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Notifica nulla e irreperibilità: i doveri del messo

La Corte di Cassazione ha stabilito che una notifica è nulla se basata su una dichiarazione di irreperibilità assoluta non supportata da adeguate ricerche. Nel caso esaminato, un contribuente ha impugnato una cartella di pagamento, sostenendo di non aver mai ricevuto l’avviso di accertamento prodromico. La notifica era stata eseguita secondo la procedura ex art. 60, lett. e), D.P.R. 600/1973, dopo che il portiere dello stabile aveva genericamente riferito del trasferimento del destinatario. La Suprema Corte ha accolto il ricorso del contribuente, affermando che la semplice dichiarazione del portiere non è sufficiente. Il messo notificatore ha il dovere di effettuare ricerche concrete nel Comune di domicilio fiscale (es. anagrafiche) per accertare che il contribuente non abbia più abitazione, ufficio o azienda, prima di poter legittimamente ricorrere alla procedura per irreperibilità assoluta. In assenza di tali ricerche, la notifica è da considerarsi nulla.

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Pubblicato il 19 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Notifica nulla e irreperibilità: i doveri del messo

La corretta notificazione degli atti tributari è un pilastro fondamentale per la validità della pretesa fiscale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio cruciale: una notifica nulla può derivare dalla frettolosa applicazione della procedura per ‘irreperibilità assoluta’ del contribuente. Questo accade quando il messo notificatore non compie le dovute ricerche prima di dichiarare una persona irreperibile, basandosi su informazioni sommarie. Analizziamo questa importante decisione per capire quali sono i doveri del notificatore e quali tutele ha il cittadino.

I Fatti del Caso: Una Notifica Contestata

La vicenda ha origine dalla notifica di una cartella di pagamento a un contribuente per imposte relative a un’annualità pregressa. Il contribuente impugnava l’atto, sostenendo di non aver mai ricevuto il presupposto avviso di accertamento, rendendo così la cartella illegittima.

Dalle indagini processuali emergeva che il messo notificatore aveva tentato di consegnare l’avviso presso il domicilio fiscale del cittadino. In quell’occasione, il portiere dello stabile aveva dichiarato che il destinatario si era trasferito altrove, senza specificare dove. Sulla base di questa sola informazione, il messo aveva attivato la procedura prevista per l’irreperibilità assoluta (art. 60, lett. e, D.P.R. 600/1973), che consiste nel deposito dell’atto presso la casa comunale.

La Commissione Tributaria di primo grado accoglieva il ricorso del contribuente, annullando la notifica. Tuttavia, la Commissione Tributaria Regionale ribaltava la decisione, ritenendo legittima la procedura seguita. Il caso giungeva così all’attenzione della Corte di Cassazione.

La Questione del Litisconsorzio Necessario in Appello

Prima di entrare nel merito della notifica, la Corte ha affrontato una questione procedurale sollevata dal contribuente: la mancata citazione in appello dell’Agente della Riscossione, che era invece parte del giudizio di primo grado.

La Cassazione ha respinto questo motivo di ricorso, chiarendo un punto fondamentale sul litisconsorzio necessario nel processo tributario. Citando anche una recente pronuncia delle Sezioni Unite, ha specificato che l’obbligo di citare in appello sia l’Agenzia delle Entrate sia l’Agente della Riscossione sussiste solo per le cause ‘inscindibili’. Questo si verifica, ad esempio, quando si contestano vizi propri della cartella di pagamento. Nel caso di specie, invece, l’unica doglianza riguardava la notifica dell’avviso di accertamento, un atto dell’Agenzia delle Entrate. La causa era quindi ‘scindibile’ e la mancata citazione dell’Agente della Riscossione non invalidava il processo d’appello.

Notifica Nulla: Irreperibilità Assoluta vs. Relativa

Il cuore della decisione riguarda la distinzione tra irreperibilità relativa e assoluta e le conseguenze sulla validità della notifica. La Corte ha stabilito che la Commissione Tributaria Regionale aveva errato nel considerare valida la procedura seguita.

L’irreperibilità si definisce:
* Relativa: quando l’indirizzo del destinatario è noto, ma al momento della consegna non viene trovato né lui né un’altra persona abilitata a ricevere l’atto.
* Assoluta: quando il destinatario si è trasferito in un luogo sconosciuto e non ha più un’abitazione, un ufficio o un’azienda nel Comune del suo domicilio fiscale.

La procedura per l’irreperibilità assoluta è meno garantista per il contribuente e può essere utilizzata solo quando sussistono i suoi rigidi presupposti.

