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Notifica irreperibilità relativa: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha annullato un avviso di presa in carico di un debito tributario, stabilendo un principio cruciale sulla notifica per irreperibilità relativa. La Corte ha chiarito che, per perfezionare la notifica, non è sufficiente la sola spedizione della raccomandata informativa (CAD) che avvisa del deposito dell’atto presso la casa comunale, ma è necessaria la prova dell’effettiva ricezione di tale comunicazione da parte del destinatario. In assenza di tale prova, la notifica è nulla e gli atti successivi sono illegittimi.

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Pubblicato il 10 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Notifica per irreperibilità relativa: quando è valida? La Cassazione detta le regole

La corretta esecuzione della procedura di notificazione degli atti è un pilastro fondamentale del nostro ordinamento, specialmente in materia tributaria. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio cruciale in tema di notifica per irreperibilità relativa, sottolineando che la validità dell’atto dipende dal completamento di tutti i passaggi previsti dalla legge, inclusa la prova dell’effettiva ricezione della comunicazione di avvenuto deposito (CAD). Vediamo insieme i dettagli di questa importante decisione.

I Fatti di Causa

Un contribuente si vedeva recapitare un avviso di presa in carico da parte dell’Agente della Riscossione per un importo di oltre 34.000 euro. Tale debito derivava da un precedente avviso di accertamento per omessa dichiarazione di redditi da locazione, che, secondo il contribuente, non gli era mai stato notificato. Egli decideva quindi di impugnare l’atto, sostenendo la nullità della procedura per vizio di notifica dell’atto presupposto.

Sia in primo grado che in appello, le commissioni tributarie davano torto al contribuente, ritenendo valida la notifica. Il caso approdava così dinanzi alla Corte di Cassazione, che è stata chiamata a pronunciarsi sulla corretta applicazione delle norme in materia di notificazione in caso di irreperibilità del destinatario.

La questione giuridica e la notifica per irreperibilità relativa

Il cuore della controversia verteva sulla corretta interpretazione delle procedure di notifica quando il destinatario è temporaneamente assente dal suo indirizzo, una condizione definita come “irreperibilità relativa”. Il ricorrente sosteneva che, in tale circostanza, l’ente notificatore non aveva fornito la prova di aver completato l’intero iter previsto dall’art. 140 del codice di procedura civile, in particolare mancava la prova della ricezione della seconda raccomandata, la cosiddetta Comunicazione di Avvenuto Deposito (CAD).

Secondo la legge, infatti, quando non è possibile consegnare l’atto direttamente al destinatario o a una persona abilitata, la procedura prevede tre passaggi fondamentali:
1. Il deposito di una copia dell’atto presso la casa comunale.
2. L’affissione di un avviso di deposito alla porta dell’abitazione.
3. L’invio di una raccomandata con avviso di ricevimento (CAD) per informare il destinatario del deposito.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso del contribuente, cassando la sentenza d’appello e decidendo nel merito la causa. I giudici hanno chiarito che, sebbene per la notifica delle cartelle di pagamento sia spesso ammessa una forma semplificata, nel caso specifico di notifica per irreperibilità relativa, la procedura da seguire è quella, più rigorosa, delineata dall’articolo 140 del codice di procedura civile.

La Corte ha ribadito un principio già consolidato dalla giurisprudenza, anche a Sezioni Unite: la notifica si perfeziona solo con la ricezione della raccomandata informativa (CAD) da parte del destinatario o, comunque, dopo dieci giorni dalla sua spedizione in caso di mancata consegna (compiuta giacenza). Pertanto, la sola spedizione della CAD non è sufficiente a rendere la notifica valida. È onere del notificante produrre in giudizio l’avviso di ricevimento della CAD o la documentazione relativa alla compiuta giacenza per dimostrare il corretto completamento dell’iter.

Nel caso in esame, mancando la prova dell’effettiva ricezione di tale comunicazione, la notifica dell’avviso di accertamento doveva considerarsi nulla.

Le Conclusioni

La decisione della Cassazione ha un’importante implicazione pratica: la nullità della notifica dell’atto presupposto (l’avviso di accertamento) travolge tutti gli atti successivi e dipendenti, incluso l’avviso di presa in carico emesso dall’Agente della Riscossione. Di conseguenza, il ricorso originario del contribuente è stato accolto.

Questa ordinanza rafforza le garanzie a tutela del contribuente, riaffermando che il diritto alla difesa può essere esercitato solo se si è pienamente a conoscenza degli atti che incidono sulla propria sfera giuridica. Per l’Amministrazione Finanziaria e gli Agenti della Riscossione, ciò significa che devono prestare la massima attenzione al rigoroso rispetto di tutte le formalità procedurali, conservando e, se necessario, producendo la prova documentale del loro corretto adempimento, pena l’invalidità dell’intera azione di recupero del credito.

Quando una notifica si considera perfezionata in caso di irreperibilità relativa del destinatario?
La notifica si perfeziona con la ricezione da parte del destinatario della raccomandata con avviso di ricevimento (CAD) che lo informa del deposito dell’atto presso la casa comunale, oppure, in caso di mancata consegna, trascorsi dieci giorni dalla data di spedizione della CAD.

È sufficiente la sola spedizione della raccomandata informativa (CAD) per rendere valida la notifica?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la sola spedizione non è sufficiente. L’ente notificante deve fornire la prova dell’avvenuta ricezione della CAD o della sua compiuta giacenza per dimostrare che la procedura di notifica si è conclusa correttamente.

Quali sono le conseguenze di una notifica non correttamente eseguita?
Una notifica eseguita senza rispettare tutte le formalità di legge è nulla. La nullità della notifica dell’atto presupposto (ad esempio, un avviso di accertamento) comporta l’invalidità di tutti gli atti successivi che si fondano su di esso, come la cartella di pagamento o l’avviso di presa in carico.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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