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Notifica ricorso cassazione: come evitare la nullità

La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha stabilito che la notifica ricorso cassazione effettuata al difensore della parte originaria, nel frattempo succeduta per legge da un nuovo ente, è invalida. Tuttavia, tale invalidità costituisce una nullità sanabile. La Corte ha ordinato alla parte ricorrente di rinnovare la notifica presso l’Avvocatura dello Stato, competente per la difesa del nuovo ente, salvando così il ricorso dalla declaratoria di inammissibilità.

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Pubblicato il 5 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Notifica Ricorso Cassazione: Guida per Evitare la Nullità in caso di Successione tra Enti

La corretta esecuzione della notifica ricorso cassazione è un passaggio cruciale per la validità stessa dell’impugnazione. Un errore in questa fase può avere conseguenze fatali, portando all’inammissibilità del ricorso. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione illumina un caso specifico e sempre più frequente: la notifica all’ente della riscossione dopo la successione legale avvenuta per legge. Vediamo nel dettaglio cosa è stato deciso e quali lezioni pratiche possiamo trarne.

I Fatti del Caso

Un contribuente impugnava una sentenza della Commissione Tributaria Regionale che aveva respinto il suo appello contro una cartella di pagamento relativa a tasse automobilistiche. Il contribuente, quindi, presentava ricorso per cassazione. Il problema sorgeva al momento della notifica: il ricorso veniva notificato all’avvocato che aveva difeso l’originario agente della riscossione nei precedenti gradi di giudizio. Tuttavia, nel frattempo, per effetto di una legge specifica (il d.l. n. 193 del 2016), a quell’agente era subentrata l’Agenzia delle Entrate Riscossione (AdER).

La Successione Legale e la Notifica Ricorso Cassazione

Il cuore della questione risiede nella natura della successione tra i due enti. La Corte chiarisce che il subentro di AdER all’originario agente della riscossione è un fenomeno di successione universale che avviene ex lege, cioè per diretta previsione di legge. Questo automatismo ha importanti ripercussioni sulla rappresentanza processuale.

La Corte ha stabilito che l’ultrattività del mandato, ovvero la validità del mandato conferito al difensore dell’ente originario, non si estende al giudizio di legittimità. In altre parole, l’avvocato che difendeva il vecchio agente della riscossione non può essere considerato automaticamente il difensore del nuovo ente (AdER) davanti alla Corte di Cassazione. Per prassi consolidata e accordi specifici, la difesa di AdER in Cassazione è affidata all’Avvocatura Generale dello Stato.

L’Errore nella Notifica

Di conseguenza, la notifica del ricorso effettuata presso il domicilio del difensore dell’ente estinto è da considerarsi invalida. Non è stata indirizzata al soggetto che è effettivamente parte del processo per effetto della successione legale, né al suo legittimo rappresentante processuale in quella sede.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte Suprema, richiamando precedenti pronunce delle Sezioni Unite, ha delineato un principio fondamentale. La cessazione della parte originaria e il subentro automatico del successore sono disposti da una norma di legge. Pertanto, la notifica eseguita al successore ex lege (AdER) presso il difensore della parte originaria è viziata.

Tuttavia, la Corte fa una distinzione cruciale: non si tratta di un’inesistenza della notifica, che non lascerebbe scampo al ricorrente, ma di una mera nullità. Questa nullità è suscettibile di sanatoria, cioè può essere ‘guarita’. La sanatoria può avvenire o con la costituzione spontanea in giudizio dell’ente (che in questo caso non è avvenuta) o, come disposto dalla legge, attraverso la rinnovazione della notifica.

Le Conclusioni

In applicazione dell’art. 291 del codice di procedura civile, la Corte di Cassazione non ha dichiarato inammissibile il ricorso, ma ha ordinato alla parte ricorrente di procedere a una nuova notifica. Questa volta, il ricorso per cassazione dovrà essere correttamente notificato all’Agenzia delle Entrate Riscossione presso l’Avvocatura dello Stato.

Questa ordinanza offre una lezione pratica di grande importanza per gli avvocati: in presenza di una successione legale tra enti, è imperativo verificare chi sia il nuovo soggetto parte del processo e, soprattutto, chi sia il suo legittimo rappresentante in giudizio. Notificare all’indirizzo ‘vecchio’ espone al rischio di una nullità che, sebbene sanabile, comporta ritardi e la necessità di un’ulteriore attività processuale.

Cosa succede se il ricorso per cassazione viene notificato al difensore dell’ente originario, nel frattempo sostituito per legge da un nuovo ente?
La notifica è invalida. Secondo la Corte, poiché la successione avviene per legge, il mandato al vecchio difensore non si estende automaticamente al nuovo ente per il giudizio di cassazione. L’atto deve essere notificato al successore legale presso il suo difensore competente, che in questo caso è l’Avvocatura dello Stato.

L’invalidità della notifica comporta sempre l’inammissibilità del ricorso?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che in questo caso si tratta di una ‘nullità sanabile’ e non di un’inesistenza della notifica. Questo significa che il vizio può essere corretto.

Come si può correggere una notifica nulla in un caso come questo?
La nullità può essere sanata attraverso la rinnovazione della notifica. La Corte, applicando l’art. 291 del codice di procedura civile, ordina alla parte ricorrente di notificare nuovamente l’atto, questa volta all’indirizzo corretto, ovvero all’Agenzia delle Entrate Riscossione presso l’Avvocatura dello Stato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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