I Doveri di Ricerca del Messo Notificatore

La Corte ha ribadito che il messo notificatore, prima di poter dichiarare l’irreperibilità assoluta, ha l’obbligo di svolgere delle ricerche effettive e concrete nel Comune dell’ultimo domicilio fiscale noto. La semplice e generica dichiarazione di un portiere (‘si è trasferito altrove’) è del tutto insufficiente a tal fine.

Il notificatore deve accertare, con ogni mezzo possibile, che il trasferimento sia avvenuto verso un luogo sconosciuto. Questo implica un’attività di verifica che può includere, ad esempio, la consultazione dei registri anagrafici del Comune. Solo dopo aver esaurito queste ricerche con esito negativo, e aver quindi appurato che il contribuente non è più reperibile in alcun modo in quel Comune, si può legittimamente ricorrere alla procedura di cui all’art. 60, lett. e).

Le Motivazioni della Cassazione

La Suprema Corte ha motivato la sua decisione cassando la sentenza d’appello e dichiarando la notifica nulla. I giudici hanno sottolineato che l’applicazione della procedura per irreperibilità assoluta, essendo meno garantista, richiede un rigoroso accertamento dei suoi presupposti. Il messo notificatore non può esimersi dal suo dovere di ricerca, affidandosi a dichiarazioni generiche e non verificate. Nel caso specifico, la dichiarazione del portiere non forniva alcuna informazione utile a stabilire se il trasferimento fosse avvenuto all’interno dello stesso Comune o altrove, né se fosse possibile reperire il nuovo indirizzo tramite i registri pubblici. Mancando questa attività di indagine preliminare, il ricorso alla procedura per irreperibili assoluti è stato considerato illegittimo e, di conseguenza, la notifica dell’avviso di accertamento è stata dichiarata nulla. Per quanto riguarda il motivo procedurale, la Corte ha rigettato la censura basandosi sul principio, consolidato dalle Sezioni Unite, secondo cui il litisconsorzio necessario in appello tra ente impositore e agente della riscossione sussiste solo per cause inscindibili, condizione non presente nel caso in esame, dove si discuteva unicamente di un vizio dell’atto presupposto.

Conclusioni: L’Importanza della Diligenza nella Notifica

Questa ordinanza rafforza un importante principio a tutela del contribuente: il diritto a una corretta informazione sugli atti che lo riguardano non può essere sacrificato da procedure di notifica superficiali. La decisione impone agli organi notificatori un obbligo di diligenza rafforzata. Non basta più una semplice constatazione sul luogo per dichiarare una persona ‘scomparsa’ ai fini fiscali. È necessario un’attività di ricerca documentata che dimostri l’impossibilità oggettiva di reperire il destinatario. Per i cittadini, questa sentenza rappresenta una garanzia fondamentale: una pretesa fiscale basata su una notifica nulla, perché eseguita senza le dovute cautele, può e deve essere contestata con successo.

Quando l’Agente della Riscossione è una parte necessaria nel processo di appello tributario?
Secondo la Corte, l’Agente della Riscossione è una parte necessaria in appello (litisconsorzio necessario) solo quando l’oggetto della contestazione riguarda vizi propri della cartella di pagamento o del suo operato (cause inscindibili). Se, come nel caso di specie, la contestazione riguarda solo la validità dell’atto presupposto (es. l’avviso di accertamento), la causa è considerata scindibile e non è obbligatorio citare in appello l’Agente della Riscossione.

Qual è la differenza tra irreperibilità relativa e assoluta ai fini della notifica?
L’irreperibilità è ‘relativa’ quando l’indirizzo del destinatario è corretto, ma al momento della consegna non si trova nessuno per ricevere l’atto. L’irreperibilità è ‘assoluta’ quando il destinatario non ha più né abitazione, né ufficio, né azienda nel comune del domicilio fiscale e si è di fatto trasferito in un luogo sconosciuto.

Cosa deve fare il messo notificatore prima di dichiarare l’irreperibilità assoluta di un contribuente?
Il messo notificatore non può basarsi sulla semplice e generica dichiarazione di terzi (come un portiere). Ha il dovere di svolgere ricerche effettive nel comune dell’ultimo domicilio fiscale noto del contribuente, ad esempio consultando i registri anagrafici, per verificare se la persona si sia trasferita e se il nuovo indirizzo sia rintracciabile. Solo se queste ricerche danno esito negativo, può procedere con la notifica per irreperibilità assoluta. In caso contrario, la notifica è nulla.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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