LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Notificazione cartelle: omessa pronuncia e onere prova

Una società impugnava un pignoramento basato su numerose cartelle esattoriali, contestandone la notificazione. La Corte di Cassazione ha accolto parzialmente il ricorso, cassando la sentenza di secondo grado per omessa pronuncia, in quanto il giudice non si era espresso su tutte le cartelle contestate. L’ordinanza chiarisce anche l’onere della prova in materia di notificazione cartelle esattoriali, specificando che la produzione di una fotocopia della relata di notifica è sufficiente, a meno che il contribuente non contesti specificamente la sua conformità all’originale.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 12 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Notificazione Cartelle Esattoriali: Onere della Prova e Omessa Pronuncia

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato temi cruciali in materia di riscossione, come la notificazione cartelle esattoriali e le conseguenze della mancata decisione del giudice su tutte le contestazioni del contribuente. La pronuncia chiarisce l’onere della prova a carico dell’agente della riscossione e del contribuente, offrendo importanti spunti operativi.

I Fatti di Causa

Una società riceveva un atto di pignoramento presso terzi da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. L’atto si basava su 37 cartelle di pagamento e 9 avvisi di addebito per tributi relativi agli anni dal 2009 al 2011. La società si opponeva, contestando in primo luogo un vizio nella notificazione delle cartelle esattoriali presupposte.

Il giudice di primo grado (Commissione Tributaria Provinciale) respingeva in gran parte il ricorso. In appello, la Commissione Tributaria Regionale accoglieva parzialmente le ragioni della società, annullando alcuni atti per difetto di prova della notifica, ma confermando la regolarità per altri. Tuttavia, il giudice d’appello ometteva di pronunciarsi su tre delle sette cartelle specificamente contestate. La società, insoddisfatta, proponeva quindi ricorso in Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione e la notificazione cartelle esattoriali

La Corte di Cassazione ha accolto quattro dei sei motivi di ricorso presentati dalla società, cassando con rinvio la sentenza impugnata. I giudici di legittimità hanno rilevato due vizi principali nella decisione della Commissione Tributaria Regionale:

1. Omessa pronuncia: Il giudice d’appello non ha esaminato la regolarità della notifica di tutte le cartelle contestate dal contribuente, limitando la sua analisi solo ad alcune di esse.
2. Omessa motivazione: La sentenza non ha affrontato le specifiche censure relative alla motivazione delle sanzioni e al calcolo degli interessi.

La Corte ha invece rigettato i motivi con cui la società lamentava l’invalidità della notifica di una cartella per mancata produzione dell’originale e per la produzione di una semplice fotocopia della relata.

Le Motivazioni

La decisione si fonda su principi consolidati sia in materia processuale che tributaria.

Il primo punto cruciale è l’omessa pronuncia. La Cassazione ha ribadito che il giudice ha l’obbligo di decidere su tutte le domande ed eccezioni sollevate dalle parti. Nel caso di specie, era pacifico che le cartelle tributarie contestate fossero sette, ma la CTR si era pronunciata solo su quattro. Questa omissione costituisce una violazione dell’art. 112 c.p.c. (principio di corrispondenza tra chiesto e pronunciato) e determina la nullità parziale della sentenza.

Il secondo aspetto rilevante riguarda l’onere della prova nella notificazione cartelle esattoriali. La Corte ha respinto le argomentazioni del contribuente, chiarendo che:
– L’agente della riscossione non è tenuto a produrre in giudizio l’originale della cartella di pagamento o una copia autentica. È sufficiente la produzione della matrice o di una copia della cartella con la relativa relazione di notifica.
– Anche la produzione di una semplice copia fotostatica della relata di notifica o dell’avviso di ricevimento è idonea a provare l’avvenuta notifica. Se il contribuente ne contesta la conformità all’originale, non può limitarsi a un generico disconoscimento. Deve, invece, specificare le ragioni della presunta difformità, come previsto dall’art. 2719 c.c. In assenza di contestazioni specifiche, il giudice può ritenere provata la notifica.

Infine, la Corte ha accolto anche il motivo relativo al difetto di motivazione su sanzioni e interessi. Il contribuente aveva lamentato che dagli estratti di ruolo non emergeva la data di consegna del ruolo, elemento essenziale per il corretto calcolo degli interessi. Anche su questo punto, la CTR aveva omesso di pronunciarsi, rendendo la sentenza viziata.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame è di notevole importanza pratica. Da un lato, riafferma il diritto del contribuente a ottenere una risposta giudiziale su ogni singola contestazione mossa, sanzionando con la nullità la decisione del giudice che ometta di pronunciarsi su parte delle domande. Dall’altro, consolida l’orientamento giurisprudenziale sull’onere della prova in materia di notificazione, ponendo un argine a contestazioni generiche e pretestuose da parte del contribuente. Per quest’ultimo, non è sufficiente disconoscere la copia prodotta dall’ente di riscossione, ma è necessario indicare elementi specifici che ne mettano in dubbio l’autenticità.

Cosa succede se un giudice non si pronuncia su tutte le cartelle di pagamento contestate in un ricorso?
La sentenza è viziata da “omessa pronuncia” per la parte non decisa. Questo vizio processuale comporta la nullità parziale della decisione, che può essere fatta valere in Cassazione, portando all’annullamento della sentenza e al rinvio della causa al giudice precedente per un nuovo esame.

Come può l’Agenzia delle Entrate-Riscossione dimostrare di aver notificato correttamente una cartella esattoriale?
È sufficiente che produca in giudizio una copia fotostatica della relazione di notifica o dell’avviso di ricevimento della raccomandata. Non è necessario depositare l’originale della cartella né una copia autentica, a meno che non vi siano specifiche e fondate contestazioni sulla conformità della copia all’originale.

È sufficiente per il contribuente affermare genericamente di non aver ricevuto la notifica o che la copia prodotta in giudizio non è conforme?
No. Secondo la Corte di Cassazione, un mero e generico disconoscimento non è sufficiente. Il contribuente che contesta la conformità della copia all’originale ha l’onere di specificare le ragioni concrete di tale difformità, altrimenti la prova fornita dall’agente della riscossione viene considerata valida.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati