LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Notifica persona giuridica: guida alla nullità ex 140

Una società si è vista dichiarare inammissibile un ricorso tributario perché ritenuto tardivo. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, stabilendo un principio fondamentale sulla notifica a persona giuridica. Se la notifica presso la sede fallisce, la procedura ex art. 140 c.p.c. deve essere indirizzata alla persona fisica del legale rappresentante, non all’ente in forma impersonale. L’errata procedura ha reso nulla la notifica, facendo decorrere il termine per l’impugnazione solo dal momento dell’effettiva conoscenza dell’atto da parte della società.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 1 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Notifica a Persona Giuridica: Quando è Nulla? La Cassazione Chiarisce

La corretta notifica a una persona giuridica è un passaggio cruciale che determina la validità di un intero procedimento e, soprattutto, la decorrenza dei termini per difendersi. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: se la notifica presso la sede sociale fallisce, non si può procedere con le forme dell’art. 140 c.p.c. nei confronti della società in quanto tale. La procedura deve, invece, essere indirizzata personalmente al legale rappresentante. Vediamo nel dettaglio il caso e le importanti conclusioni dei giudici.

I Fatti del Caso: un Ricorso Dichiarato Tardivo

Una società contribuente aveva impugnato una cartella di pagamento, ottenendo ragione in primo grado. L’Agenzia delle Entrate, tuttavia, proponeva appello e la Commissione Tributaria Regionale ribaltava la decisione, dichiarando il ricorso originario della società inammissibile per tardività.
Secondo i giudici d’appello, il termine di sessanta giorni per impugnare era scaduto, calcolandolo dalla data in cui una raccomandata informativa era stata ricevuta dal portiere dello stabile della società. Questa raccomandata seguiva un tentativo di notifica non andato a buon fine per temporanea assenza del destinatario. La società, ritenendo la notifica viziata, ha portato il caso dinanzi alla Corte di Cassazione, sostenendo che la procedura seguita fosse errata.

L’Errore Procedurale e la Nullità della Notifica a Persona Giuridica

Il cuore della controversia risiede nelle modalità di notifica agli enti. L’articolo 145 del codice di procedura civile stabilisce che la notifica si esegue presso la sede della persona giuridica, consegnando l’atto al rappresentante legale o a persona incaricata.
Cosa accade se questo primo tentativo fallisce per irreperibilità (anche solo temporanea) di tali soggetti? La legge prevede che la notifica possa avvenire secondo le modalità previste per le persone fisiche (artt. 138, 139, 140, 141 c.p.c.), ma con una precisazione essenziale: la notifica deve essere indirizzata alla persona fisica che rappresenta l’ente.

Nel caso specifico, l’agente della riscossione, dopo il tentativo fallito presso la sede, aveva attivato la procedura dell’art. 140 c.p.c. (deposito dell’atto presso la casa comunale e invio di raccomandata informativa), ma aveva erroneamente indirizzato la raccomandata alla società stessa, in forma impersonale, e non al suo legale rappresentante. Questo, secondo la Cassazione, costituisce un vizio insanabile che rende la notifica nulla.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso della società, ha chiarito in modo inequivocabile la corretta interpretazione delle norme. I giudici hanno affermato che la forma di notificazione prevista dall’art. 140 c.p.c. non può essere eseguita nei confronti dell’ente in quanto tale. Il vano esperimento delle modalità ordinarie presso la sede sociale (art. 145, comma 1, c.p.c.) consente sì di utilizzare le forme alternative, ma solo se dirette alla persona fisica che riveste la carica di legale rappresentante.

Di conseguenza, la notifica non si era mai perfezionata. L’erronea declaratoria di inammissibilità per tardività è stata quindi cassata. La Corte ha stabilito che il termine per impugnare non poteva decorrere dalla data di ricezione della raccomandata viziata, ma dal giorno in cui la società aveva avuto effettiva e inequivocabile conoscenza dell’atto, ovvero quando lo aveva materialmente ritirato presso la casa comunale. Calcolando da quella data, il ricorso risultava tempestivo.

Conclusioni

Questa pronuncia sottolinea l’importanza del rigore formale nelle procedure di notificazione, specialmente quando coinvolgono soggetti diversi dalle persone fisiche. Un errore, anche se apparentemente minore, come l’errato destinatario di una raccomandata informativa, può compromettere l’intera procedura e avere conseguenze determinanti sull’esito di una controversia. Per le società, è un monito a verificare sempre con attenzione la correttezza delle notifiche ricevute, poiché un vizio procedurale può ‘riaprire’ termini che si credevano scaduti. Per gli enti notificatori, è un richiamo alla necessità di seguire scrupolosamente il dettato normativo, indirizzando gli atti alla persona fisica del legale rappresentante qualora le vie ordinarie si rivelino impraticabili.

Come deve essere effettuata la notifica a una persona giuridica se il tentativo presso la sede sociale fallisce?
La notifica deve essere eseguita nei confronti della persona fisica che rappresenta legalmente l’ente, seguendo le modalità previste per le persone fisiche (es. artt. 140 e 143 c.p.c.), e non può essere indirizzata all’ente in forma impersonale.

Una notifica ex art. 140 c.p.c. indirizzata direttamente alla società, invece che al suo legale rappresentante, è valida?
No, secondo la Corte di Cassazione tale notifica è errata e non perfeziona la procedura. Di conseguenza, è da considerarsi nulla.

Da quando decorre il termine per impugnare un atto se la notifica è nulla ma l’atto viene comunque ritirato?
Il termine per l’impugnazione decorre dal momento in cui il contribuente ha avuto piena ed inequivocabile conoscenza dell’atto, che nel caso specifico coincide con il giorno del ritiro materiale del documento presso la casa comunale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati