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Notifica ex art. 140: retroattività e rapporti pendenti

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha stabilito che una sentenza della Corte Costituzionale (n. 258/2012) che ha modificato le regole sulla notifica ex art. 140 c.p.c. ha efficacia retroattiva. Tale principio si applica ai rapporti giuridici ancora pendenti, ovvero non ancora “esauriti” da una decisione definitiva o dalla scadenza dei termini per l’impugnazione. Nel caso specifico, una notifica di una cartella di pagamento, eseguita prima della sentenza costituzionale, è stata dichiarata nulla perché la raccomandata informativa (CAD) non era stata ricevuta dal destinatario, rendendo nullo anche l’atto successivo.

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Pubblicato il 4 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Notifica ex art. 140 c.p.c.: La Cassazione Sancisce la Retroattività delle Sentenze della Consulta

La corretta notificazione degli atti è un pilastro fondamentale del diritto, specialmente in materia tributaria, in quanto garantisce il diritto di difesa del contribuente. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato un tema cruciale: l’efficacia nel tempo delle sentenze della Corte Costituzionale e il loro impatto su una notifica ex art. 140 c.p.c. eseguita anni prima. La Corte ha stabilito che i principi affermati dalla Consulta si applicano retroattivamente, a condizione che il rapporto giuridico non sia ancora “esaurito”.

I fatti del caso

Un contribuente impugnava un’intimazione di pagamento notificatagli dall’Agente della riscossione. Il motivo della contestazione era semplice ma perentorio: l’atto presupposto, ovvero la cartella di pagamento relativa a imposte per gli anni 2001-2005, non gli era mai stata regolarmente notificata.
L’Agente della riscossione sosteneva di aver tentato la notifica della cartella nel 2009 secondo la procedura prevista per i destinatari irreperibili (art. 140 c.p.c.). Tuttavia, la raccomandata informativa (CAD), spedita per completare la procedura, era stata restituita al mittente con la dicitura “destinatario sconosciuto”. Nonostante ciò, la Commissione Tributaria Regionale aveva ritenuto valida la notifica, riformando la decisione di primo grado che aveva invece dato ragione al contribuente.

La questione giuridica: notifica ex art. 140 e retroattività

Il cuore della controversia verteva sull’applicabilità di una fondamentale sentenza della Corte Costituzionale, la n. 258 del 2012. Tale pronuncia ha chiarito che, anche per gli atti tributari, la notifica ex art. 140 c.p.c. si perfeziona solo con il ricevimento della raccomandata informativa (CAD) da parte del destinatario o, in sua assenza, decorsi dieci giorni dalla giacenza.
Il problema era che la notifica in questione era avvenuta nel 2009, oltre tre anni prima della sentenza della Consulta. L’Agenzia delle Entrate sosteneva quindi che il rapporto si fosse “esaurito” al momento della notifica e che, pertanto, la nuova interpretazione non potesse applicarsi retroattivamente. Il contribuente, invece, riteneva che, essendo la questione ancora oggetto di contenzioso, il rapporto fosse ancora “pendente” e soggetto alle regole affermate dalla Corte Costituzionale.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso del contribuente, cassando la sentenza d’appello e fornendo chiarimenti decisivi. Il Collegio ha ribadito un principio cardine: le sentenze di illegittimità costituzionale hanno efficacia retroattiva. Questo significa che la norma dichiarata incostituzionale (o l’interpretazione di essa) deve considerarsi invalida fin dalla sua origine.

Il limite a questa retroattività è rappresentato dai cosiddetti “rapporti esauriti”. Ma cosa si intende con questa espressione? La Corte ha specificato che un rapporto è “esaurito” solo quando è divenuto definitivo e inattaccabile, ad esempio per il passaggio in giudicato di una sentenza o per la scadenza dei termini per l’impugnazione.

Nel caso di specie, il contribuente aveva tempestivamente impugnato l’intimazione di pagamento, contestando proprio la validità della notifica dell’atto presupposto. Di conseguenza, il rapporto tributario non era affatto esaurito, ma era pienamente “pendente” e controverso. Pertanto, il giudice aveva il dovere di applicare i principi sanciti dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 258/2012, anche se successiva ai fatti.

Poiché è stato accertato che la raccomandata informativa (CAD) era tornata al mittente per “destinatario sconosciuto”, la procedura di notifica non si era mai perfezionata. La notifica della cartella di pagamento era quindi nulla.

Le conclusioni: implicazioni pratiche della decisione

Questa ordinanza rafforza la tutela del contribuente e il principio di certezza del diritto. Le conclusioni che possiamo trarre sono due:

1. La retroattività è la regola: Le decisioni della Corte Costituzionale si applicano a tutte le controversie in corso, anche se relative a fatti accaduti in passato. Il concetto di “rapporto esaurito” va interpretato restrittivamente e non coincide con il semplice compimento di un atto amministrativo.
2. La notifica deve essere effettiva: La procedura di notifica ex art. 140 c.p.c. non è una mera formalità. Il suo scopo è garantire la massima probabilità di conoscenza dell’atto da parte del destinatario. Il mancato perfezionamento della spedizione della raccomandata informativa rende la notifica radicalmente nulla, con la conseguenza di invalidare tutti gli atti successivi che su di essa si fondano.

Una sentenza della Corte Costituzionale si applica a notifiche fatte prima della sua pubblicazione?
Sì, le sentenze della Corte Costituzionale hanno efficacia retroattiva e si applicano anche a situazioni passate, a condizione che il rapporto giuridico non sia “esaurito”, cioè non sia diventato definitivo e inoppugnabile.

Quando si perfeziona una notifica ex art. 140 c.p.c. per gli atti tributari?
La notifica si perfeziona per il destinatario non con il semplice invio della raccomandata informativa (CAD), ma solo quando questa viene ricevuta o, in caso di mancata consegna, dopo dieci giorni di giacenza presso l’ufficio postale.

Cosa succede se la raccomandata informativa (CAD) in una notifica ex art. 140 viene restituita con la dicitura “destinatario sconosciuto”?
In questo caso, la notifica è da considerarsi nulla, perché non si è perfezionata la fase finale che garantisce la conoscibilità dell’atto da parte del destinatario. Di conseguenza, l’atto notificato non produce effetti giuridici.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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