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Notificazione diretta accertamento: la CAD non serve

Una contribuente ha impugnato un avviso di accertamento IMU sostenendo un vizio di notifica. La Corte di Cassazione ha chiarito che nella notificazione diretta di un accertamento fiscale, eseguita a mezzo posta dall’ente impositore, in caso di assenza del destinatario non è necessario l’invio della raccomandata informativa (CAD). La notifica si perfeziona per compiuta giacenza dopo dieci giorni, applicando le regole del servizio postale ordinario. Il ricorso è stato rigettato.

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Pubblicato il 21 agosto 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Notificazione diretta accertamento: la Cassazione conferma che la CAD non è necessaria

La notificazione diretta accertamento è una procedura fondamentale nel diritto tributario, ma le sue regole possono generare confusione. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fatto luce su un aspetto cruciale: la necessità o meno della seconda raccomandata informativa (la cosiddetta CAD) quando l’atto viene spedito direttamente dall’ente impositore e il destinatario è temporaneamente assente. La Corte ha stabilito che, in questi casi, la procedura semplificata del servizio postale ordinario è sufficiente, e la notifica si perfeziona per compiuta giacenza.

Il caso: un avviso IMU e il vizio di notifica

La vicenda nasce dall’impugnazione di un avviso di accertamento per l’IMU relativa all’anno 2013. Una contribuente si opponeva a un preavviso di pagamento emesso da un concessionario della riscossione, sostenendo che l’atto presupposto (l’avviso di accertamento) non le fosse mai stato correttamente notificato.

In primo grado, la Commissione Tributaria Provinciale accoglieva il ricorso della contribuente. Successivamente, la Commissione Tributaria Regionale (CTR), in sede di appello, ribaltava la decisione. Secondo la CTR, la notifica dell’atto tributario era stata effettuata con una procedura semplificata a mezzo posta. Poiché il plico non era stato ritirato, la notifica si era perfezionata per compiuta giacenza senza che fosse necessario inviare una successiva raccomandata informativa (CAD), come invece previsto dalla Legge n. 890/1982 per le notifiche effettuate tramite ufficiale giudiziario.

Contro questa sentenza, la contribuente ha proposto ricorso per cassazione, basando la sua difesa sulla violazione delle norme che, a suo dire, imporrebbero sempre l’invio della CAD per garantire la piena conoscenza dell’atto.

La Notificazione diretta accertamento e la disciplina applicabile

Il cuore della questione giuridica verteva sulla disciplina da applicare alla notificazione degli atti impositivi eseguita direttamente dall’Amministrazione finanziaria (o dal suo concessionario) tramite il servizio postale. La ricorrente sosteneva l’applicabilità della Legge n. 890/1982, che regola le notificazioni di atti a mezzo posta e prevede, in caso di assenza del destinatario, l’invio della Comunicazione di Avvenuto Deposito (CAD) per perfezionare la notifica.

La Corte di Cassazione ha respinto questa tesi. Ha chiarito che esiste una distinzione fondamentale tra:

1. Notifiche eseguite tramite ufficiale giudiziario che si avvale del servizio postale: in questo caso si applica integralmente la Legge n. 890/1982, con l’obbligo di invio della CAD.
2. Notifiche eseguite direttamente dall’ente impositore a mezzo posta: in questo caso si applica un procedimento semplificato, basato sul regolamento del servizio postale ordinario per i plichi raccomandati.

Questo procedimento semplificato, posto a tutela delle preminenti ragioni del fisco, non prevede l’invio della CAD. La notificazione si considera perfezionata decorsi dieci giorni dalla data di rilascio dell’avviso di giacenza presso l’ufficio postale.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte ha fondato la sua decisione su un principio di bilanciamento tra gli interessi del Fisco e il diritto di difesa del contribuente. Il legislatore ha previsto una procedura più snella per la notificazione diretta accertamento per garantire l’efficienza dell’azione amministrativa. Secondo i giudici, questo bilanciamento è ragionevole, in quanto il contribuente ha comunque la possibilità di richiedere la rimessione in termini (ex art. 153 c.p.c.) qualora dimostri di non aver avuto effettiva conoscenza dell’atto per cause a lui non imputabili.

Inoltre, la Corte ha specificato che il celebre principio stabilito dalle Sezioni Unite con la sentenza n. 10012/2021, che richiede la produzione in giudizio della CAD come prova del perfezionamento della notifica, non si applica al caso di specie. Tale principio, infatti, riguarda esclusivamente le notifiche eseguite secondo la Legge n. 890/1982, e non quelle dirette e semplificate.

Le conclusioni: rigetto del ricorso e condanna per lite temeraria

Sulla base di queste motivazioni, la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della contribuente, confermando la validità della notifica dell’avviso di accertamento.

Di particolare rilievo è la condanna della ricorrente per lite temeraria ai sensi dell’art. 96 c.p.c. Avendo la Corte definito il giudizio in conformità con la proposta di inammissibilità del relatore, ha ritenuto che l’insistenza della parte nel proseguire la causa costituisse un abuso del processo. Di conseguenza, la contribuente è stata condannata non solo al pagamento delle spese legali, ma anche al versamento di un’ulteriore somma a favore della controparte e della Cassa delle ammende. Questa decisione sottolinea l’importanza di valutare attentamente la fondatezza dei motivi di ricorso prima di adire la Suprema Corte, specialmente di fronte a orientamenti giurisprudenziali consolidati.

Quando un ente pubblico invia un avviso di accertamento direttamente per posta, è necessaria la seconda raccomandata (CAD) se il destinatario è assente?
No. Secondo la Corte di Cassazione, per la notificazione diretta di atti impositivi a mezzo posta, si applica una procedura semplificata che non richiede l’invio della Comunicazione di Avvenuto Deposito (CAD). La notifica si perfeziona dopo dieci giorni di giacenza del plico presso l’ufficio postale.

Qual è la differenza tra una notifica effettuata tramite ufficiale giudiziario e una notifica diretta dell’amministrazione?
La notifica tramite ufficiale giudiziario, anche se eseguita usando il servizio postale, è regolata dalla Legge n. 890/1982 e richiede sempre l’invio della CAD in caso di assenza del destinatario. La notifica diretta, invece, è una forma speciale e semplificata che segue le regole del servizio postale ordinario per le raccomandate, che non prevedono tale adempimento.

Cosa può succedere se si presenta un ricorso in Cassazione ritenuto infondato e contrario a principi già stabiliti?
Se la Corte ritiene che il ricorso sia stato proposto con colpa grave, configurando un abuso del processo (lite temeraria), può condannare la parte ricorrente non solo al pagamento delle spese legali, ma anche al versamento di un’ulteriore somma a titolo di risarcimento alla controparte e di una sanzione a favore della Cassa delle ammende, come previsto dall’art. 96 del codice di procedura civile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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