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Notifica irreperibilità assoluta: quando è nulla?

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 14993/2025, ha stabilito che la notifica di un avviso di accertamento per irreperibilità assoluta è nulla se il messo notificatore non documenta specificamente le ricerche effettuate per rintracciare il contribuente. La semplice dicitura ‘sconosciuto’ su un modulo prestampato non è sufficiente a provare la regolarità della procedura. Di conseguenza, il ricorso del contribuente, che era stato considerato tardivo, è stato ritenuto tempestivo a causa dell’inesistenza della notifica.

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Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Notifica per irreperibilità assoluta: la Cassazione stabilisce quando è nulla

La corretta notifica degli atti fiscali è un pilastro fondamentale per la tutela dei diritti del contribuente. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 14993/2025) è intervenuta su un tema cruciale: la validità della notifica per irreperibilità assoluta. Questa procedura speciale, prevista quando il destinatario è introvabile, richiede un rigore formale che, se non rispettato, può portare all’annullamento dell’intero atto impositivo. Vediamo nel dettaglio cosa ha deciso la Suprema Corte.

I Fatti di Causa

Un contribuente impugnava un avviso di accertamento relativo all’anno d’imposta 2007. In primo grado, il ricorso veniva accolto per un difetto di notifica. L’Amministrazione Finanziaria proponeva appello e la Commissione Tributaria Regionale (CTR) ribaltava la decisione. Secondo la CTR, la notifica, eseguita con il rito dell’irreperibilità assoluta, era da considerarsi valida. Il giudice di appello riteneva sufficiente la constatazione di diversi tentativi di accesso e non necessaria l’indicazione di ulteriori ricerche nella relata di notifica. Di conseguenza, il ricorso originario del contribuente veniva dichiarato tardivo, in quanto presentato oltre i termini di legge decorrenti da una notifica ritenuta valida. Il contribuente, ritenendo la notifica inesistente, proponeva quindi ricorso per cassazione.

La notifica per irreperibilità assoluta e l’obbligo di ricerca

Il cuore della questione ruotava attorno all’interpretazione dell’art. 60, comma 1, lett. e), del d.P.R. n. 600/1973. Il contribuente sosteneva che la notifica fosse inesistente per due motivi principali: primo, l’Amministrazione Finanziaria era a conoscenza del suo domicilio fiscale e avrebbe dovuto procedere con il rito ordinario; secondo, il messo notificatore non aveva dato atto delle ricerche effettuate per rintracciarlo, limitandosi a un’attestazione generica.

La Corte di Cassazione ha accolto il primo motivo di ricorso, ritenendo assorbiti gli altri. Gli Ermellini hanno ribadito un principio consolidato nella loro giurisprudenza: la procedura di notifica per irreperibilità assoluta richiede che il messo notificatore dimostri concretamente di aver svolto le opportune ricerche per accertare che il contribuente non abbia più abitazione, ufficio o azienda nel Comune del domicilio fiscale.

Le motivazioni

La Corte ha specificato che una notifica basata su un modello prestampato che riporta espressioni generiche (come ‘sconosciuto/trasferito’) è invalida. Tale modalità, infatti, impedisce qualsiasi controllo sull’operato del messo e non costituisce una valida attestazione di pubblico ufficiale. I giudici hanno chiarito che non è sufficiente la semplice dicitura ‘sconosciuto’ apposta sulla relata; è invece indispensabile che vengano indicate le specifiche attività di ricerca compiute. In assenza di queste indicazioni, la notifica deve considerarsi viziata, se non addirittura inesistente. Questo vizio rende la notifica inidonea a far decorrere i termini per l’impugnazione. Di conseguenza, la CTR aveva errato nel dichiarare tardivo il ricorso del contribuente, poiché egli era venuto a conoscenza dell’atto solo in un momento successivo, a seguito di procedure esecutive avviate a suo carico.

Le conclusioni

La Suprema Corte ha cassato la sentenza impugnata e ha rinviato la causa alla Corte di giustizia tributaria di secondo grado del Lazio, in diversa composizione. Il giudice del rinvio dovrà riesaminare la controversia uniformandosi al principio di diritto espresso: per una valida notifica per irreperibilità assoluta, il messo deve indicare le ricerche effettuate per reperire il destinatario. La mancanza di tale specificazione rende la notifica invalida, con la conseguenza che il ricorso del contribuente deve essere considerato tempestivo. Questa decisione rafforza la tutela del contribuente, imponendo all’Amministrazione Finanziaria un onere di diligenza e trasparenza nelle procedure di notificazione.

Quando è nulla una notifica per irreperibilità assoluta?
Una notifica per irreperibilità assoluta è nulla quando il messo notificatore non indica nella relata di notifica le specifiche e concrete ricerche che ha effettuato per rintracciare il destinatario nel comune del suo domicilio fiscale.

La semplice dicitura ‘sconosciuto’ sulla relata di notifica è sufficiente a rendere valida la notifica?
No, la semplice dicitura ‘sconosciuto’ o l’uso di un modello prestampato con espressioni generiche non è sufficiente. Tale attestazione è considerata invalida perché impedisce un controllo effettivo sull’operato del notificatore.

Quali sono le conseguenze di una notifica nulla per irreperibilità assoluta?
Se la notifica è nulla, essa è inidonea a produrre effetti giuridici. Ciò significa che i termini per impugnare l’atto non iniziano a decorrere. Il ricorso del contribuente sarà quindi considerato tempestivo anche se presentato molto tempo dopo, purché entro i termini dalla sua effettiva conoscenza dell’atto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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