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Notifica irreperibilità assoluta: doveri del messo

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 5818/2024, ha stabilito che la notifica per irreperibilità assoluta di un atto è nulla se il messo notificatore non documenta adeguatamente le ricerche effettuate per rintracciare il destinatario. Un semplice controllo del citofono e della cassetta postale non è sufficiente. La Corte ha inoltre ribadito la differenza nei termini di prescrizione: decennale per i tributi erariali come l’IRPEF e quinquennale per sanzioni e interessi.

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Pubblicato il 4 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Notifica per Irreperibilità Assoluta: Quando è Nulla?

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha fornito chiarimenti cruciali sulla validità della notifica per irreperibilità assoluta, un tema di grande rilevanza pratica per cittadini e professionisti. La decisione sottolinea i doveri di diligenza del messo notificatore, la cui violazione può portare alla nullità dell’intero procedimento di notifica e, di conseguenza, degli atti successivi. Analizziamo insieme questo importante caso.

I Fatti del Caso

Un contribuente si opponeva a un atto di pignoramento presso terzi avviato dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione, basato su diverse cartelle di pagamento. La controversia, dopo i primi due gradi di giudizio, giungeva dinanzi alla Corte di Cassazione. Il ricorrente lamentava, tra le altre cose, la nullità della notifica di un’intimazione di pagamento, eseguita secondo le modalità previste per i destinatari assolutamente irreperibili.

La Validità della Notifica per Irreperibilità Assoluta

Il nodo centrale della questione riguarda i requisiti per una valida notifica per irreperibilità assoluta. Questa speciale procedura si applica quando il destinatario non ha più abitazione, ufficio o azienda nel Comune di domicilio fiscale. Secondo la Cassazione, prima di poter ricorrere a questa modalità, l’ufficiale giudiziario o il messo notificatore ha il dovere di svolgere e documentare specifiche ricerche per accertare tale condizione. Nel caso di specie, la relata di notifica si limitava a constatare “l’irreperibilità del destinatario sconosciuto da info prese non citofono no cassetta”. Questa dicitura è stata ritenuta del tutto insufficiente.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il motivo di ricorso del contribuente, dichiarando la nullità della notifica dell’intimazione di pagamento. Gli Ermellini hanno inoltre affrontato un secondo aspetto, sollevato dall’Agenzia in un ricorso incidentale: la durata della prescrizione dei crediti tributari.

Le Motivazioni

La Corte ha motivato la sua decisione sulla base di principi consolidati. Per quanto riguarda la notifica, è stato ribadito che il dovere di “normale diligenza” impone al messo notificatore di andare oltre la mera verifica del nominativo su citofoni e cassette postali. È necessario compiere ricerche concrete e documentarle nella relata di notifica per dimostrare che il trasferimento del destinatario sia una certezza e non una semplice supposizione. L’assenza di tale documentazione rende la notifica nulla, poiché non vi è prova che siano stati esperiti i tentativi necessari per rintracciare il contribuente.

In merito alla prescrizione, la Cassazione ha chiarito una distinzione fondamentale: i crediti per tributi erariali (come l’IRPEF) si prescrivono nel termine ordinario di dieci anni. Diversamente, le pretese accessorie come sanzioni e interessi sono soggette al termine più breve di cinque anni. La precedente decisione del giudice di merito è stata quindi cassata nella parte in cui aveva erroneamente applicato la prescrizione quinquennale anche al tributo principale.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ha due importanti implicazioni pratiche. In primo luogo, rafforza le tutele per il contribuente, stabilendo che una notifica per irreperibilità assoluta è valida solo se supportata da una relata che attesti dettagliatamente le ricerche svolte. Atti notificati in modo superficiale sono da considerarsi nulli. In secondo luogo, fa chiarezza sui diversi termini di prescrizione applicabili in materia fiscale, un aspetto essenziale per calcolare correttamente la validità delle pretese dell’erario.

Quando è nulla una notifica per irreperibilità assoluta?
Una notifica per irreperibilità assoluta è nulla quando il messo notificatore non documenta, nella relata di notifica, di aver svolto adeguate e concrete ricerche per verificare che il destinatario non abbia più abitazione, ufficio o azienda nel comune. La semplice constatazione dell’assenza del nome sul citofono o sulla cassetta postale non è sufficiente.

Qual è il termine di prescrizione per i crediti IRPEF e per le relative sanzioni?
Per i crediti relativi a tributi erariali come l’IRPEF, non derivanti da una sentenza passata in giudicato, il termine di prescrizione è quello ordinario di dieci anni. Per le sanzioni e gli interessi collegati a tali tributi, invece, il termine di prescrizione è di cinque anni.

Può un giudice rigettare implicitamente un motivo di appello?
Sì, la Corte ha affermato che è configurabile una decisione implicita quando la soluzione adottata su una questione è incompatibile con l’accoglimento di un’altra eccezione o motivo di gravame. In tal caso, non si ha omissione di pronuncia, ma un rigetto implicito, che può essere comunque censurato in Cassazione come violazione di legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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