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Notifica ricorso cassazione: errore e sanatoria

Un contribuente contesta la liquidazione delle spese legali. Tuttavia, la Corte di Cassazione rileva un vizio preliminare: la notifica del ricorso per cassazione è stata inviata all’Avvocatura dello Stato invece che all’Agenzia. La Corte dichiara la notifica nulla ma sanabile e ordina al ricorrente di rinnovarla entro 60 giorni, rinviando la decisione nel merito.

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Pubblicato il 9 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Notifica Ricorso Cassazione: Errore all’Avvocatura e Rimedi

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione affronta un caso apparentemente incentrato sulla quantificazione delle spese legali, ma che si risolve su una questione preliminare di cruciale importanza: le regole per una corretta notifica del ricorso per cassazione all’Agenzia delle Entrate Riscossione. La decisione chiarisce cosa accade quando l’atto viene erroneamente indirizzato all’Avvocatura dello Stato e quali sono le possibilità di rimediare all’errore.

I Fatti del Caso: La Controversia sulle Spese Legali

Un contribuente, dopo aver vinto una causa contro l’Agenzia delle Entrate Riscossione relativa a un’intimazione di pagamento di circa 17.000 euro, si era visto liquidare le spese legali in misura ritenuta insoddisfacente. In primo grado gli erano stati riconosciuti 1.000 euro, mentre in appello la cifra totale per entrambi i gradi di giudizio era stata fissata a 2.500 euro.

Ritenendo l’importo ancora troppo basso e calcolato in violazione dei parametri ministeriali, il contribuente ha proposto ricorso in Cassazione. Le sue censure erano specifiche: la corte d’appello non aveva liquidato le spese per singole fasi e gradi, si era discostata immotivatamente dai valori medi previsti dalla legge, scendendo addirittura al di sotto dei minimi inderogabili senza fornire alcuna giustificazione.

La Questione Procedurale: L’Errore nella Notifica Ricorso Cassazione

Prima ancora di esaminare il merito della questione sulle spese legali, la Corte di Cassazione ha rilevato d’ufficio un vizio procedurale. Il ricorso del contribuente era stato notificato, tramite Posta Elettronica Certificata (PEC), unicamente all’Avvocatura Generale dello Stato.

Questo dettaglio si è rivelato decisivo. L’Agenzia delle Entrate Riscossione, infatti, è un ente con una propria autonomia e, sebbene possa avvalersi del patrocinio dell’Avvocatura dello Stato, la notifica degli atti processuali deve essere primariamente indirizzata alla sua sede legale o al domicilio eletto, a meno che non si sia già costituita in giudizio tramite l’Avvocatura stessa, cosa non avvenuta nei gradi di merito. L’errore nella notifica del ricorso per cassazione ha quindi spostato l’attenzione dal calcolo delle spese alla validità stessa dell’atto introduttivo del giudizio di legittimità.

Le Motivazioni della Corte

La Corte ha richiamato un principio consolidato, espresso dalle Sezioni Unite (sentenza n. 22641/2007), per risolvere la questione. Secondo questo orientamento, la notifica di un ricorso per cassazione all’Avvocatura dello Stato, anziché direttamente all’Agenzia delle Entrate (quando quest’ultima non era difesa dall’Avvocatura nel merito), non è inesistente, ma semplicemente nulla.

La distinzione è fondamentale:
* Inesistenza: Si verifica quando l’atto manca degli elementi essenziali per essere identificato come una notifica. È un vizio insanabile.
* Nullità: Si verifica quando la notifica, pur esistente, è affetta da vizi. È un vizio che può essere sanato.

Nel caso di specie, esiste un “astratto collegamento” tra il luogo della notifica (l’Avvocatura) e il destinatario (l’Agenzia), dato che quest’ultima ha la facoltà di farsi rappresentare dalla prima. Pertanto, l’errore genera una nullità sanabile.

La sanatoria può avvenire in due modi: o con la costituzione in giudizio dell’Agenzia, che con il suo comportamento accetta la notifica, oppure, in sua assenza, attraverso l’istituto della rinnovazione della notificazione previsto dall’art. 291 del codice di procedura civile. Poiché l’Agenzia non si è costituita, la Corte ha optato per la seconda via.

Le Conclusioni: Gli Effetti Pratici della Decisione

In conclusione, la Corte di Cassazione non ha deciso nel merito la questione delle spese legali. Ha invece emesso un’ordinanza interlocutoria con cui ha disposto il rinvio della causa a nuovo ruolo, ordinando al ricorrente di procedere alla rinnovazione della notifica del ricorso per cassazione. Il contribuente avrà 60 giorni di tempo dalla comunicazione dell’ordinanza per notificare correttamente l’atto all’Agenzia delle Entrate Riscossione. Solo una volta sanato questo vizio procedurale, la Corte potrà esaminare la fondatezza delle doglianze relative alla liquidazione delle spese legali. Questa pronuncia ribadisce l’importanza del rispetto delle forme processuali e offre un’ancora di salvezza in caso di errori sanabili.

Cosa succede se un ricorso per cassazione contro l’Agenzia Riscossione viene notificato all’Avvocatura dello Stato?
Secondo la Corte di Cassazione, se l’Agenzia non era difesa dall’Avvocatura nei precedenti gradi di giudizio, la notifica è nulla. Tuttavia, non è inesistente e può essere sanata.

Come può essere sanata una notifica nulla?
La nullità può essere sanata in due modi: o se l’ente si costituisce in giudizio senza eccepire il vizio, oppure se il giudice ordina alla parte di rinnovare la notificazione entro un termine perentorio, come avvenuto in questo caso.

Qual è stata la decisione finale della Corte in questo caso?
La Corte non ha deciso la controversia nel merito. Ha emesso un’ordinanza interlocutoria con cui ha ordinato al ricorrente di rinnovare la notifica del ricorso all’Agenzia delle Entrate Riscossione entro 60 giorni, rinviando la causa per la successiva trattazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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