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Notifica irreperibilità assoluta: quando è nulla?

La Corte di Cassazione ha annullato una cartella di pagamento perché la comunicazione preventiva dell’esito di un controllo formale non era stata notificata validamente. Il caso riguardava una notifica per irreperibilità assoluta basata su una relata generica, che non documentava le ricerche effettivamente svolte dall’agente notificatore per rintracciare il contribuente. La Corte ha stabilito che per una valida notifica per irreperibilità assoluta non basta una formula di stile, ma è necessaria la prova di ricerche concrete e specifiche, la cui assenza rende la notifica nulla e, di conseguenza, nullo l’atto impositivo successivo.

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Pubblicato il 26 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Notifica per irreperibilità assoluta: la Cassazione fissa i paletti

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 27699 del 2024, affronta un tema cruciale nel contenzioso tributario: la validità della notifica per irreperibilità assoluta. Spesso i contribuenti si vedono recapitare atti impositivi senza aver mai ricevuto le comunicazioni preventive obbligatorie. Questo caso chiarisce quali sono i doveri dell’Amministrazione Finanziaria e dei suoi agenti notificatori per considerare legittima una notifica a un destinatario ritenuto irreperibile, con importanti conseguenze sulla validità degli atti successivi.

Il caso: una cartella di pagamento senza preavviso

Un contribuente professionista impugnava una cartella di pagamento per circa mille euro, relativa a presunti versamenti IRPEF omessi per l’anno d’imposta 2015. La cartella era stata emessa a seguito di un controllo formale (ex art. 36-ter D.P.R. 600/1973), il cui esito, secondo l’Agenzia delle Entrate, era stato regolarmente comunicato al contribuente.

Il contribuente, tuttavia, sosteneva di non aver mai ricevuto tale comunicazione, atto fondamentale che permette di fornire chiarimenti e, potenzialmente, evitare l’iscrizione a ruolo del debito. I giudici di primo e secondo grado avevano respinto le sue ragioni, ritenendo valida la notifica effettuata dall’Agenzia. Il caso è quindi giunto dinanzi alla Corte di Cassazione.

La questione della notifica per irreperibilità assoluta

Il fulcro della controversia risiedeva nella modalità con cui era stata tentata la notifica della comunicazione di irregolarità. L’Agenzia delle Entrate aveva utilizzato la procedura prevista per i destinatari in condizione di irreperibilità assoluta, depositando l’atto presso la casa comunale.

Il ricorrente contestava tale procedura su due fronti principali:
1. Carenza della relata di notifica: La relazione dell’agente notificatore si limitava a una formula generica e prestampata, attestante l’irreperibilità del contribuente a seguito di “indagini presso anagrafe comunale e/o camera di commercio”, senza specificare quali ricerche concrete fossero state effettivamente svolte sul posto.
2. Inidoneità della prova: L’Amministrazione Finanziaria produceva un semplice estratto di tracciamento dal sito del corriere privato, non sottoscritto, come prova dell’avvenuto tentativo di consegna. Secondo il contribuente, tale documento non ha il valore probatorio della cartolina di ritorno o di una relata di notifica formale.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto i motivi di ricorso del contribuente, ritenendo la notifica nulla e, di conseguenza, cassando la sentenza impugnata con rinvio.

La nullità della relata di notifica generica

I giudici hanno ribadito un principio consolidato: il ricorso alla procedura di notifica per persone irreperibili (art. 143 c.p.c.) non può basarsi sulle sole risultanze anagrafiche. È necessario che l’agente notificatore compia effettive e concrete ricerche nel luogo di ultima residenza nota del destinatario. Soprattutto, è indispensabile che di tali ricerche venga dato espresso conto nella relata di notifica.

Nel caso di specie, la dicitura utilizzata era una formula astratta e di stile, che non dava atto di alcuna attività specifica svolta con riferimento al caso concreto. Non era possibile comprendere dalla relata se l’agente si fosse recato sul posto, quali indagini avesse compiuto e quale ne fosse stato l’esito. Questa carenza rende la presunta irreperibilità incomprensibile e non verificabile, viziando insanabilmente la notifica.

L’inefficacia del tracking online come prova

La Corte ha inoltre specificato che un estratto dal sito web dell’operatore postale, che riporta il tracciamento della spedizione, non può dimostrare il perfezionamento della notifica. A maggior ragione se, come nel caso esaminato, tale documento è privo di qualsiasi sottoscrizione da parte del notificatore. Questo tipo di prova non ha l’efficacia fidefaciente di una relata di notifica compilata secondo le norme.

Le conseguenze sulla cartella di pagamento

La nullità della notifica dell’atto presupposto (la comunicazione dell’esito del controllo formale) travolge l’atto successivo (la cartella di pagamento). La Corte ha precisato che l’impugnazione della cartella da parte del contribuente non può “sanare” il vizio. La comunicazione preventiva, infatti, ha lo scopo preciso di instaurare un contraddittorio prima dell’iscrizione a ruolo, consentendo al contribuente di segnalare errori o fornire dati non considerati. La sua omissione o notifica invalida lede questo diritto fondamentale, rendendo illegittima la successiva pretesa impositiva.

Le conclusioni: implicazioni pratiche della sentenza

Questa decisione rafforza le tutele del contribuente nel processo di accertamento fiscale. Stabilisce chiaramente che l’Amministrazione Finanziaria non può ricorrere con leggerezza alla procedura di notifica per irreperibilità assoluta. Per dichiarare un cittadino “irreperibile”, non è sufficiente non trovarlo a un indirizzo: l’agente notificatore deve dimostrare, con una relazione dettagliata e specifica, di aver svolto tutte le ricerche del caso. In assenza di tale prova rigorosa, la notifica è nulla e gli atti impositivi che ne derivano possono essere annullati dal giudice.

Quando una notifica a una persona dichiarata assolutamente irreperibile è considerata nulla?
La notifica è nulla quando la relata dell’agente notificatore è generica e non dà conto delle effettive e concrete ricerche svolte nel luogo di ultima residenza nota per rintracciare il destinatario. Una formula di stile prestampata non è sufficiente a provare l’irreperibilità.

Un estratto del tracking online di un corriere privato può sostituire la relata di notifica o la cartolina di ritorno?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che un estratto dal sito dell’operatore postale, specialmente se non sottoscritto, non ha l’efficacia probatoria di una relata di notifica formale e non può dimostrare il perfezionamento o il valido tentativo di notifica.

L’impugnazione della cartella di pagamento sana il vizio della mancata notifica dell’atto precedente (la comunicazione di irregolarità)?
No. Secondo la sentenza, la nullità della notifica della comunicazione dell’esito del controllo formale non viene sanata dall’impugnazione della successiva cartella di pagamento, poiché la comunicazione preventiva è un atto procedimentale necessario per garantire il diritto del contribuente al contraddittorio prima dell’iscrizione a ruolo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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