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Occupazione abusiva IMU: chi paga l’imposta?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza interlocutoria n. 16687/2024, esamina il caso di un proprietario tenuto a pagare l’IMU (precedentemente ICI) su terreni oggetto di occupazione abusiva da parte della Pubblica Amministrazione. A seguito di una procedura espropriativa illegittima, il proprietario ha perso la disponibilità materiale del bene. La Corte non decide nel merito ma, riconoscendo l’importanza della questione, rinvia la causa a pubblica udienza per chiarire se, in caso di occupazione abusiva IMU, il presupposto impositivo sussista anche quando viene meno la capacità contributiva del proprietario, come sancito dall’art. 53 della Costituzione.

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Pubblicato il 28 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Occupazione Abusiva IMU: Il Proprietario Deve Pagare Anche Se Spossessato?

L’obbligo di versare l’IMU sorge dal possesso di un immobile. Ma cosa accade quando il proprietario viene privato di tale possesso a causa di una occupazione abusiva IMU da parte della stessa Pubblica Amministrazione? La Corte di Cassazione, con l’ordinanza interlocutoria n. 16687 del 17 giugno 2024, solleva un dubbio fondamentale, rimettendo la questione a una futura decisione per l’importanza dei principi coinvolti.

I Fatti del Caso: La Controversia tra Comune e Società

Una società immobiliare si è vista recapitare cinque avvisi di accertamento da parte di un Comune per il mancato pagamento dell’ICI (imposta antesignana dell’IMU) relativa a diversi anni, su terreni edificabili di sua proprietà. La particolarità del caso risiede nel fatto che questi terreni erano stati oggetto di una procedura di espropriazione per pubblica utilità, condotta da una società partecipata dal Comune stesso.

Tuttavia, la procedura si era svolta senza un formale decreto di esproprio, determinando uno spossessamento di fatto del proprietario e una modifica dello stato dei luoghi, situazione successivamente dichiarata illegittima. Nonostante la perdita totale della disponibilità e dell’utilizzo dei terreni, il Comune pretendeva il pagamento dell’imposta, sostenendo che il presupposto giuridico, cioè la proprietà, non fosse venuto meno.

La questione sull’Occupazione Abusiva IMU di fronte alla Cassazione

La questione giunta dinanzi alla Suprema Corte è se il ‘possesso’, inteso come presupposto per l’applicazione dell’imposta, debba essere interpretato solo in senso formale (la titolarità del diritto di proprietà) o se debba necessariamente includere anche il potere di fatto sul bene. Il ricorrente sosteneva che, essendo stato privato del controllo e dell’uso dell’immobile, non poteva essere considerato soggetto passivo d’imposta.

La Corte ha riconosciuto la complessità della materia, evidenziando un contrasto giurisprudenziale e la necessità di un approfondimento alla luce di un recentissimo intervento della Corte Costituzionale.

Il Principio di Capacità Contributiva e l’impatto sull’Occupazione Abusiva IMU

Il punto di svolta nell’analisi della Cassazione è il richiamo alla sentenza n. 60 del 2024 della Corte Costituzionale. Sebbene relativa all’IMU, tale pronuncia ha stabilito un principio di portata generale: è irragionevole pretendere il pagamento di un’imposta da un proprietario che ha subito un’occupazione abusiva che rende il bene inutilizzabile e indisponibile.

Questo perché una simile pretesa violerebbe il principio di capacità contributiva, sancito dall’art. 53 della Costituzione. Secondo tale principio, le imposte devono essere commisurate alla reale capacità economica del contribuente. Se un bene non solo non produce reddito, ma è anche materialmente sottratto al controllo del proprietario, viene meno la capacità economica legata a quel bene, e quindi il fondamento stesso dell’imposizione fiscale.

Le Motivazioni dell’Ordinanza

Alla luce di queste considerazioni, la Corte di Cassazione ha ritenuto opportuno non decidere immediatamente la controversia. Ha invece disposto il rinvio della causa a una pubblica udienza per stimolare un pieno contraddittorio su due questioni di rilevanza nomofilattica, ovvero essenziali per garantire un’interpretazione uniforme della legge:

1. Se il possesso, quale presupposto impositivo dell’ICI, debba sempre coincidere con l’esercizio di un diritto reale o se incontri un limite nella sussistenza dell’effettiva capacità contributiva del soggetto.
2. Se, di conseguenza, il presupposto impositivo debba essere escluso quando un provvedimento giudiziale ha accertato che l’immobile è stato occupato abusivamente, rendendolo inutilizzabile e indisponibile per il proprietario.

La Corte ha quindi sospeso il giudizio, preparando il terreno per una decisione che potrebbe avere un impatto significativo su tutti i casi di imposizione fiscale su immobili sottratti illegittimamente ai loro proprietari.

Le Conclusioni: Verso una Nuova Definizione del Possesso Fiscale

L’ordinanza n. 16687/2024 segna un momento di riflessione cruciale per il diritto tributario immobiliare. La futura sentenza della Corte di Cassazione potrebbe portare a una ridefinizione del concetto di ‘possesso’ ai fini fiscali, ancorandolo non più solo alla titolarità formale del diritto, ma alla concreta disponibilità del bene e all’effettiva capacità del contribuente di far fronte al carico impositivo. Se questa linea interpretativa venisse confermata, si affermerebbe un principio di equità fondamentale: nessuna imposta è dovuta senza un’effettiva ricchezza, neppure quella derivante dalla proprietà di un bene di cui si è stati ingiustamente privati.

Il proprietario di un immobile deve pagare l’IMU/ICI se una Pubblica Amministrazione lo occupa abusivamente, rendendolo inutilizzabile?
L’ordinanza non fornisce una risposta definitiva, ma solleva un importante dubbio. La Corte di Cassazione ritiene che pretendere il pagamento in una situazione di spossessamento potrebbe violare il principio costituzionale di capacità contributiva. La questione è stata rinviata a una pubblica udienza per una decisione approfondita.

Cosa si intende per ‘presupposto impositivo’ dell’IMU/ICI?
Il ‘presupposto impositivo’ è la circostanza che fa nascere l’obbligo di pagare l’imposta. Per l’IMU/ICI è il ‘possesso’ dell’immobile. L’ordinanza mette in discussione se questo ‘possesso’ debba essere inteso solo come titolarità legale del diritto di proprietà o se debba includere anche la disponibilità e il controllo effettivo del bene.

Perché la Corte di Cassazione ha rinviato la causa a una pubblica udienza invece di decidere subito?
La Corte ha rinviato la decisione perché la questione ha una ‘rilevanza nomofilattica’, cioè è di fondamentale importanza per garantire un’interpretazione uniforme della legge su tutto il territorio nazionale. La soluzione del caso incide su principi costituzionali e richiede un dibattito approfondito per stabilire un criterio chiaro e valido per tutti i casi simili.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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