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Notifica fiscale a società estinta: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 21905/2024, ha stabilito che la notifica di un avviso di accertamento a una società cancellata dal registro delle imprese è nulla se indirizzata all’erede del liquidatore defunto. In virtù della sopravvivenza quinquennale ai fini fiscali, la notifica fiscale a società estinta deve essere effettuata nei confronti della società stessa presso l’ultimo domicilio fiscale, poiché l’erede non subentra automaticamente nella rappresentanza legale dell’ente.

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Pubblicato il 12 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Notifica fiscale a società estinta: la guida completa dopo la Cassazione

La gestione dei debiti fiscali di una società dopo la sua cancellazione dal Registro delle Imprese è un tema complesso. Cosa accade se l’amministrazione finanziaria deve notificare un avviso di accertamento e il liquidatore della società è deceduto? La Corte di Cassazione, con la recente sentenza n. 21905 del 2 agosto 2024, fornisce un chiarimento cruciale: la notifica fiscale a società estinta è nulla se indirizzata all’erede del liquidatore. Analizziamo insieme la decisione e le sue conseguenze.

I Fatti del Caso: La Notifica all’Erede del Liquidatore

Una società in accomandita semplice (s.a.s.) veniva cancellata dal Registro delle Imprese nel 2015. Successivamente, nel 2018, l’Agenzia delle Entrate notificava un avviso di accertamento per IVA relativa all’anno d’imposta 2013. La particolarità del caso risiedeva nel fatto che, al momento della notifica, il socio accomandatario e liquidatore della società era già deceduto. L’Agenzia, pertanto, indirizzava l’atto impositivo a una sua erede.

L’erede impugnava l’avviso, e dopo un iter giudiziario, la questione giungeva in Cassazione. La contribuente sosteneva, con un ricorso incidentale, la nullità della notifica, poiché non era lei il soggetto legittimato a riceverla, ma la società stessa, seppur cancellata.

La Questione Giuridica: La Sopravvivenza Fiscale della Società Cancellata

Il cuore della controversia ruota attorno all’interpretazione dell’art. 28, comma 4, del D.Lgs. n. 175/2014. Questa norma introduce una fictio iuris, una finzione giuridica, secondo cui, ai soli fini fiscali (validità ed efficacia degli atti di liquidazione, accertamento, contenzioso e riscossione), l’estinzione della società ha effetto solo dopo cinque anni dalla richiesta di cancellazione.

In pratica, per il diritto civile la società non esiste più, ma per il Fisco essa ‘sopravvive’ per un quinquennio, rimanendo un soggetto d’imposta e il destinatario legittimo degli atti fiscali. La domanda a cui la Corte ha dovuto rispondere è: se durante questo periodo il liquidatore muore, a chi va notificato l’atto?

Le motivazioni della Cassazione: Perché la notifica fiscale a società estinta è nulla se inviata all’erede

La Suprema Corte ha accolto le ragioni della contribuente, dichiarando nullo l’avviso di accertamento. Le motivazioni si fondano su una chiara distinzione tra la posizione della società e quella degli eredi del suo ex rappresentante.

La ‘Fictio Iuris’ dell’Art. 28 D.Lgs. 175/2014

I giudici hanno ribadito che la norma citata crea un differimento quinquennale degli effetti dell’estinzione solo nei confronti dell’Amministrazione Finanziaria. Durante questo lasso di tempo, la società continua ad essere il soggetto passivo del rapporto tributario. Di conseguenza, è l’ente, e non altri, il destinatario indefettibile della notifica degli atti impositivi.

Il Destinatario Corretto della Notifica

La notifica doveva essere effettuata nei confronti della società, presso il suo domicilio fiscale. La morte del liquidatore non cambia questa regola. L’Amministrazione Finanziaria non può ‘scegliere’ un interlocutore diverso, come l’erede, che è un soggetto estraneo alla sfera giuridica dell’ente societario. La posizione di rappresentante legale della società non si trasmette iure successionis.

L’Irrilevanza della Morte del Liquidatore ai fini della Notifica

La Corte ha specificato che il decesso del liquidatore non causa un automatismo traslativo della rappresentanza in capo agli eredi. Questi ultimi non acquisiscono alcuna capacità processuale per ricevere atti destinati a una società ancora considerata ‘in vita’ per il Fisco. Il decesso del rappresentante legale poneva, semmai, in capo agli altri soci l’onere di nominare un nuovo liquidatore pro tempore. L’erede del liquidatore non subentra nella sua funzione né è tenuto ex abrupto a rispondere dei debiti fiscali della società.

Le conclusioni: Implicazioni Pratiche per Fisco e Contribuenti

Questa sentenza stabilisce un principio di diritto fondamentale per la corretta procedura di notifica degli atti fiscali. Le implicazioni sono significative:

1. Per l’Amministrazione Finanziaria: Non può notificare atti impositivi agli eredi del liquidatore di una società cancellata da meno di cinque anni. Deve sempre indirizzare l’atto alla società presso il suo ultimo domicilio fiscale. Un errore in tal senso comporta la nullità insanabile della notifica.
2. Per i Contribuenti: Gli eredi di un ex socio o liquidatore sono tutelati da pretese fiscali indirizzate loro personalmente per debiti societari. La sentenza chiarisce che essi non diventano automaticamente i responsabili o i rappresentanti della società estinta.

In conclusione, la Corte riafferma la centralità della società come soggetto passivo d’imposta anche nella fase post-cancellazione, tracciando un confine netto tra le obbligazioni dell’ente e le posizioni giuridiche personali degli eredi dei suoi ex rappresentanti.

A chi deve essere notificato un atto fiscale se la società è cancellata dal registro delle imprese?
L’atto deve essere notificato alla società stessa, presso il suo ultimo domicilio fiscale. In base all’art. 28, comma 4, D.Lgs. 175/2014, per i cinque anni successivi alla richiesta di cancellazione, la società si considera ancora esistente ai soli fini della liquidazione, accertamento, contenzioso e riscossione dei tributi.

Cosa succede se il liquidatore della società cancellata muore prima della notifica dell’atto fiscale?
La morte del liquidatore non modifica il destinatario della notifica, che rimane la società. La notifica non può essere validamente effettuata ai suoi eredi, poiché questi non subentrano automaticamente nella carica di rappresentanza dell’ente. L’atto notificato all’erede del liquidatore è nullo.

L’erede del liquidatore defunto risponde dei debiti fiscali della società estinta per il solo fatto di essere erede?
No. La sentenza chiarisce che l’erede del liquidatore è un soggetto estraneo al rapporto giuridico-tributario della società. La morte del rappresentante legale non espone i suoi eredi all’obbligo di rispondere dei debiti fiscali della società da lui rappresentata, né conferisce loro una capacità processuale per ricevere atti impositivi destinati all’ente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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