LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Notifica irreperibilità assoluta: i requisiti di validità

Un contribuente ha impugnato un’intimazione di pagamento sostenendo la mancata notifica degli avvisi di accertamento presupposti. L’Amministrazione Finanziaria aveva tentato una prima notifica per irreperibilità relativa (art. 140 c.p.c.) e una seconda per notifica irreperibilità assoluta (art. 60 d.P.R. 600/73). La Cassazione ha confermato la nullità della notifica, specificando che per l’irreperibilità relativa è necessaria la prova di ricezione della raccomandata informativa e, per l’irreperibilità assoluta, il notificatore deve documentare le ricerche effettive svolte per accertare l’assenza del destinatario dal comune.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 25 agosto 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Notifica Irreperibilità Assoluta: Quando è Valida? La Cassazione Fissa i Paletti

La corretta notifica degli atti fiscali è un presupposto fondamentale per la validità delle pretese dell’Amministrazione Finanziaria. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione torna sul tema delicato della notifica per irreperibilità assoluta, chiarendo in modo inequivocabile quali siano i doveri del messo notificatore per poter validamente ricorrere a questa procedura speciale. Analizziamo insieme la decisione e le sue importanti implicazioni pratiche.

I Fatti di Causa

Un contribuente si opponeva a un’intimazione di pagamento, lamentando di non aver mai ricevuto gli avvisi di accertamento che ne costituivano il fondamento. L’Amministrazione Finanziaria si difendeva sostenendo di aver correttamente eseguito la notifica. In un primo momento, aveva tentato la procedura per irreperibilità “relativa” (o temporanea assenza) prevista dall’art. 140 c.p.c. Successivamente, per maggiore cautela, aveva attivato anche la procedura per notifica per irreperibilità assoluta ai sensi dell’art. 60, comma 1, lett. e), del d.P.R. 600/73, che prevede l’affissione dell’atto all’albo comunale.

Sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale avevano dato ragione al contribuente, annullando gli atti. L’Amministrazione Finanziaria, ritenendo errata la decisione dei giudici di merito, ha quindi proposto ricorso in Cassazione.

La Procedura di Notifica per Irreperibilità Relativa

La Corte Suprema, prima di esaminare la questione principale, ribadisce i principi consolidati in materia di notifica a persone temporaneamente assenti (irreperibilità relativa). In questi casi, la procedura prevista dall’art. 140 c.p.c. si perfeziona non con la semplice spedizione, ma con l’effettiva ricezione da parte del destinatario della raccomandata informativa (la cosiddetta C.A.D., Comunicazione di Avvenuto Deposito) che lo avvisa del deposito dell’atto presso la casa comunale. Spetta all’ente notificante fornire la prova di tale ricezione, producendo in giudizio il relativo avviso.

Nel caso specifico, l’Amministrazione Finanziaria non aveva fornito alcuna prova né della spedizione né, tantomeno, della ricezione di tale raccomandata. Di conseguenza, il primo tentativo di notifica era da considerarsi nullo.

La Notifica per Irreperibilità Assoluta e i Doveri del Notificatore

Il cuore della controversia riguarda il secondo tentativo di notifica. La procedura per notifica per irreperibilità assoluta è eccezionale e può essere utilizzata solo quando il destinatario non ha più abitazione, ufficio o azienda nel comune di domicilio fiscale. Per accertare tale condizione, il messo notificatore non può basarsi su mere presunzioni o certificazioni anagrafiche.

La Corte di Cassazione, richiamando un orientamento consolidato, sottolinea che il notificatore ha il dovere di svolgere effettive e concrete ricerche nel luogo di ultima residenza nota. Queste ricerche devono essere documentate in modo specifico nella relata di notifica. Non è sufficiente utilizzare modelli prestampati con formule generiche che non permettono alcun controllo sull’operato dell’ufficiale. Tali attestazioni, infatti, per avere valore di atto pubblico, devono descrivere le attività svolte, altrimenti non sono contestabili neppure con querela di falso.

Le motivazioni

La Corte ha ritenuto il ricorso dell’Amministrazione Finanziaria infondato. Riguardo alla notifica ex art. 140 c.p.c. (irreperibilità relativa), è stato evidenziato che l’ente non aveva prodotto la documentazione attestante la spedizione e la ricezione della raccomandata informativa, adempimento essenziale per il perfezionamento della procedura.

Per quanto concerne la notifica per irreperibilità assoluta (art. 60 d.P.R. 600/73), i giudici hanno ribadito che questa procedura richiede un presupposto rigoroso: l’accertamento che il contribuente non sia più reperibile nel comune del suo domicilio fiscale. Tale accertamento non può limitarsi a una verifica anagrafica, ma deve consistere in ricerche reali e approfondite sul posto. La relata di notifica deve dare conto di queste ricerche. Nel caso di specie, l’Amministrazione non ha dimostrato che tali ricerche siano state effettuate, rendendo illegittimo il ricorso a questa modalità di notifica semplificata. La produzione tardiva di un certificato storico di residenza non è stata considerata sufficiente a sanare il vizio originario, essendo un documento estraneo all’attività di notificazione e rilasciato anni dopo i fatti.

Le conclusioni

La decisione riafferma un principio di garanzia fondamentale per il contribuente: le procedure di notifica speciali, come quella per irreperibilità assoluta, possono essere attivate solo in via residuale e dopo aver esperito con esito negativo ogni ragionevole tentativo di reperire il destinatario. L’onere di dimostrare di aver effettuato queste ricerche ricade interamente sull’Amministrazione Finanziaria. Una relazione di notifica generica o l’assenza di documentazione specifica sulle ricerche svolte comportano l’invalidità della notifica e, di conseguenza, dell’atto impositivo che si intendeva comunicare. Per i contribuenti, questa ordinanza rappresenta un’importante conferma del diritto a essere correttamente informati delle pretese fiscali, mentre per gli enti impositori costituisce un monito a seguire scrupolosamente le procedure, documentando ogni passaggio con precisione.

Quando è valida una notifica a persona temporaneamente assente (irreperibilità relativa)?
La notifica si perfeziona solo quando l’ente notificante dimostra l’effettiva ricezione, da parte del destinatario, della raccomandata informativa (C.A.D.) che lo avvisa del deposito dell’atto presso la casa comunale. La sola spedizione non è sufficiente.

Quali ricerche sono necessarie prima di procedere con la notifica per irreperibilità assoluta?
Prima di effettuare una notifica per irreperibilità assoluta (art. 60, lett. e, d.P.R. 600/73), il messo notificatore deve svolgere ricerche effettive e concrete nel comune di ultimo domicilio fiscale del contribuente per verificare che questi non abbia più né abitazione, né ufficio, né azienda. Le semplici risultanze anagrafiche non bastano.

Una relazione di notifica generica può provare l’irreperibilità assoluta del destinatario?
No. La relazione di notifica deve indicare specificamente le ricerche effettuate. Un modello prestampato con espressioni generiche non è sufficiente a provare l’irreperibilità assoluta, in quanto impedisce un controllo sull’operato del notificatore e rende la notifica invalida.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati