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Notifica telematica tardiva: quando si perfeziona?

Un’ordinanza della Cassazione chiarisce la regola sulla notifica telematica tardiva. Se una PEC viene inviata dopo le 21:00, per il destinatario si perfeziona alle 7:00 del giorno successivo. La Corte ha cassato la decisione di merito che aveva erroneamente dichiarato tardivo l’appello dell’Agenzia delle Entrate.

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Pubblicato il 23 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Notifica Telematica Tardiva: La Cassazione Chiarisce l’Orario di Perfezionamento

La questione della notifica telematica tardiva è cruciale nel processo telematico, dove il momento esatto in cui un atto si considera legalmente ricevuto può determinare l’esito di un giudizio. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale a tutela del diritto di difesa: una notifica via PEC inviata dopo le ore 21:00 si considera perfezionata per il destinatario solo alle 7:00 del mattino seguente. Analizziamo questa decisione per comprendere le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un avviso di accertamento fiscale emesso dall’Agenzia delle Entrate nei confronti di una società di persone per l’anno d’imposta 2013. La società impugnava con successo l’atto dinanzi alla Commissione Tributaria Provinciale, che annullava l’accertamento.

La sentenza di primo grado veniva notificata all’Agenzia delle Entrate tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) in data 11 settembre 2020, alle ore 23:37. L’Amministrazione finanziaria proponeva appello, ma la Commissione Tributaria Regionale lo dichiarava inammissibile per tardività. Secondo il giudice di secondo grado, la notifica si era perfezionata l’11 settembre e, di conseguenza, l’appello notificato l’11 novembre 2020 era stato depositato oltre il termine previsto dalla legge. Contro questa decisione, l’Agenzia delle Entrate proponeva ricorso per cassazione.

La Questione Giuridica e la notifica telematica tardiva

Il cuore del contendere era stabilire il momento esatto in cui la notifica della sentenza di primo grado si fosse legalmente perfezionata per l’Agenzia delle Entrate, in qualità di destinatario. Dalla soluzione di questo quesito dipendeva la tempestività, e quindi l’ammissibilità, dell’appello.

L’Agenzia sosteneva che, essendo la notifica avvenuta dopo le 21:00, il suo perfezionamento doveva slittare alle 7:00 del giorno successivo, ovvero il 12 settembre 2020. Se così fosse stato, il termine per impugnare sarebbe scaduto successivamente e l’appello sarebbe risultato tempestivo. La Commissione Regionale, invece, aveva considerato la notifica perfezionata alla data di invio, l’11 settembre.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, cassando la sentenza d’appello e chiarendo in modo definitivo la corretta interpretazione della normativa sulla notifica telematica tardiva.

I giudici di legittimità hanno fondato la loro decisione sull’articolo 16-septies del D.L. n. 179/2012. Questa norma stabilisce una fondamentale scissione degli effetti temporali per le notifiche telematiche effettuate dopo le ore 21:00:
1. Per il notificante, la notifica si considera perfezionata nel momento in cui viene generata la ricevuta di accettazione dal sistema.
2. Per il destinatario, la notifica si considera perfezionata alle ore 7:00 del giorno successivo.

La Corte ha inoltre precisato che la sentenza della Corte Costituzionale n. 75/2019, pur avendo dichiarato l’illegittimità costituzionale di tale norma, lo ha fatto solo nella parte relativa al notificante. La Consulta ha stabilito che non è ragionevole posticipare gli effetti della notifica per chi la effettua, ma ha lasciato pienamente valida ed efficace la regola prevista per il destinatario.

Di conseguenza, nel caso di specie, la notifica della sentenza di primo grado, essendo stata ricevuta dall’Agenzia delle Entrate alle 23:37 dell’11 settembre, doveva considerarsi legalmente perfezionata per quest’ultima solo alle ore 7:00 del 12 settembre 2020. A partire da tale momento iniziava a decorrere il termine per l’impugnazione, rendendo l’appello notificato l’11 novembre 2020 pienamente tempestivo.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza consolida un principio di garanzia essenziale per il destinatario delle notifiche telematiche. La regola del perfezionamento posticipato al mattino seguente per le notifiche serali e notturne è volta a tutelare il diritto di difesa, evitando che i termini perentori per le impugnazioni o altre attività processuali inizino a decorrere in orari in cui non è ragionevolmente esigibile una pronta reazione o consultazione professionale.

Gli operatori del diritto, avvocati e consulenti, devono quindi prestare massima attenzione a questa scissione temporale per calcolare correttamente i termini processuali. È fondamentale distinguere sempre il momento del perfezionamento per il notificante da quello per il destinatario, poiché da questa distinzione può dipendere la validità di un intero giudizio.

Quando si considera perfezionata una notifica via PEC inviata dopo le 21:00 per chi la riceve?
Secondo l’art. 16-septies del d.l. n. 179/2012, una notifica telematica eseguita dopo le ore 21:00 si considera perfezionata per il destinatario alle ore 7:00 del giorno successivo.

La sentenza della Corte Costituzionale n. 75/2019 ha cambiato le regole per il destinatario della notifica?
No. Quella sentenza ha dichiarato incostituzionale la norma solo nella parte in cui posticipava gli effetti della notifica per il mittente. La regola che sposta il perfezionamento alle 7:00 del giorno dopo per il destinatario è rimasta pienamente valida ed efficace.

Cosa succede se un giudice d’appello considera tardivo un ricorso senza applicare correttamente questa regola?
La sua sentenza è viziata per violazione di legge. Come avvenuto nel caso di specie, la parte soccombente può proporre ricorso per cassazione e ottenere l’annullamento della decisione errata, con rinvio della causa al giudice di merito per un nuovo esame.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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