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Notificazione art. 140 c.p.c.: i tre adempimenti

Un contribuente ha impugnato una cartella di pagamento sostenendo la nullità della notifica dell’atto presupposto. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, ribadendo che la validità della notificazione art. 140 c.p.c. dipende dal compimento di tre formalità essenziali: deposito dell’atto in Comune, affissione dell’avviso alla porta e invio della raccomandata informativa, il cui ricevimento deve essere provato dal notificante. La sentenza della commissione tributaria regionale è stata cassata con rinvio.

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Pubblicato il 6 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Notificazione art. 140 c.p.c.: Guida Completa ai Requisiti di Validità

La corretta comunicazione degli atti giudiziari e tributari è un pilastro fondamentale del nostro ordinamento, poiché garantisce il diritto di difesa del cittadino. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha riaffermato i principi cardine in materia di notificazione art. 140 c.p.c., chiarendo in modo inequivocabile quali siano gli adempimenti necessari per considerare la procedura rituale e valida. Questa pronuncia offre spunti essenziali per contribuenti e professionisti, delineando i confini tra una notifica efficace e una nulla.

I Fatti di Causa

Un contribuente si vedeva recapitare una cartella di pagamento per imposte relative a un anno precedente. Decideva di impugnarla, sostenendo che l’atto presupposto, ovvero l’avviso di accertamento, non gli era mai stato notificato correttamente. Mentre in primo grado il contribuente otteneva ragione, la Commissione Tributaria Regionale ribaltava la decisione, ritenendo sufficiente, ai fini della regolarità, la produzione da parte dell’ente impositore della comunicazione di avvenuto deposito dell’atto presso la casa comunale. Insoddisfatto, il contribuente portava il caso dinanzi alla Corte di Cassazione, lamentando proprio la violazione delle regole sulla notificazione art. 140 c.p.c.

Le Motivazioni della Decisione: Analisi della notificazione art. 140 c.p.c.

La Suprema Corte ha accolto il motivo di ricorso del contribuente, offrendo una disamina dettagliata e rigorosa degli obblighi che gravano sul soggetto notificante. I giudici hanno smontato la tesi della corte d’appello, giudicata troppo generica e non in linea con i principi consolidati.

I Tre Pilastri della Notifica

La Corte ha ribadito che la procedura di notificazione disciplinata dall’art. 140 del codice di procedura civile non si esaurisce con un singolo atto, ma richiede il compimento di tre formalità distinte e necessarie:
1. Deposito di una copia dell’atto presso la casa del Comune dove la notificazione deve eseguirsi.
2. Affissione di un avviso dell’avvenuto deposito alla porta dell’abitazione, dell’ufficio o dell’azienda del destinatario, in busta chiusa e sigillata.
3. Invio di una raccomandata con avviso di ricevimento (CAD) per comunicare al destinatario la notizia del deposito dell’atto.

L’omissione anche di uno solo di questi passaggi rende la notificazione nulla, a meno che non si dimostri che l’atto abbia comunque raggiunto il suo scopo.

Il Ruolo Cruciale della Raccomandata Informativa (CAD)

Il punto centrale della decisione riguarda l’importanza della terza formalità. Citando anche una fondamentale sentenza della Corte Costituzionale (n. 3 del 2010), la Cassazione ha specificato che la notifica si perfeziona per il destinatario non con la semplice spedizione della raccomandata, ma con il suo effettivo ricevimento o, in caso di mancata consegna, con il decorso di dieci giorni dalla spedizione (compiuta giacenza).

La Prova a Carico del Notificante

Di conseguenza, spetta alla parte che ha effettuato la notifica (in questo caso, l’Agenzia delle Entrate) dimostrare in giudizio di aver completato l’intero iter. Non è sufficiente produrre la comunicazione di avvenuto deposito; è indispensabile fornire la prova del perfezionamento dell’invio della raccomandata informativa, ovvero l’avviso di ricevimento della stessa, sottoscritto dal destinatario o con l’annotazione dell’agente postale. Questo documento è parte integrante della relazione di notifica e serve a verificare che l’atto sia entrato nella sfera di conoscibilità del destinatario.

Le Conclusioni della Corte e le Implicazioni Pratiche

La Corte di Cassazione ha concluso che la motivazione della Commissione Tributaria Regionale era generica e insufficiente, poiché non aveva verificato il corretto completamento di tutte le fasi della procedura notificatoria.

Cassazione con Rinvio

Per questo motivo, la sentenza impugnata è stata cassata. Il caso è stato rinviato alla Corte di giustizia tributaria di secondo grado, che dovrà riesaminare la questione attenendosi scrupolosamente ai principi di diritto enunciati dalla Cassazione. Il nuovo giudice dovrà verificare se il notificante ha fornito la prova completa di tutti gli adempimenti richiesti dall’art. 140 c.p.c.

Cosa Significa per il Contribuente

Questa ordinanza rafforza la tutela del contribuente, sottolineando che il diritto di difesa non può essere sacrificato da procedure di notifica incomplete o approssimative. Per i cittadini, ciò significa che è sempre possibile contestare la validità di un atto se non si ha la certezza che ogni passaggio della notifica sia stato eseguito a regola d’arte. Per le amministrazioni, è un monito a conservare e produrre tutta la documentazione necessaria a provare la regolarità del proprio operato, pena l’annullamento dei propri atti.

Quali sono i tre adempimenti necessari per una valida notificazione ai sensi dell’art. 140 c.p.c.?
Sono necessari tre adempimenti: 1) il deposito di una copia dell’atto nella casa comunale; 2) l’affissione dell’avviso di avvenuto deposito alla porta del destinatario in busta chiusa e sigillata; 3) l’invio di una raccomandata con avviso di ricevimento che informa del deposito.

Quando si perfeziona la notifica per il destinatario secondo l’art. 140 c.p.c.?
La notifica si perfeziona con il ricevimento della raccomandata informativa o, in alternativa, decorsi dieci giorni dalla data di spedizione della stessa (cosiddetta compiuta giacenza), come stabilito dalla Corte Costituzionale.

Chi ha l’onere di provare il corretto completamento della procedura di notificazione?
L’onere della prova spetta a chi effettua la notificazione. Questa parte deve dimostrare di aver adempiuto a tutte e tre le formalità previste dalla legge, inclusa la produzione dell’avviso di ricevimento della raccomandata informativa, per provare che l’atto è giunto a conoscenza del destinatario.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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