la cui omissione compromette l’intero sistema di vigilanza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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