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Notifica socio illimitatamente responsabile: Cassazione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha stabilito un principio cruciale in materia di riscossione tributaria per le società di persone. È stato chiarito che la notifica di una cartella di pagamento effettuata tempestivamente alla società è sufficiente a impedire la decadenza del diritto di riscossione anche nei confronti del socio illimitatamente responsabile. La successiva notifica al socio è necessaria solo per avviare l’esecuzione forzata nei suoi confronti e deve avvenire entro il termine di prescrizione, non quello di decadenza. Questa decisione ribalta la precedente sentenza di merito che aveva annullato le cartelle notificate al socio oltre il termine di decadenza.

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Pubblicato il 7 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Notifica al Socio Illimitatamente Responsabile: Basta Quella alla Società?

La gestione dei debiti fiscali nelle società di persone rappresenta una delle aree più complesse del diritto tributario, soprattutto quando si parla di responsabilità dei soci. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale sul tema della notifica al socio illimitatamente responsabile, stabilendo che la comunicazione tempestiva dell’atto impositivo alla società salva l’Amministrazione Finanziaria dalla decadenza anche nei confronti del socio. Analizziamo insieme la vicenda e le sue importanti implicazioni.

Il Caso: Una Notifica Contestata

La controversia nasce dall’impugnazione di quattro cartelle di pagamento notificate a un socio accomandatario di una società in accomandita semplice. Tali cartelle si riferivano a debiti per imposte dirette e IVA relativi a diversi periodi d’imposta, accertati in capo alla società.

Il socio sosteneva che gli atti gli fossero stati notificati oltre il termine di decadenza previsto dall’art. 25 del d.P.R. n. 602/1973 e che, in ogni caso, i crediti fossero prescritti. Sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale avevano dato ragione al contribuente, annullando le cartelle. Secondo i giudici di merito, la notifica effettuata alla società non era sufficiente a interrompere il termine di decadenza nei confronti del socio, il quale avrebbe dovuto ricevere l’atto entro lo stesso stringente termine.

La Decisione della Cassazione sulla notifica al socio illimitatamente responsabile

L’Amministrazione Finanziaria e l’Agente della Riscossione hanno proposto ricorso per Cassazione, lamentando la violazione di diverse norme, tra cui l’art. 25 del d.P.R. 602/1973 e gli articoli del codice civile sulla solidarietà nelle obbligazioni.

La Suprema Corte ha accolto i ricorsi, cassando la sentenza d’appello e rinviando la causa a un nuovo esame. Il principio di diritto affermato è netto: in presenza di un’obbligazione solidale, come quella tra la società di persone e i soci illimitatamente responsabili, la notifica tempestiva della cartella di pagamento a uno dei condebitori (la società) impedisce che si verifichi la decadenza nei confronti di tutti gli altri (i soci).

Le Motivazioni: Decadenza, Prescrizione e Solidarietà Passiva

La Corte fonda la sua decisione su un’interpretazione sistematica delle norme. Sebbene l’art. 1310 del codice civile, che estende gli effetti degli atti interruttivi della prescrizione a tutti i condebitori in solido, si riferisca testualmente alla ‘prescrizione’, la Cassazione ne ritiene possibile l’applicazione analogica anche in tema di ‘decadenza’ in materia tributaria. Questo in ragione della specialità della disciplina procedimentale che regola l’attività di diritto pubblico dell’amministrazione.

La motivazione chiave distingue due momenti:

1. Impedimento della decadenza: L’atto necessario a impedire la perdita del potere impositivo è la notifica della cartella entro il termine di legge. Essendo l’obbligazione solidale, è sufficiente che questa notifica sia effettuata nei confronti di uno solo dei debitori (la società) per preservare il diritto dell’ente impositore verso tutti.
2. Avvio dell’esecuzione forzata: La notifica della cartella al socio coobbligato, invece, non serve a impedire la decadenza, ma ha il solo scopo di renderlo edotto della pretesa e di costituire titolo esecutivo per agire contro il suo patrimonio personale. Questa seconda notifica non deve rispettare il termine di decadenza, ma quello, più lungo, di prescrizione decennale del credito, che decorre da quando la pretesa verso la società è diventata definitiva.

La Corte ha quindi censurato la decisione dei giudici di merito, che avevano erroneamente applicato il termine decadenziale anche alla notifica personale al socio, senza considerare l’effetto conservativo prodotto dalla precedente notifica alla società.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per Soci e Amministratori

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale di grande importanza pratica. I soci illimitatamente responsabili di società di persone non possono più ritenersi al sicuro solo perché non hanno ricevuto personalmente la cartella di pagamento entro i termini di decadenza previsti per la società. Se l’atto è stato notificato tempestivamente alla compagine sociale, il diritto dell’Amministrazione Finanziaria di agire nei loro confronti è salvo.

Di conseguenza, per i soci diventa fondamentale monitorare attentamente la posizione fiscale della società e gli atti ad essa notificati, poiché una pretesa fiscale divenuta definitiva nei confronti dell’ente si estende inevitabilmente e solidalmente al loro patrimonio personale. La loro unica difesa, a quel punto, sarà eccepire l’eventuale prescrizione del credito, il cui termine inizia a decorrere solo dalla definitività dell’accertamento notificato alla società.

La notifica di una cartella di pagamento alla sola società è sufficiente per interrompere la decadenza anche nei confronti del socio illimitatamente responsabile?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, la tempestiva notifica della cartella a uno dei condebitori in solido (la società) impedisce la decadenza del potere di riscossione nei confronti di tutti gli altri coobbligati, inclusi i soci illimitatamente responsabili.

Qual è la differenza tra la notifica alla società e quella al socio?
La notifica alla società entro il termine di legge serve a impedire la decadenza e a consolidare la pretesa fiscale. La successiva notifica al socio, invece, ha la funzione di avviare l’azione esecutiva nei suoi confronti e deve avvenire entro il termine di prescrizione del credito, non di decadenza.

Cosa significa che la decadenza non ammette interruzione?
Significa che, a differenza della prescrizione, la decadenza può essere impedita solo dal compimento dell’atto specifico previsto dalla legge (in questo caso, la notifica della cartella) entro il termine perentorio. Tuttavia, la Corte ha chiarito che, in ambito tributario e in caso di obbligazione solidale, il compimento di quest’atto verso un debitore ha effetto anche per gli altri.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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